La gestione dell’eredità di Ni no Kuni: La minaccia della Strega Cinerea non era particolarmente semplice da gestire, complice il gran successo ottenuto da questo titolo subito dopo il suo debutto ufficiale. Eppure il secondo capitolo di questo franchise - chiamato Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno - ha saputo soddisfare le aspettative degli appassionati.
Ni no Kuni II da domani sarà ufficialmente disponibile su Nintendo Switch, nella sua nuova edizione chiamata Prince's Edition. Una nuova versione che comprende, oltre alla storia principale, tutte le espansioni uscite fino a questo momento ("The Lair of the Lost Lord" e "Il Leggendario Libro del Mago"), con l’aggiunta dell'Adventure Pack, da sfruttare durante il corso avventura.
Abbiamo provato in questi giorni l’ultima fatica di Bandai Namco e Level-5, e siamo pronti a proporvi le nostre considerazioni sul porting, ma prima di passare all’analisi grafica e tecnica, è doveroso fare un piccolo riassunto sulle caratteristiche principali di questo videogioco. Vi auguriamo dunque una buona lettura!
Ni no Kuni II su Nintendo Switch, finalmente!
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, rispetto al suo predecessore, ha portato una serie di novità sia dal punto di vista narrativo che ludico. Infatti, come abbiamo potuto vedere durante la nostra recensione dell’edizione per PlayStation4, questo titolo abbandona definitivamente le cinematiche che hanno contraddistinto la modalità storia del primo capitolo, per consentire a tutti gli appassionati di entrare nel vivo dell’azione.
La storia di Ni no Kuni II riprende in buona parte lo scenario del predecessore. Due mondi paralleli, per cause del tutto sconosciute, entrano in contatto tra di loro, e questo fenomeno catapulta il presidente Roland nel goliardico mondo di Ni no Kuni, precisamente nelle stanze del principe Evan Pettiwhisker Felix, nel giorno della sua incoronazione a Re di Gatmandù. Tuttavia, proprio in quel preciso istante avviene un Colpo di Stato, che porta il giovane principe fuori dalle mura del castello aiutato da Roland.
I giocatori vestiranno i panni del giovane Evan, il cui sogno - viste le vicissitudini che lo hanno coinvolto - è proprio quello di creare un mondo pacifico. Un obiettivo che ricalca perfettamente i dettami di un racconto fiabesco dai contorni eroistici, infatti il protagonista si mostra come un animo puro, gentile e - per certi versi - semplice, che vuole conquistare il mondo con la sua innata forza, del tutto da scoprire. Evan, dunque, parte per un viaggio che lo porterà a crescere sia dal punto di vista umano che in quello battagliero, in base ai personaggi secondari incontrati e alle diverse situazioni.
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno Prince's Edition, come abbiamo specificato, include tutte le espansioni fino ad ora distribuite. Chiaramente, si tratta di una trovata che permette non solo di aumentare sensibilmente la durata della campagna di gioco, ma anche di scoprire una serie di elementi che non vengono contemplati nell’edizione base. Teoricamente ci vogliono 25-30 ore per completare la modalità principale, ma questo dato potrebbe raddoppiare con le espansioni.
Un gameplay cambiato…
Rispetto al predecessore, Ni no Kuni II abbandona i combattimenti a turni per offrire agli appassionati un’azione maggiormente immersiva, coinvolgente e, quindi, più action. Difatti, possiamo combattere sfruttando gli attacchi leggeri e pesanti, ma anche lanciare incantesimi contro il nemico e, naturalmente, schivare e saltare. Il tutto con il massimo della semplicità, e senza l’imposizione dei turni del primo capitolo.
Per entrare in battaglia è necessario, come nel primo capitolo, toccare l’avversario, ma qui si aprono due scenari abbastanza interessanti ai fini del gameplay. Il primo, durante la fase esplorativa all’interno della mappa di gioco, una volta toccato un mostro il gioco ci proietta in un campo da combattimento. Invece, come secondo scenario, quando si è all’interno di un dungeon, i combattimenti si svolgono sullo stesso terreno, ma l’intera azione viene scolta in un cerchio dal quale non è possibile uscire, a patto di compiere una fuga.
