MLB The Show 21 | Recensione, il baseball arriva su next gen
Con MLB The Show 21 la più celebre trasposizione videoludica del baseball arriva finalmente su next gen: ecco la nostra recensione!
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Nel vecchio continente quando si parla di titoli sportivi il pensiero non può che correre veloce e deciso verso FIFA. Complice la grande passione per il gioco del calcio, il titolo di EA riesce infatti a imporsi ogni anno senza troppi problemi tra i videogiochi più venduti. A provare a disturbarne l’egemonia sono soltanto PES, altra celeberrima serie dedicata al medesimo sport, e, più in secondo piano, NBA 2K, la principale trasposizione videoludica della pallacanestro o basketball che dir si voglia. A far capolino è poi volendo di tanto in tanto WWE 2K, serie di opere chiaramente dedicate al wrestling che ha trovato discreta fortuna anche da noi.
Quasi sconosciute sono invece altre opere dedicate a discipline non proprio amatissime sul suolo europeo, ma comunque contraddistinte da una qualità produttiva spesso e volentieri parecchio alta. Due fulgidi esempi di tutto ciò sono sicuramente Madden, titolo dedicato al football americano, e MLB The Show, basato invece sul baseball. Proprio di quest’ultima serie farà capolino sul mercato il prossimo 20 aprile MLB The Show 21, annuale appuntamento con l’opera di San Diego Studio che, tra le altre cose, celebra anche lo sbarco della saga su next gen, oltre che, finalmente, anche su Xbox.
MLB The Show 21: tra novità e tradizione
Come facilmente preventivabile, gli aficionados della serie si troveranno a dir poco a casa in MLB The Show 21. Oltre a diverse novità, di cui vi racconteremo a breve, l’ultima fatica dei ragazzi di San Diego Studio ripropone infatti le più apprezzate modalità di gioco degli ultimi anni, come Road to the Show e Diamond Dynasty. Il tutto, ovviamente, con le dovute e apprezzate migliorie.
In Road to the Show saremo infatti come da tradizione chiamati nei panni del nostro alter ego digitale a calpestare i più rinomati diamanti presenti sul suolo americano, forgiando pian piano quella che è la nostra leggenda. Un’esperienza particolarmente completa, fatta non solo di partite di baseball, ma anche di scelte micro-manageriali, dialoghi con compagni e allenatore e, ovviamente, l’immancabile grande possibilità di customizzazione del nostro personaggio.
Novità assolute di quest’anno sono l’introduzione di sezioni preregistrate, in cui di tanto in tanto note personalità televisive americane commenteranno le nostre performance, e il fatto che la nostra avventura partirà direttamente dalla notte del draft. Niente più gavetta quest’anno insomma.
Altro illustre ritorno è quello della sempre apprezzata Diamond Dynasty, una sorta di Ultimate Team applicato al magico mondo del baseball. A tale modalità, che ricordiamo comunque essere da tempo una macchina ben oliata e in grado di funzionare alla perfezione, non sono state introdotte molte novità, con l’esperienza che ricalca quindi tutto sommato quella degli anni precedenti. Nonostante presenti una serie di possibili micro-transazioni, Diamond Dynasty non ci è parsa nel corso della nostra prova una modalità di gioco che voglia spingere più di tanto sotto tale aspetto, restando fruibile anche per tutti coloro che non vogliono investire ulteriormente nel titolo. Per affermazioni più precise a riguardo è però per forza di cose necessario aspettare almeno un paio di mesi per osservare l’evolversi della situazione.
Non mancano poi ovviamente in MLB The Show 21 anche le altre classiche modalità, come le esibizioni, partite online e molto altro ancora. Degna di nota è soprattutto la modalità di creazione dello stadio, che ci consentirà non solo di mettere mano a ogni singolo aspetto del nostro campo di gioco con un altissimo grado di libertà, ma anche di modificare lo scenario circostante sotto diversi piani. Un editor a dir poco colmo di possibilità, che, siamo sicuri, regalerà ai fan della serie più di una soddisfazione.
Casual? Non proprio
Per quanto riguarda il gameplay San Diego Studio ha introdotto quest’anno delle modifiche e delle migliorie che vanno ad agire sui due estremi della fan base del gioco. Da una parte abbiamo infatti un nuovo sistema di gioco, chiamato casual, che strizza all’occhio ai neofiti, mentre dall’altro l’introduzione di diverse meccaniche selezionabili a piacimento, come quella per scagliare la palla, che aumentano esponenzialmente la libertà del giocatore ma che richiedono anche abilità non indifferenti.
Per tutti coloro che non si fossero ad oggi mai interessati più di tanto alla serie, è doveroso fare delle riflessioni in particolare proprio su questo argomento. MLB The Show 21 non è infatti il classico sportivo a cui siamo abituati nel bel paese, come ad esempio FIFA, PES o, perché no, anche NBA, bensì un’esperienza più tattica e ragionata, contraddistinta da un numero non indifferente di meccaniche. Per quanto si tratta di qualcosa in grado di innalzare notevolmente la qualità dell’opera di San Diego Studio, è però innegabile come, così come succede ad esempio con Madden, che a perderne è l’immediatezza d’uso. Se mentre con FIFA è quindi ad esempio possibile senza nessun problema imbastire una partita con qualche parente o amico, anche assolutamente non avvezzo al mondo videoludico, in The Show 21 il tutto è decisamente più complesso.
Per spezzare una lancia a favore di San Diego Studio, quest’anno sono stati fatti decisi passi in avanti sotto tale aspetto con l’introduzione del precedentemente citato sistema di gioco casual, che consente di ridurre in parte queste barriere all’ingresso. Nonostante queste pur apprezzabili migliorie, MLB The Show 21 non riesce però ancora a rivelarsi sufficientemente semplice da comprendere per un totale neofita della saga. Se avete quindi intenzione di farci giocare qualcuno che è venuto a trovarvi tenete bene in mente questa cosa.
Il baseball su next gen
Non potevamo non dedicare un paragrafo a quelle che sono le migliorie sul lato tecnico del titolo. MLB The Show 21 è, giocato su PS5, poco sorprendentemente a dir poco fantastico. Le caratteristiche tecniche della nuova ammiraglia di casa Sony sono infatti state degnamente sfruttate, con giocatori e diamanti che sono stati ricreati con una cura maniacale. Gli stadi di gioco, e qui scende una lacrimuccia pensando alla situazione odierna, sono poi pieni e vivi, con l’ardore del pubblico che ci trascinerà tra un inning e l’altro. Ottimo anche il lavoro fatto sulla fluidità dell’esperienza di gioco, con lo studio di Sony che ha introdotto in questo nuovo capitolo circa 100 nuove animazioni in grado di rendere il tutto ancora più realistico.
Trattandosi di uno studio first party, San Diego Studio non poteva poi certamente esimersi dallo sfruttare anche le grandi potenzialità del DualSense. Il feedback aptico del nuovo controller di PS5 ci permette infatti di sentire direttamente sulla pelle quello che succede in campo, rendendoci ancor più partecipi delle partite e dimostrando ancora una volta la grande potenza sul piano ludico di questa innovazione.
Voto Recensione di MLB The Show 21
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Il salto generazionale si vede tutto
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L'editor degli stadi è bellissimo
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Una serie di pregevoli migliorie
Contro
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Ancora troppo complesso per i neofiti