Need for Speed Hot Pursuit Remastered | Recensione
Ecco la nostra recensione di Need for Speed Hot Pursuit Remastered, la riproposizione del capitolo risalente al 2010 della famosa saga racing.
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a cura di Gioele Maria Pignati
I giochi Criterion sembrano essere simili al buon vino: certamente, in un settore veloce e mutevole come quello dei videogame, non si può dire che migliorino invecchiando, ma senza dubbio invecchiano meglio del previsto. Già era stata portata a termine con discreto successo un’operazione commerciale che riportava in auge con una Remastered quel grande carrozzone di corse ed incidenti stradali che è Burnout Paradise. Ora Electronic Arts ha deciso che tocca ad un altro grande gioco del passato scendere nuovamente in pista.
Con l’ausilio del team Stellar Entertainment, appunto già responsabile della riproposizione di Burnout Paradise, torna sui nostri schermi un gioco di ben 10 anni fa. Per la precisione si tratta di un signor gioco, di un ottimo capitolo della saga di Need for Speed, se non di uno dei migliori.
Criterion nel 2010, dopo la parentesi underground che aveva avvicinato il brand alle atmosfere di Fast & Furious, decise che era necessario tornare alle origini. Supercar costosissime, inseguimenti con la polizia ad alta velocità ed una luminosa atmosfera da parco giochi a base di sfide tra guardie e ladri. É giunto il momento di rivivere tutto questo con Need for Speed Hot Pursuit Remastered. Vediamo però se il team dietro a questa riproposizione è riuscito a rendere ancora appetibile e al passo coi tempi questa esperienza di gioco.
Le strade di Seacrest County
Non aspettarti grandi cambiamenti rispetto al titolo originale del 2010: non stiamo parlando di un remake bensì di una Remastered. La struttura di gioco è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al passato. Avviato Need for Speed Hot Pursuit Remastered, dopo i titoli iniziali, troverai ad accoglierti il solito menù che ti permetterà di muoverti tra le funzionalità offline ed online di questo prodotto.
Se preferisci giocare in single player troverai una modalità carriera che ti vedrà scorrazzare per le strade dello stato fittizio di Seacrest County scalando le classifiche a colpi di reputazione. Questa crescerà man mano che vincerai le sfide. Dovrai schierarti ora dalla parte dei piloti clandestini, ora dalla parte del brutale braccio della legge.
Come corridore avrai a disposizione automobili costose e potenti, dovrai superare i tuoi rivali a suon di sportellate, imparare tutte le scorciatoie possibili ed evitare la polizia. Da agente invece comincerai con meno cavalli sotto il cofano, dovrai arrivare sulla scena del crimine nel minor tempo possibile e sarà tuo compito interrompere le competizioni clandestine. Ogni fazione avrà a disposizione delle vere e proprie armi: strisce chiodate per forare le gomme dei malcapitati, impulsi emp per danneggiare le altre auto, turbo aggiuntivo o, nel caso della polizia, posti di blocco per rallentare i criminali.
Need for Speed Hot Pursuit usciva sul mercato anche con una piccola componente open world. Le strade di Seacrest County sono dei lunghi percorsi panoramici situati in biomi tra loro molto differenti collegati solo ogni tanto da svolte e incroci. Volendo, al di fuori delle sfide, il gioco ci dà la possibilità di prendere la nostra automobile preferita e di farci un giro libero per l’intera ambientazione senza limiti di sorta. Se preferisci il multiplayer ritroverai invece l’acclamato sistema Autolog che monitora costantemente i tuoi progressi nel gioco e li confronta con quelli dei tuoi amici, ti mette in contatto con loro e ti suggerisce di volta in volta chi sfidare in base a ciò che accade nella tua community.
Le modalità online ricomprendono le classiche Gare, dove vince chi arriva primo, Hot Pursuit, dove i piloti devono cercare di vincere mentre i poliziotti tentano di fermarli, Interceptor, ovvero una sfida uno contro uno tra un poliziotto e un ricercato, Corsa agli armamenti, dove appunto si gareggia a colpi di strisce chiodate, emp ed altri accessori offensivi e la modalità Ricercato n. 1 dove, in un contesto open world, i poliziotti devono organizzarsi per cercare di catturare il ricercato più pericoloso mentre gli altri piloti clandestini tentano di aiutarlo a scappare.
Oltre a single player e multiplayer online sono presenti ovviamente un garage dove ammirare le nostre fantastiche vetture e le impostazioni, dove regolare i vari aspetti del gioco e visionare il materiale extra.
Cosa cambia dopo 10 anni
Need for Speed Hot Pursuit è invecchiato dignitosamente e questa Remastered ne è la prova: pur non essendo stati apportati significativi cambiamenti, la struttura di gioco si difende piuttosto bene ancora oggi. La guidabilità è rimasta la stessa, felicemente a metà strada tra quella proposta da Burnout e quella di un classico Need for Speed.
