Need for Speed Heat | Recensione
Need for Speed Heat vive a metà tra il giorno e la notte, raccontandoci una Palm City dove la corruzione e lo sport si uniscono nel rombo del motore.
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a cura di Alessandro Palladino
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I motori di Electronic Arts tornano a rombare di nuovo grazie a Need for Speed Heat, l’ultimo capitolo della ormai storica serie automobilistica. Dopo il tiepido Need for Speed Payback e una pausa più lunga per ponderare al meglio dove indirizzare il franchise, Ghost Games si trasferisce nell’estiva Palm City per raccontarci una storia di racing divisa a metà tra il giorno e la notte.
Need for Speed Heat rappresenta un po’ quel terreno di mezzo tra i due mondi che abbiamo vissuto finora nel marchio: di giorno si dedica alle corse autorizzate e alla vita del pilota acclamato, mentre di notte la clandestinità e i neon la fanno da padroni, correndo nel traffico a folli velocità e scontrandosi con la forza di polizia intenta a fermare chiunque ecceda i limiti di velocità. Il tentativo di trovare il bilanciamento tra le due facce della medaglia è proprio il punto di partenza per capire se Need for Speed Heat possa rappresentare l’alba di un nuovo inizio per il lavoro di Ghost Games o, nel caso contrario, l’ennesimo suo crepuscolo.
Il giorno della vita sportiva
Vogliamo quindi trattare la recensione alla mano dividendola in due grandi parti corrispondenti ai mondi di Palm City, i quali fin dalle prime ore di gioco appaiono opposti per tanti motivi quanti lo sono quelli per ritenerli collegati indissolubilmente. Del resto ci troviamo a calcare una città con una forte divisione tra ciò che rimane alla luce del sole e ciò che si palesa solamente al calar della notte, similmente a quanto spesso succede davvero nelle grandi metropoli come quella dipinta in Need for Speed Heat.
Saremo dei forestieri, piloti vaganti in cerca di fama nello Showdown: un circolo di professionisti e aspiranti tali che ogni giorno si dà battaglia all’interno dei confini legali (o meno) della zona. Faremo quindi la conoscenza di Lucas Rivera, gestore dell’officina di famiglia e con un passato legato a stretto giro proprio con i re delle corse del luogo. Sarà lui a fornirci una prima macchina e a indirizzarci verso gli eventi sportivi di Palm City, facendoci guidare di volta in volta da esperti diversi a seconda del tipo di competizione a cui vorremo partecipare. La storia di giorno è quindi di un ritmo “rilassato” e poco presente, dove l’abilità e la sportività diventano i cardini per diventare i piloti numero uno e scoprire qualcosa in più sul passato competitivo della famiglia di Lucas, approfondendo così il nostro rapporto con il personaggio.
Le corse a cui potremo prendere parte saranno molteplici e il più delle volte sarà la strada tra i limiti artificiali a essere il campo di battaglia dei piloti. Ma non è detto che stare sull’asfalto corrisponda a un assetto univoco per ogni gara, Need for Speed Heat infatti marca molto di più rispetto alla tradizione la diversificazione tra i tipi di veicoli, dividendoli in quattro macrocategorie composte da Strada, Fuoristrada, Corsa e Derapata. Tutte le macchine posso essere modificate in modo da accomodare uno o più aspetti di tale suddivisione, venendo quindi incontro ai molti requisiti che le diverse gare richiedono di soddisfare per potervici partecipare.
Parlando del tuning e delle corse, il giorno rappresenta l’unico modo (fuori dalle missioni storia) per ottenere denaro – qui chiamato Bank -, trovando in questa valuta la ragione principale per cui correrete alla luce del sole. Con esso potrete comprare tutti i 127 veicoli disponibili nell’impressionante catalogo del Rivenditore e modificare le parti di ognuno sia nell’estetica che nella funzionalità. La lista delle macchine ottenibili contiene marche e tipologie di ogni tipo, passando dalle fantasie più sportive fino alle muscle car estremamente spartane, in modo da soddisfare i gusti di qualsiasi cliente.
Dal punto di vista del gameplay, Ghost Games ha deciso di fornire alle auto un valore numerico che ne decreta le prestazioni, determinato dal “livello” dei componenti del motore e dalla loro classificazione molto simile alla rarità di qualsiasi RPG. Il percorso di progressione per qualsiasi veicolo è quindi abbastanza lineare oltre alla scelta delle categorie, costringendovi a spendere capitali su capitali per ottenere pezzi sempre più potenti e performanti.
