Miyamoto: "Avrei potuto creare Halo, ho semplicemente deciso di non farlo"

In un'intervista ancora molto attuale, Miyamoto riflette sull'innovazione e la creatività nello sviluppo dei videogiochi

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a cura di Giulia Di Venere

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Nel mondo dei videogiochi, pochi nomi sono così iconici e influenti quanto quello di Shigeru Miyamoto, il genio creativo dietro alcuni dei titoli più amati e di successo. Con opere leggendarie come Zelda, Super Mario, Star Fox e Pikmin, Miyamoto ha lasciato un'impronta indelebile e influenzato intere generazioni di giocatori e sviluppatori.

Miyamoto ha dimostrato di avere un approccio unico alla creatività e alla progettazione dei giochi: in una particolare intervista rilasciata a Entertainment Weekly nel 2007, Miyamoto ha toccato argomenti interessanti che hanno suscitato riflessioni e discussioni tra gli appassionati di videogiochi.

"Potrei creare Halo. Non è che non potrei progettare quel gioco, è solo che ho scelto di non farlo".

Quando gli è stato chiesto se avesse mai considerato la possibilità di sviluppare un gioco simile a Halo, il celebre sparatutto in prima persona prodotto da Bungie, Miyamoto ha risposto in modo schietto ma riflessivo: ha affermato di poter creare un gioco come Halo, ma ha ribadito che la sua filosofia di progettazione si concentra sull'innovazione e sull'offrire esperienze uniche piuttosto che seguire le tendenze.

Questa affermazione, anche se potrebbe essere stata resa con un tono leggermente provocatorio, ha suscitato reazioni divertite da parte di altri sviluppatori e appassionati di videogiochi. Frank O'Connor, un collaboratore di lunga data di Bungie, ha scherzosamente accettato la sfida di Miyamoto, suggerendo ironicamente di star lavorando a un gioco a scorrimento laterale con idraulici come protagonisti, un chiaro riferimento al mondo di Super Mario.

Ma l'intervista non si è limitata a questo episodio. Miyamoto ha anche espresso il suo disappunto per le versioni esternalizzate di alcuni dei suoi giochi, come F-Zero e Star Fox, sottolineando la delusione per i risultati ottenuti da alcuni sviluppatori esterni. 

Sebbene l'intervista sia datata, rimane una lettura affascinante per i fan dei videogiochi e per uno sguardo più approfondito a quelli che erano la filosofia e i pensieri di Miyamoto 17 anni fa.

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