NBA 2K24 è il migliore ma a che prezzo? | Recensione

NBA 2K24 introduce alcune sostanziali novità al gameplay, migliorando ancora, ma la spinta alle microtransazioni non si arresta.

Avatar di Martina Fargnoli

a cura di Martina Fargnoli

Editor

In 25 anni la simulazione sportiva offerta da NBA 2K si è evoluta a tal punto da aver raggiunto ormai un grado di fedeltà della realtà piuttosto convincente in svariati aspetti: dalle sembianze e i gesti dei giocatori a tutta la messa in scena televisiva fatta di riprese, luci e commenti tecnici. Nel basket però contano anche il cuore e quella passione genuina che almeno una volta nella vita, di fronte a una giocata che ti ha lasciato senza fiato, ti ha fatto dire “ecco perché io amo questo sport”. Ora non voglio dire che NBA 2K24 non ci metta il cuore nel rappresentare e celebrare la pallacanestro, perché non sarebbe corretto, ma c’è un aspetto del design che anno dopo anno, inarrestabile, si è alimentato di quella passione per spingere sempre più giocatori a cedere alle microtransazioni.

NBA 2K24, quindi, non solo continua questa tendenza che avevamo già messo in evidenza anche lo scorso anno, ma sembra quasi volerla amplificare bombardando il giocatore di scintillanti pubblicità e introducendo nuove meccaniche che promuovono l’acquisto di vantaggi al posto di spronare i giocatori a tornare in palestra e ad allenarsi sui fondamentali. Sebbene sia possibile giocare senza spendere soldi aggiuntivi, chi ha intenzione di competere online si scontrerà giocoforza con chi ha disponibilità economiche maggiori da investire.

Gameplay ancora più fluido

Prima di scendere nei dettagli di questa analisi, ci tengo a precisare che ho giocato alla versione PS5 del gioco che si differenzia dalla versione PC per i contenuti offerti. La prima sostanziale differenza si trova nell’utilizzo della tecnologia ProPLAY introdotta per la prima volta in questa edizione. Invece di fare affidamento sul motion capture, sono stati digitalizzati i filmati NBA nel ricreare le animazioni e gli stili di gioco delle stelle che calcano il parquet. A differenza del suo predecessore le novità introdotte appaiono meno sorprendenti e impattanti, ma il gioco risulta molto più fluido nell’attaccare il ferro ed è ancora più spettacolare destreggiarsi nel pitturato.

L’introduzione dello sfondamento aggressivo e l’ampliamento del sistema di palleggio permettono più combinazioni per spezzare le caviglie dell’avversario che gli amanti dei dribbling apprezzeranno. A maggiori possibilità offensive si accompagna anche un miglioramento della fase difensiva che appare più fisica e reattiva. Le palle rubate direzionali fanno il loro ritorno e sono perfette per aggiungere pressione o intercettare le linee di passaggio, inoltre è più soddisfacente interrompere le azioni avversarie portando l’attaccante a perdere slancio o a “chiudere” il palleggio.

Nel complesso, c’è stata una calibrazione degli elementi del gameplay per offrire un’esperienza più coinvolgente invece che una revisione totale delle meccaniche di gioco, pertanto le migliorie potrebbero non essere così evidenti. Ad esempio il sistema di Impeto cambia modo di applicazione, ma nella sostanza il suo funzionamento rimane abbastanza invariato. Invece di selezionare le abilità a monte, quando si riempie l’indicatore si potrà scegliere quale bonus attivare.

La mia NBA, Mamba Moments e The W

Poche novità anche sul fronte di alcune delle modalità introdotte lo scorso anno, come le “Ere” in “La mia NBA” e le sfide con focus sulla carriera di un giocatore inaugurate dal più grande di tutti i tempi Michael Jordan. Per l’edizione 2K24 si è scelto di ricordare Kobe Bryant, scomparso prematuramente nel 2020. Proprio come le Jordan Challenges di NBA 2K23, si potranno rivivere sette delle partite più iconiche del Black Mamba ricreando i suoi tiri più celebri.

Pur risultando apprezzabile come modalità, si sarebbero potute includere per l’occasione anche la sfida di segnare 81 punti contro Toronto o la partita d'addio contro gli Utah Jazz. Sarebbe sicuramente stata una sfida parecchio impegnativa quella contro i Raptors dal punto di vista del gioco, ma è anche un momento che dimostra la grandezza di Kobe Bryant e il non porsi limiti. E quale sfida migliore del provare a battere ciò che sembra impossibile?

Le Ere sono state tra le migliori aggiunte al gioco lo scorso anno e in questa edizione viene introdotta l’Era LeBron, che ci riporta al 2010, anno in cui LeBron James lascia i Cavaliers per unirsi ai Miami Heat di Chris Bosh e Dwyane Wade. Debutta anche una versione semplificata e più snella della MyNBA che rappresenta un punto di accesso più agevole alla simulazione di NBA 2K24.

Per quanto riguarda The W, l’esperienza si mantiene abbastanza simile al passato ma ammetto che è stata la modalità dove ho passato più tempo proprio perché lontana dalla pressione delle microtransazioni. Sebbene possa beneficiare di un approccio più narrativo per esprimere ancor di più il suo potenziale, il non essere la copia al femminile de La mia Carriera è indubbiamente tra i suoi punti di forza. Quest'anno raggiungere le migliori giocatrici della WNBA può avere inizio intraprendendo la carriera professionistica appena uscite dal college partendo da una valutazione di 75, o facendo ritorno sui parquet americani dopo una proficua carriera in Europa e una valutazione di 85.