Il valore numerico dell’auto che userete sarà il vostro principale metodo di paragone per capire a quali gare potrete partecipare o meno guardando il numero consigliato su ogni tracciato. Al netto di una curva che spinge al “grinding”, cioè alla ripetizione di attività per ottenere risorse preziose, le tipologie di competizioni e il numero di collezionabili per il mondo di gioco vi renderanno piuttosto inclini a gareggiare senza sosta, specialmente se deciderete di giocare nel mondo condiviso online e di accettare le sfide degli altri giocatori. Il multiplayer è attivo sia nel giorno che nella notte e, in entrambi i casi, gareggiare con altri umani vi garantirà un bonus sulla ricompensa finale in base al numero dei partecipanti.
Più correrete alla luce del sole, più acquisirete esperienza e sbloccherete le parallele missioni della notte. Se riuscirete a ottenere successi su successi, gli avversari si faranno mano a mano più forti e dovrete necessariamente cambiare macchina con parti annesse per tenere il passo con la velocità dei nemici, a meno di non giocare a facile e risultare imbattibili anche al di sotto del valore consigliato.
Numeri, più che abilità, costituiscono il ritmo di Need for Speed Heat, il quale continua a mantenere una struttura di guida estremamente semplice e molto arcade. Nelle gare diurne avrete modo di saggiare al meglio quanto i controlli siano stati migliorati nella loro impostazione, specialmente se farete vostra la derapata a doppia pressione del pulsante d’accelerazione (cambiabile comunque con il comando di Frenata nel Live Tuning).
Il volante di Need for Speed Heat è in definitiva accessibile a tutti e senza pretese di realismo o di accuratezza fisica, dando al senso di velocità tutto il palco per esaltare sia gli occhi sia le mani sul controller. Del resto però, la serie è sempre stata attenta nel mantenere l’impostazione giocosa, riconfermandola nel nuovo capitolo con l’intento di inserire una progressione maggiormente statistica invece che d’abilità di guida. Un’arma potenzialmente a doppio taglio che potrebbe allontanare un po’ i puristi dell’automobile e dei suoi crismi, riavvicinandoli altresì nella profondità di personalizzazione della macchina.
I soldi che avrete accumulato andranno unicamente in uno degli editor più completi e variegati dell’intera serie, richiamando con orgoglio alcuni dei momenti più alti dei precedenti Need for Speed. Non solo potrete modificare ogni piccolo dettaglio dell’automobile, comprese le pastiglie per i freni e le griglie, ma addirittura le performance dell’auto – come descritto prima – saranno a vostro totale comando.
Perfino il rombo del motore potrà essere plasmato dalle vostre mani, mentre tutto ciò che corrisponde a Vernici e Adesivi, sintetizzato nel Wrap, può essere inserito al minimo dettaglio, combinato tra livelli, riposizionato con controlli di precisione e anche condiviso (o scaricato) online. Un’ode al custom, accessibile anche da cellulare con Studio e che rende giustizia a uno dei cardini attrattivi di Need for Speed attraverso quello che senza ombra di dubbio è l’aspetto migliore del nuovo capitolo. A ragion di una simile caratteristica, il garage diventerà il vostro unico obiettivo per i guadagni del giorno, passando le ore a modificare il vostro bolide per poi uscire con il calar del sole e l’accensione dei neon. Nonostante abbia un ruolo minore, anche l’avatar può essere personalizzato abbastanza estensivamente.
La notte un quarto di miglio alla volta
Ve lo diciamo subito: la parte notturna di Need for Speed Heat è il suo lato migliore da ogni punto di vista. Il gioco prende letteralmente vita e colore appena sorge la luna, la polizia diventa più presente e torna a inseguirci senza sosta con un’aggressività e spavalderia mai vista prima. Le corse scalzano le codarde regole della sportività, non si arrestano al loro termine e i limiti di velocità contromano diventano l’unico vero attestato per dichiarare la propria supremazia su tutti gli altri piloti.
Non solo quindi troviamo una parte racing più interessante e coinvolta, ma perfino la storia assume connotati più seri, profondi e caratteristici grazie alla compagnia dell’energetica Ana e della nostra lotta contro l’ordine corrotto degli sbirri di Palm City, i quali godono di alcune scene di deciso impatto. Non che la storia sia chissà quale elemento predominante nell’economia di Need for Speed Heat, tuttavia è quantomeno evidente lo sforzo di Ghost Games nel proporre un prodotto più incisivo e concreto, in grado di raccontare un qualcosa in più oltre al “vai e vinci” più classico.
Il mondo violaceo della Palm City notturna è ovviamente dedicato alle Crew, ovvero i classici assemblamenti in stile gang che i piloti clandestini utilizzano per farsi un nome e che è anche possibile creare online con i propri amici o giocatori casuali. Nella premessa di trama, la nostra partner della sera Ana ci chiederà di aiutarla a sfondare creando una Crew tutta nostra e per farlo dovremo accumulare i preziosi Punti Fama: una valuta ottenibile esclusivamente di notte e che stabilirà il nostro Rango.
