Ni No Kuni 2: il Destino di un Regno
Quando Ni no Kuni arrivò in Italia, nel 2013, la collaborazione tra Level-5 e lo Studio Ghibli riuscì a catturare l'attenzione degli appassionati e della critica. Una fiaba leggiadra in un mondo fantastico, dove con leggerezza toccare anche temi complicati come la perdita, il dolore e l'accettazione. Ni no Kuni 2: Il Destino di un Regno, condivide anch'esso i tratti di una fiaba ma si libera rispetto al predecessore di una struttura ruolistica pesante in favore di combattimenti action e dinamicità d'azione. Nonostante l'interruzione della partecipazione dello studio cinematografico di Koganei al progetto, sia il disegnatore Yoshiyuki Momose che il compositore Joe Hisaishi hanno donato continuità ai due titoli, infondendo la stessa magia e lo stesso riconoscibile stile estetico delle opere di Miyazaki. In Ni no Kuni 2 c'è però anche tutta l'esperienza di Level-5: un bagaglio importante, che affonda le radici ben 20 anni fa.
CONTRO: caratterizzazione troppo blanda dei comprimari, molte cose da fare ma struttura delle missioni simile, assente la possibilità di regolare la difficoltà per un maggiore o minore grado di sfida.
VERDETTO: Crescere è un compito molto difficile. Capire come va il mondo, riconoscerne i pericoli, stringere amicizie, assumersi responsabilità. Governare un regno e unire il mondo intero sotto una bandiera lo è ancora di più. Sebbene la trama di Ni no Kuni 2 venga snocciolata con fin troppa leggerezza e non venga lasciato molto spazio all'approfondimento dei personaggi di supporto, si intrecciano diverse tematiche sulle quali riflettere. Quello del protagonista Evan è un viaggio di crescita e di confronto con altre realtà diverse ma in fin dei conti vicine alla sua. Si tratta di un percorso che lo porterà a visitare molti luoghi, tutti esaltati nei propri tratti distintivi e mai uguali tra di loro. Sarà una sfida da affrontare tra colpi di spada leggeri, martellate violente, spari di pistola, devastanti abilità e bizzarri spiritelli, peccato però che il livello di difficoltà non sia quasi mai in grado di impensierire.
Ni no Kuni 2 sceglie di eliminare le lunghe, ma molto suggestive, cinematiche che avevano accompagnato il suo predecessore catapultandoci fin da subito nella concitazione dell'azione. I punti di contatto però restano ben evidenti: due mondi entrano improvvisamente in collegamento tra di loro, sbalzando il presidente Roland all'interno del colorato e animalesco Gatmandù nel giorno dell'incoronazione del principe Evan Pettiwhisker Felix.
Il regno è governato dai Felinidi, gatti antropomorfi con lunghe code e ben pronunciate orecchie, mentre i Murinidi - gli altri abitanti dalle sembianze di topi - sembrano godere di meno diritti e portano un po' di rancore. Uno dei dignitari del defunto re, Leopold, ha però imbastito un colpo di stato per privare Evan della corona e instaurare un nuovo governo in favore dei Murinidi.
Da qui avranno inizio le peripezie dell'eroe, che dopo un allontanamento e una perdita, si troverà a dover fare affidamento su uno sconosciuto per rifondare il suo regno con l'obiettivo di unire sotto un'unica bandiera le altre potenze. Nelle intenzioni di Evan c'è tutta l'ingenuità di un bambino che non ha mai visto il mondo oltre la sua stanza; la candida purezza e la disarmante semplicità di chi ha un animo buono non ancora sporcato dalle nefandezze della vita adulta.
Al tempo stesso Evan incarna anche tutta la caparbietà di chi ha ancora la capacità di sognare e immaginare un mondo dove tutti possano essere felici, dove non esistono guerre. Un obiettivo che agli occhi dei più grandi può sembrare irrealizzabile, ma che l'opera di Level-5 persegue senza mai abbandonare le caratteristiche di una fiaba: dalla struttura in capitoli, come pagine di un libro al dualismo sempre netto tra buoni e cattivi, rischiando però a volte di trattare con troppo semplicismo gli eventi che si risolvono ripetendo uno stesso schema.
Il cammino interiore di Evan è modellato anche in base alle personalità dei sovrani delle altre regioni che incontra. Ogni incontro lo fa crescere e fa crescere in lui lo spirito per diventare un regnante modello fino a che non prende forma la morale e si conclude la formazione.
Ogni luogo visitato porta anche con sé delle bellezze esotiche e caratteristiche che non si trovano da altre parti. I luoghi hanno culture, leggi e credenze differenti e gli abitanti sono di razze insolite. Canghai ricorda molto da vicino quanto visto in La Città Incantata, con le sue scalinate e la sua predominanza di rosso. La Val Serpentina è quasi desertica, non c'è un grande centro ma agglomerati di tende e rifugi dei Pirati dei Cieli.
Ogni luogo racconta qualcosa di sé sia per come è reso artisticamente, sia per la sua storia e il suo popolo. Nonostante la natura open world della mappa di gioco, almeno fino a quando alcune sezioni saranno bloccate, bisognerà procedere con linearità rincorrendo l'indicatore a stella da una parte all'altra della mappa e apprendendo incantesimi per superare gli ostacoli naturali imposti dal level design.