Tra le altre innovazioni troviamo ora la presenza dei simpaticissimi Cioffi, particolari creature che sostituiscono di fatto i famigli del primo capitolo, e hanno l’obiettivo di fornire supporto - attivo o passivo - ai combattenti, una volta scesi in campo di battaglia. Le loro abilità sono molteplici, e lo stesso possiamo dirlo della loro natura, che può variare in base al loro tipo di elemento naturale.
Se da un lato troviamo diverse novità per quanto concerne il combat system, dall’altro lato non possiamo sicuramente non citare la presenza di un’altra innovazione nella formula generale di gioco. Ni no Kuni II, infatti, ora vanta delle meccaniche gestionali che, rispetto al passato, amplia la struttura generale del titolo. Durante l’avventura, Evan decide di costruire un suo regno e per soddisfare le sue ambizioni è necessario costruire una vera roccaforte, partendo da un semplicissimo villaggio fatto di tende e capanne.
Chiaramente, non stiamo parlando di un gestionale in tutti i sensi, poiché dispone soltanto di alcune meccaniche basilari. Tant’è che bisogna soltanto fare attenzione a collocare tutti i vari abitanti nel loro posto lavorativo in base al loro talento, oltre a raccogliere la monete, sviluppare edifici, compiere ricerche e - generalmente - gettare le basi per il futuro.
Oltre ad una componente gestionale, questo titolo vanta anche le cosiddette "Battaglie Campali", vale a dire dei mini-scontri sulla mappa di gioco che hanno l'obiettivo di ampliare la formula di gioco, attraverso alcune delle meccaniche da RTS. Evan, accompagnato da quattro plotoni di uomini, combatte per conquistare il territorio nemico fronteggiando gli eserciti nemici. È possibile ruotare il proprio esercito oppure incoraggiare le reclute e, persino, ruotarli in modo tale da ottenere un vantaggio territoriale.
Analisi grafica e tecnica
Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno Prince's Edition per Nintendo Switch ha generato non pochi dubbi nella nostra mente, considerando la qualità del titolo e la potenza computazionale della piccola console ibrida giapponese. Chiarita questa piccola premessa, possiamo ora affermare che siamo difronte ad una conversione fatta nel modo giusto, perché garantisce un’esperienza appagante in quasi tutte le circostanze, sebbene ci siano ancora delle piccole defezioni.
Chiaramente non è particolarmente opportuno aspettarsi di giocare al massimo dei dettagli e ad un frame-rate stabile. Gli sviluppatori, infatti, hanno confezionato un porting con il giusto compromesso tra risoluzione e qualità delle immagini. Dunque, potrete immergervi sì nelle bellissime ambientazioni di Ni No Kuni II, a patto però di sopportare l’effetto aliasing e qualche calo di FPS, che vengono maggiormente enfatizzati durante le fasi di esplorazione nelle ambientazioni con più elementi sullo schermo, soprattutto in modalità dock.
Le immagini in alto mettono in risalto ciò che vi abbiamo accennato nel paragrafo precedente. A sinistra un esempio di un campo aperto, nel quale il tocco con il nemico vi proietta in un campo di battaglia ben differente del terreno di gioco. In questa circostanza, la console giapponese, per poter garantire la giusta fluidità dell'azione, abbassa la qualità delle immagini e, probabilmente, anche la risoluzione. A destra, invece, l'esempio opposto, ovvero quando l'azione si svolge all'interno di un dungeon. In entrambi i casi, non possiamo non constatare la qualità della conversione e della capacità degli sviluppatori nel confezionare un titolo fluido. Certo, a volte si possono riscontrare qualche piccolo calo nel frame-rate, ma nulla di ciò può compromettere l'esperienza offerta, secondo un nostro punto di vista.
La conversione di Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno Prince's Edition per Nintendo Switch, nonostante qualche piccola riserva nel comparto tecnico, mantiene inalterata la qualità del videogioco originale. I giocatori potranno infatti catapultarsi in un’ambientazione originale, caratterizzata da regni incantati, foreste colorate e lande desolate. Ogni luogo, dunque, ha sempre qualcosa da proporre e da raccontare, sia dal punto di vista visivo che in quello architettonico.