Il tutto si traduce in curve ad alta velocità da affrontare con delle infinite derapate e un uso continuo nel NOS, rimpolpato in caso di azioni di guida estreme. Sembra poi che in questa edizione le curve e i cambi di direzione siano stati segnalati meglio attraverso elementi dello scenario aggiuntivi. In questo modo viene garantita una guida ancora più fluida. Ancora buona l’intelligenza artificiale, piuttosto aggressiva e in grado di commettere errori. Come al solito abbastanza surreale il modo in cui si viene raggiunti improvvisamente da auto della polizia sbucate dal nulla.
Per quanto la modalità carriera non sia altro che un susseguirsi di gare non legato da alcun tipo di trama, l’avanzamento è comunque ancora abbastanza coinvolgente ed intrigante. L’andamento della curva di difficoltà è ben calibrato e le caratteristiche di gioco vengono introdotte pian piano andando ad arricchire gradualmente la varietà di situazioni presenti. Viene lasciato anche un certo grado di libertà nella scelta dell’ordine con cui affrontare le sfide.
Ciò che mi aveva fatto un po’ storcere il naso nell’originale e che pesa ancora di più a 10 anni di distanza risiede nella troppo netta separazione tra le sfide e la modalità giro libero, assolutamente non integrate tra di loro, al contrario dei vari Most Wanted, Carbon e Undercover.
La cosa positiva di questo Need for Speed Remastered risiede nell’aggiunta di tutti i dlc rilasciati per l’originale e nell’inserimento di nuovi contenuti per un totale di 6 ore di gioco inedite con ben 30 sfide aggiuntive. Per quanto riguarda l’Autolog e quindi la componente online invece è stato introdotto il cross play. Quindi che tu stia giocando da PC, PlayStation 4, Xbox One o Nintendo Switch potrai confrontarti con qualunque giocatore delle altre piattaforme e sarai sempre informato sui progressi dei tuoi amici, qualunque sia la versione del gioco in loro possesso.
Pare sia stata migliorata la leggibilità dell’hud, sono state messe a disposizione nuove verniciature e wrap per i veicoli, la modalità fotografica è stata potenziata ed è stato aggiunto un nuovo garage per presentare le vetture dei piloti clandestini. Devo dire che onestamente preferivo quello originale: quello nuovo sembra un po’ piatto e slavato.
I menù sono stati migliorati, molte sequenze, che prima andavano viste per forza, ora possono essere saltate e sono state aggiunte schermate informative qua e là. Il problema rispetto ad un Burnout Paradise risiede nel fatto che Need for Speed utilizza automobili reali. Essendo il gioco del 2010 i veicoli più o meno risalgono a quell’epoca, cosa che suona un po’ strana in un titolo del 2020.
Incredibile da vedere...almeno 10 anni fa
Nel 2010 l’impianto audiovisivo imbastito da Criterion lasciava senza parole con automobili e paesaggi meravigliosi a fare da contorno all’esperienza di guida. La sensazione di velocità era eccezionale e i colori apparivano dannatamente realistici. Anche le canzoni erano ottime e risultavano perfette per accompagnare le nostre peripezie stradali.
La parte audio è rimasta praticamente la stessa, mentre a livello visivo ci sono stati dei miglioramenti. I filmati registrati sono stati rielaborati e riproposti ad una definizione superiore. La risoluzione generale arriva a 1080p anche se la fluidità si attesta solo sui 30 fotogrammi al secondo. I modelli delle auto e degli edifici sono stati rimpiazzati da versioni migliorate.
Le texture, le ombre e i riflessi sono aumentati in definizione. Anche la distanza di visualizzazione è migliorata. Inoltre illuminazione, antialiasing e ambient occlusion sono stati potenziati. Sono stati pure aggiunti numerosi elementi distruttibili per rendere più dinamica l’ambientazione.
Sulla carta sembrano molte le aggiunte. Il problema però è che, se si va a stringere, la differenza tra l’originale e la Remastered non è che sia poi così tanta, specialmente se si prende in considerazione la versione PC. Quello che davvero salta all’occhio consiste in un’immagine più pulita e luminosa. Per il resto si tratta di migliorie davvero sottili. C’è da apprezzare comunque l’ottimo lavoro svolto da Criterion al tempo. Ancora oggi l’impianto grafico originale regge bene e le poche modifiche della Remastered sono sufficienti a garantire un impatto grafico dignitoso.
Voto Recensione di Need for Speed Hot Pursuit Remastered - PS4
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Tra i migliori capitoli della serie
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- Ancora divertente
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- Ancora piacevole da vedere e da sentire
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- Effettivamente sono state apportate aggiunte e migliorie
Contro
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- A pensarci bene è la versione PC dell'originale con qualcosina in più
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- Nuovo garage un po' sottotono
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- Ovviamente veicoli del 2010
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- Potrebbe essere troppo arcade per i tuoi gusti
Commento
Need for Speed Hot Pursuit Remastered è una riproposizione che vive principalmente di rendita rispetto alle ottime performance del titolo originale. La Remastered non stravolge il gioco del 2010, ma piuttosto va a smussare qualche angolo. La giocabilità resta quella marcatamente arcade marchiata Criterion, che riesce a divertire ancora oggi. Il comparto audiovisivo, pur senza aggiunte eccezionali, risulta ancora piacevole. Se non hai giocato questo capitolo a suo tempo questa potrebbe essere l'occasione giusta per recuperarlo.