Quando si parla di sport motociclistici a livello videoludico, Milestone è un punto di riferimento ormai affermato. Nel corso degli anni si è spinta praticamente in ogni tipologia, dai titoli simulativi a quelli più arcade, dando vita a prodotti come Ride, MX GP, Moto GP e tanti altri. Oggi sulle pagine di Game Division vi parliamo di un titolo che abbiamo avuto la possibilità di provare qualche settimana fa a Milano e che finalmente possiamo valutare nel suo complesso: Monster Energy Supecross 2.
Il titolo, come suggerisce il nome, è interamente incentrato sul Supercross, specialità motociclistica molto seguita negli Stati Uniti che ha come particolarità di avere le gare che si svolgono all'interno di enormi stadi affollati di gente. Siamo quindi distanti da MX GP che vede delle gare più conosciute e seguite qua in Europa, ma il Supercross ha comunque una vasta schiera di appassionati anche nel nostro continente.
Modalità per tutti i gusti
Ciò che contraddistingue i videogiochi racing sono nella maggior parte dei casi i contenuti che devono essere necessariamente appropriati al contesto del gioco. Milestone è stata da questo punto di vista impeccabile, dando vita a un prodotto completo e con modalità per tutti. La carriera è il punto forte essendo costruita in maniera davvero soddisfacente. Il tutto parte dalla creazione di un alter ego digitale, un avatar completamente personalizzabile del nostro pilota virtuale; è quindi possibile scegliere una serie di caratteristiche fisiche che spaziano dall'altezza al colore dei capelli, fino alla scelta del proprio numero, nazionalità, nome e stile di giacche. La stessa cosa vale per la scelta dell'azienda motociclistica da rappresentare, insieme agli sponsor che garantiscono introiti o fama a seconda degli obiettivi raggiunti. La reputazione aiuta ad aumentare il proprio appeal per gli sponsor e per i fan, mentre i soldi possono essere utili per acquistare capi d'abbigliamento, caschi o miglioramenti per la la propria moto.
La carriera è suddivisa in settimane, ognuna di queste è composta da giorni di riposo in cui non poter fare nulla, giornate di gara e giornate libere in cui si può scegliere che cosa fare, come allenarsi migliorando il nostro pilota nelle varie abilità attraverso il superamento di sfide con "punteggi a stella", oppure accrescere la fama incontrando giornalisti o sponsor. L'obiettivo è semplice: diventare il miglior pilota Supercross passando dalla categoria 250 fino a quella più impegnativa: la 450. Per farlo è necessario vincere le gare che vengono proposte attraverso un tour nei vari stati americani, tutti esistenti e conosciuti all'interno della disciplina. È bene specificare che il titolo di Milestone ha tutte le licenze ufficiali di Supercross, di conseguenza tutti i piloti esistono realmente, così come gli stadi in cui gareggeremo, le moto e gli upgrade, un lavoro certosino che non può che migliorare il realismo del gioco.
La software house italiana è stata però sapiente nel saper garantire anche modalità intuitive e rapide come il normale campionato - in cui si partecipa e semplicemente si completano una serie di gare una dopo l'altra - piuttosto che la classica gara veloce o il multiplayer competitivo, ottimamente costruito per garantire il matchmaking con giocatori di pari livello. A contornare il tutto ci pensano Compound ed editor di tracciati. Nel primo caso parliamo di una vasta zona di allenamento situata in una zona rurale, composta da una fattoria, percorsi Supercross e cross, un fiume e persino dei mini percorsi stile parco giochi in cui è possibile migliorare la propria skill, anche in diverse situazioni climatiche grazie al meteo dinamico e al ciclo giorno/notte. L'editor di tracciati è la ciliegina: una modalità che vi permette di ideare a puro piacimento il vostro percorso da poter successivamente utilizzare in single player o in multiplayer con gli amici.
Tutte le versioni di Monster Energy Supercross 2 - Nintendo Switch, PC, PlayStation 4 e Xbox One - avranno gli stessi identici contenuti.
Salti, flow e derapate
L'amore di Milestone verso i titoli motociclistici si sente e si vede, soprattutto lato gameplay dove i passi in avanti eseguiti nel corso degli anni sono ben tangibili. Anche Monster Energy Supercross 2 ha subito delle migliorie importanti, soprattutto lato fisica e collisioni che venivano spesso criticate nel titolo precedente. In particolare, i ragazzi di Milano sono stati attenti alla deformazione del terreno durante i passaggi di gara o durante una pioggia, rendendo il fango un vero e proprio elemento da tenere costantemente in considerazione. Anche le collisioni con gli altri piloti o con i margini laterali dei percorsi sono state notevolmente migliorate, riuscendo a garantire meno cadute immotivate.
Pad alla mano il gioco è assolutamente fruibile per tutti, sia per gli amanti della simulazione che per i giocatori più casual e orientati prevalentemente su giochi arcade. Monster Energy Supercross 2 consente di impostare la difficoltà come meglio si crede, sia la fisica della moto che per l'intelligenza artificiale, anche se in questo ultimo caso c'è da sottolineare che soffre ancora un po' di incisività nelle difficoltà più elevate. Gli sviluppatori hanno voluto dare un ulteriore aiuto fornendo un traiettoria flow da seguire. Quest'ultima si tratta di una linea immaginaria che suggerisce il percorso corretto per avere un flow pulito e senza inciampi.
Imparare a sfruttare ogni abilità e salto è però una soddisfazione, per questo possiamo benissimo dire che il gioco offre una curva d'apprendimento tendente verso l'alto, poiché anche se approcciarlo è facile per tutti, padroneggiarlo è già più ostico, ciò non toglie che sia davvero galvanizzante imparare a eseguire flow e salti in maniera efficiente. A detta di ciò, il gioco comprende una serie di esultanze che è possibile eseguire una volta tagliato il traguardo, ammesso che si arrivi almeno terzi.
Togliamo infine eventuali dubbi sulla qualità audio/visiva di Monster Energy Supercross 2: Milestone ha davvero fatto centro, confezionando un prodotto curato sia per la componente audio che per quella grafica, garantendo un'estetica generale davvero apprezzabile e tutt'altro che banale. Da questo punto di vista l'Unreal Engine, se opportunamente utilizzato e ottimizzato, dimostra ancora una volta di essere un grandissimo motore grafico. Peccato unicamente per i 30 FPS su console, che garantiscono una fluidità senza nessun tipo calo di sorta ma che lasciano l'amaro in bocca verso un titolo racing che poteva divenire davvero sbalorditivo con i 60 FPS che comunque sono presenti nella versione PC.