La mia Carriera

La mia Carriera non presenta una modalità storia particolarmente articolata ma ci pone di fronte ad alcune situazioni che vanno a plasmare una sorta di racconto che ci vede come il prospetto più promettente dai tempi di LeBron James. Come se non bastasse già questo a caricare tutto l’ambiente di aspettative, il basket è un affare di famiglia e una lunga tradizione che saremo chiamati a rispettare ma anche a rivivere attraverso le esperienze del passato di chi prima di noi, nella nostra famiglia, ha contribuito a rendere grande questo sport.

Il cambio di prospettiva rispetto all'essere lo sfavorito dei pronostici che deve farsi un nome è apprezzabile e in linea teorica dovrebbe portare pressioni e aspettative diverse da gestire, ma non essendoci altra scelta se non quella di giocare fin da subito nella propria squadra NBA preferita, partendo dalla più bassa delle valutazioni, ci si scontra fin da subito in modo impietoso con i titani della National Basketball Association.

Qui ci troviamo già nelle battute iniziali con un diverso vantaggio a seconda della versione acquistata del gioco. A noi è stato fornito un codice della 25th Anniversary Edition che include anche 100.000 VC per velocizzare il processo di crescita del personaggio, con la possibilità di raggiungere una valutazione di circa 75 in pochi semplici click. Prima di cedere all’uso dei VC ho preferito affrontare svariate sfide proposte dal gioco per capire quanto potesse risultare tedioso, o di contro appagante, farcela solo con i propri mezzi.

L’introduzione delle “partite chiave" su cui concentrarsi per raggiungere in modo più concreto l’Olimpo dei GOAT ci ha permesso di dare più importanza alle competizioni ufficiali, rimandando a un secondo momento tutte le attività secondarie che lo scorso anno invece avrebbero intralciato il nostro cammino imponendoci un modo di approcciare il gioco.

Le partite chiave ci hanno messo in competizione diretta con alcune stelle dell’NBA, sfide che date le disparità marcate di valori in campo sono risultate impegnative ma non impossibili. Nonostante Ja Morant mi abbia “posterizzato” brutalmente alla sua prima penetrazione in campana, tutto sommato la squadra ha vinto con un buono scarto, ho messo a referto più punti di Bron e ho realizzato l'assist più spettacolare della partita. Nonostante ciò, al termine della partita non mi sono sentita adeguatamente premiata per quanto svolto in campo, né in termini di crediti guadagnati, né in termini di distintivi migliorati.

Proprio i distintivi quest’anno funzionano in maniera diversa. Più vengono utilizzati in partita più cresceranno e potranno raggiungere gradi di valore maggiore, tuttavia non esercitandoli con così tanta frequenza tenderanno a regredire. Concettualmente la soluzione cerca di mimare la realtà e impedire l’uso di build sproporzionate, tuttavia nella pratica non siamo convinti da come è stato implementato e bilanciato il sistema di regressione.

Non tutto però è negativo, perché il nuovo mondo aperto offerto dalla Città è sorprendentemente ricco di attività e di ambienti che ti coinvolgono nella vita di quartiere. Recarsi al campetto per un 3 vs. 3 o unirsi agli altri giocatori rimane comunque una possibilità per variare il ritmo delle partite. Che siate o meno attratti dagli aspetti più folkloristici offerti, non si può comunque non notare una cura nei dettagli e nella realizzazione degli scenari.

MyTeam

Tra le novità di quest’anno, poi, non poteva mancare un Season Pass che si lega al progresso generale condiviso tra le due modalità MyTeam e MyCareer e che si compone addirittura di ben due opzioni Premium (come se non fosse già abbastanza accedere a una fascia premium per contenuti extra).

Sebbene quindi lo spettro delle microtransazioni si estenda anche alla modalità MyTeam, si è messo in atto un piano per cercare di appianare le differenze tra i giocatori paganti e non. L’introduzione di un tetto salariale dovrebbe impedire infatti di schierare i migliori in assoluto della propria squadra, cercando quindi di livellare le differenze ed equilibrare gli scontri, ma essendo solo agli inizi della stagione è difficile valutare se l’obiettivo è stato del tutto centrato.

Considerato che lo stipendio di un giocatore può aumentare o diminuire a seconda dell’uso, può arrivare a verificarsi il fenomeno per il quale le nuove carte hanno un impatto salariale più basso innescando così la corsa all’acquisto. L’altro aspetto ambiguo è l’implementazione del nuovo mercato dei giocatori che va a sostituire le aste. Il sistema di casa d’aste non era certamente perfetto e necessitava quindi di una revisione, su questo c’è poco da discutere.

Ora le carte giocatore saranno disponibili a prezzi che Visual Concepts definisce più equi, acquistabili sia tramite valuta MTP o VC. A corto di MTP? Beh si possono sempre acquistare, alimentando un ciclo che porta a spendere per ottenere subito la carta desiderata. Per bilanciare il tutto però è stato incrementato il tasso di guadagno dei MTP rendendo sulla carta più facile che in passato ottenere risorse giocando.

Leggi altri articoli