Myst, un classico rivisto in chiave VR | Recensione
La popolarissima avventura a rompicapi, Myst, torna con un gioco interamente in VR. Per l'occasione l'abbiamo giocato, ecco le nostre impressioni.
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a cura di Andrea Ferrario
Editor in Chief
Correva l’anno 1993 quando uscì questo videogioco. Un mondo di fantasia, una storia da scoprire passo dopo passo, tanto mistero e tanti rompicapo da risolvere. Era un puzzle game, o meglio un “adventure puzzle game”, quindi un’avventura grafica che si basava totalmente sul comprendere e risolvere dei rompicapo basandosi su indizi sparsi per il mondo virtuale.
Se siete troppo giovani per ricordarvi Myst, il capostipite della serie, potrete rigiocarlo oggi su Quest, in una versione rivista graficamente direttamente da Cyan, lo studio Indie del gioco originale.
Con Quest / Quest 2 potrete ora muovervi liberamente all’interno del mondo di Myst, ma l’interazione con il mondo virtuale non è stata particolarmente curata in tutti i dettagli. Questo significa che anziché gestire l’animazione delle mani virtuali con tutti gli oggetti, a volte l’interazione viene indicata semplicemente dalla comparsa di alcune piccole sfere. Potrete interagire con vari oggetti, ma quando li farete cadere scompariranno per tornare al proprio posto. Non esiste un sistema di aggancio e interazione a distanza degli oggetti, e così via. Questo comportamento può essere visto come un modo per “risparmiare sullo sviluppo”, ma come effetto benefico non verrete distratti da elementi estetici che non servono a nulla al fine dell’avventura. Ad esempio, potrete afferrare alcuni oggetti, come ampolle o pugnali, che tuttavia sono stati inseriti unicamente come oggetti di scena, che non serviranno per risolvere i vari rompicapo. Insomma, Cyan avrebbe potuto fare di meglio sotto questo punto di vista, ma l’avventura rimane godibile.
La grafica è un balzo in avanti rispetto alla versione originale, e un piccolo passo indietro rispetto alla versione remastered per PC. Quello che forse stona maggiormente è la grafica dei manoscritti, non così semplice da leggere (l’abbiamo testato su Oculus Quest 2). Leggere i messaggi e i libri è essenziale per progredire nell’avventura, Cyan avrebbe potuto inserire un’opzione di sottotitoli anche per i messaggi scritti e non solo quelli vocali, o cambiare la grafica (font) dei manoscritti.
A tal proposito, non esiste una versione in lingua italiana; se non siete forti con l’inglese, non è il gioco che fa per voi.
Il sistema di movimento è libero o tramite teleport. Potrete cambiare velocemente dall’uno all’altro con la pressione del joystick analogico sul controller destro, e passare velocemente dalla camminata alla corsa con quello sinistro. L’implementazione del teleport è solo discreta: non capiamo perché costringere a seguire un percorso (ad esempio passare per delle scale) se è possibile puntare un’area facilmente raggiungibile; ciò richiede una perdita di tempo aggiuntiva che rischia di diventare snervante, considerando che per la tipologia di gioco vi troverete a visitare le differenti aree infinite volte. Non ci sono invece particolari problemi se utilizzerete il movimento libero; dovrete solo essere immuni al motion sickness, considerando che in alcune situazioni, specialmente quando salirete o scenderete per scale o pendii, potrebbe farsi sentire.
In questo contesto la grafica prettamente statica permette di mantenere un frame rate stabile ed elevato, senza cali di fluidità che potrebbero creare malessere.
Con un gioco del genere non è inusuale “prendere appunti”, per avere sempre sott’occhio degli indizi necessari per risolvere dei rompicapo. Con un visore VR sulla faccia non è comodo toglierlo ogni volta per scrivere su un taccuino, abbiamo quindi scoperto che è molto comodo scattare screenshot, di quando in quando, per recuperare alla bisogna delle informazioni utili.
Verdetto
Per questa recensione non abbiamo citato praticamente nulla che riguarda il gioco; essendo un’avventura grafica basata su rompicapi, abbiamo evitato qualsiasi tipo di spoiler e ci siamo concentrati sulla parte tecnica.
Dobbiamo dire che Cyan ha mantenuto intatto tutto il fascino dell’avventura generale e l’ha sapientemente portata all’interno della realtà virtuale. Sembra quasi che questo gioco fosse destinato, fin dalla nascita, a una piattaforma VR. Finalmente è possibile immergersi veramente nel mondo di Myst
Tecnicamente il risultato è discreto. La grafica non fa gridare al miracolo, così come le interazioni con l’ambiente. Il teleport offre libertà di movimento limitate e si fa fatica a leggere i manoscritti. Tutto ciò, per fortuna, non inficia il gameplay, ma desiderare qualcosa di più non è peccato.
Se vi piacciono le avventure grafiche e soprattutto i rompicapo, vale la pena giocare a Myst.
Voto Recensione di Myst VR - Oculus Quest
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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+ Fedele all’originale
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+ Adatto a tutti (anche se soffrite di motion sickness)
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+ Teleport o Free Roming
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+ Il mondo di Myst ha un fascino tutto suo
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+ Frame rate stabile
Contro
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- Il Teleport poteva offrire più libertà di movimento
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- I manoscritti non si leggono facilmente
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- Graficamente poteva essere migliore
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- È solo in inglese
Commento
La trasposizione VR di Myst, un’avventura grafica piena di mistero e rompicapo. Tecnicamente si poteva fare di meglio, ma il gameplay è fedele all’originale e piacevole. Adatto a tutti, anche a chi soffre di motion sickness. Se vi piacciono i rompicapo, fa per voi.