Il Rango è come il vecchio Livello Pilota e più lo accresceremo, più avremo accesso a nuove auto e parti di ricambio, rendendo la carriera illegale estremamente fondamentale per la progressione. Come piloti della Crew dovremo inoltre gareggiare senza sosta per dominare la strada, destreggiandoci di quando in quando con gli Inseguimenti dei poliziotti di Palm City. Adrenalinici e senza alcun riserbo per la sicurezza di nessuno, i conflitti con le forze dell’ordine sono la vetta emozionale della notte di Need for Speed Heat, presentando il classico livello di allerta e crescendo d’intensità più terremo alle costole le volanti.
Rispetto ai capitoli del passato la polizia è sorprendentemente implacabile e non si farà troppi scrupoli nel fermarvi con ogni mezzo fisico possibile, oltre che a insultarvi e a comunicare più strategicamente con la centrale. Per una sfida del genere,Need for Speed Heat vi fornisce anche una serie di contromisure e abilità da poter equipaggiare sul vostro veicolo, oltre alla possibilità di pagare per corrompere brevemente le pattuglie al primo livello di rischio. Niente di eccessivamente incisivo, ma abbastanza prezioso durante i livelli di allerta più elevati.
Oltre agli inseguimenti, il gameplay base delle corse non differisce molto dal giorno. Ciò che invece cambia è la sensazione alla guida, il paesaggio che ci lasciamo alle spalle con il nitro e i colori che l’estetica e la colonna sonora, a metà tra l’elettronico e il reggaeton, riescono a dare. Tutti gli elementi della direzione artistica di Need for Speed Heat, dall’HUD agli sfondi del menù di pausa, sono tarati per essere perfettamente accoppiabili ai neon e ai colori scuri, creando un gioco di luci appagante per gli occhi più urbani.
Un’anima che durante il giorno scompare completamente, puntando tutto sul grigiore dei grattacieli spenti e sulle pozzanghere sulla strada. Paradossalmente la luce esalta anche i difetti di un motore grafico non sempre eccellente, ricco di texture sgranate e oggetti della strada rimasti alla scorsa generazione. Perfino durante la personalizzazione il ridimensionamento degli adesivi sgrana la loro definizione, annullando le possibilità di applicazione dell’utente intento a evitare un posticcio mosaico di scritte sfocate.
Quando è buio però e le luci fluo la fanno da padrone, è come se questi difetti scomparissero tutti insieme, attirandoci in una metropoli ricca di insegne appariscenti e indicatori cibernetici. Si dice addio alle musiche latino americane e si passa a brani quasi sperimentali che ben si accoppiano alle folli velocità di gioco. Non è forse questa la vera anima che ci si aspetterebbe da Need for Speed? Scalare le gerarchie dei piloti braccati dalla polizia per dimostrare di essere i conquistatori della strada con veicoli truccati che poco si adattano alle corse legali, immersi solo dalle illuminazioni dell’industria automobilistica.
Se a questo aggiungiamo interazioni più vivide con gli NPC e la possibilità di fare inseguimenti multiplayer, non c’è nessuna ragione per cui voler correre di giorno eccetto quella del denaro. Tale sentimento di necessità di passare a una specifica modalità, di costrizione per ragioni di progressione e di gameplay, è in definitiva il più grande difetto di Need for Speed Heat e, al tempo stesso, il più scintillante attestato di quanto la controparte notturna sia fatta veramente bene. Per il giocatore questo corrisponde a un’anima sofferta, impossibile da conciliare senza trovare in uno dei due mondi il modo di poter vivere le proprie preferenze.
Voto Recensione di Need for Speed Heat - PS4
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Uno dei miglior editor disponibili per il proprio veicolo
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- Ben 127 vetture da acquistare
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- La notte è il parco giochi perfetto
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- Storia con dei risvolti qualitativi di spessore
Contro
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- Il giorno appare sottotono
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- Grafica altalenante
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- Alle volte limitante nel raggiungimento dei requisiti per le corse
Commento
Need for Speed Heat è un nuovo bolide fiammante nel garage della serie. Azzecca diversi elementi prendendo in prestito idee e spunti dai capitoli migliori del marchio, per poi dividerli in due mondi parzialmente separati. Per quanto questa decisione fornisca una profondità tematica e un ritmo di gioco meno monotono, specialmente nei confronti della storia, è evidente che la notte di Palm City ne esca totalmente vincitrice grazie ai suoi inseguimenti sul filo del rasoio e all’estetica più vivida. Un successo parziale per Ghost Games e EA, i quali hanno puntato a una ripartenza del nome storico di Need for Speed con una decisa accelerazione. Il traguardo, però, è ancora lontano e sofferto.