Monster Hunter Wilds sin dal suo annuncio ha fatto fibrillare l'animo di tutti i fan della saga, proponendosi come un passo in avanti importante per la serie che esattamente vent'anni ha dato vita a un genere videoludico talmente unico e di successo che nessuno è ancora riuscito a eguagliarlo.
Ebbene, in occasione della Gamescom 2024 abbiamo avuto modo di provarlo per circa mezz'ora, svolgendo due missioni e iniziando a esplorarne il gameplay. Prima di addentrarci nei dettagli, vi anticipiamo una cosa: non vediamo l'ora che arrivi l'anno prossimo per giocarlo tutto.
Il gioco, previsto per il 2025 - non abbiamo ancora una data di uscita precisa - introduce diverse novità rispetto ai predecessori, puntando a bilanciare l'accessibilità di Rise con la spettacolarità di World e creando così un'opera potenzialmente incredibile, fungendo sia da punto di ingresso per la serie che da calamita per i veterani.
Le novità di Monster Hunter Wilds
Dopo una breve cutscene ci siamo lanciati direttamente all'avventura, dapprima inseguendo un personaggio in difficoltà e poi iniziando il vero e proprio scontro, affrontando due mostri in due missioni distinte.
La principale innovazione in Monster Hunter Wilds è, finalmente, l'aggiunta del doppiaggio per il protagonista e il suo compagno Palico, la quale permette di coinvolgere maggiormente i giocatori nella trama. Per quanto abbiamo avuto solo un assaggio di quest'ultima, la narrazione sembra promettere bene, con personaggi più strutturati rispetto a quelli di Rise.
Sono state poi apportate numerose migliorie al gameplay per rendere l'esperienza più fluida, pur mantenendo le basi che hanno reso celebre la serie. Tra le novità più interessanti c'è il ritorno dei mostri cavalcabili: il Seikret (una sorta di uccello-dinosauro) può essere controllato direttamente dal giocatore come con la cavalcatura di Rise o lasciato in modalità automatica, mentre rimangono le possibilità di attaccare anche durante il "galoppo" e raccogliere o lanciare oggetti.
Una delle aggiunte che abbiamo trovato in assoluto più utili è, senza dubbio, è la capacità di equipaggiare due armi diverse. Ciò offre maggiore flessibilità tattica durante gli scontri, consentendo ad esempio di usare armi a distanza per colpire mostri in fuga come la balestra e armi come spadoni nelle parti ravvicinate. Insomma, Capcom punta a dare più possibilità ai giocatori, rendendo le battaglie più flessibili e dando modo di adattarsi alla situazione in cui ci si trova.
In linea generale, il sistema di combattimento è stato raffinato, introducendo la modalità Focus che permette di mirare con maggiore precisione a parti specifiche dei mostri - utile, in nostro parere, solo se si usano armi a distanza -. Inoltre, vi è una modalità "rabbia" che rende il personaggio più forte e permette di sferrare attacchi speciali per un certo periodo di tempo.
Anche le armi sembrano essere state rese più agili e reattive, con più opzioni per schivare e riposizionarsi durante gli attacchi ed evitare così più facilmente i colpi. Numerosi altri piccoli miglioramenti puntano a rendere l'esperienza più scorrevole, come l'opzione rapida per utilizzare oggetti curativi minimizzando gli sprechi.
Infine, anziché perdere le parti come in Rise, nel nuovo titolo ai nemici compariranno delle vere e proprie ferite nelle parti del corpo che sono state danneggiate. Colpendo queste ultime si infliggeranno più danni, trasformandole nelle parti deboli su cui concentrarsi per portare a termine lo scontro più velocemente.
Monster Hunter Wilds sembra voler incoraggiare i giocatori a rimanere più a lungo sul campo di caccia, giacché, invece di tornare in città obbligatoriamente dopo un minuto dal completamento di ogni missione, ora sarà possibile esplorare liberamente la mappa o accettare nuove sfide direttamente sul posto. Sono presenti anche avamposti più grandi con NPC interattivi, rendendo l'esplorazione decisamente più interessante rispetto alla pura raccolta di oggetti e risorse.
Tirando le somme su Monster Hunter Wilds
Nonostante le promettenti novità, però, dobbiamo sottolineare che Capcom ha ancora parecchio lavoro da fare: durante la nostra prova abbiamo avuto problemi di prestazioni, con cali di framerate e persino un crash (fortunatamente alla fine della missione). Trattandosi di una build preliminare, c'è chiaramente molto tempo per risolverli prima del lancio, ma potrebbero indicare la necessità di ulteriore sviluppo.
Insomma, da quello che abbiamo visto Monster Hunter Wilds sembra puntare a unire il meglio di Rise e World, offrendo un'esperienza più accessibile ma mantenendo la spettacolarità e la profondità che hanno reso la serie un successo. Se Capcom riuscirà a risolvere i problemi tecnici - e siamo fiduciosi su una risposta affermativa -, potrebbe rappresentare davvero un'evoluzione perfetta per la saga, diventandone il punto di riferimento per gli anni a venire.