"nessuno vuole Game Pass" e Microsoft Gaming è in crisi, secondo un report

Il servizio Xbox Game Pass starebbe faticando a raggiungere gli obiettivi prefissati. Secondo un rapporto di The Information.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Il servizio Xbox Game Pass starebbe faticando a raggiungere gli obiettivi prefissati. Secondo un rapporto di The Information, l'azienda di Redmond sta riconsiderando la sua strategia nel gaming dopo aver investito miliardi in acquisizioni come Bethesda e Activision Blizzard.

Nel 2021, il CEO Satya Nadella si trovò di fronte a un bivio: potenziare Game Pass attraverso acquisizioni o abbandonare completamente il settore dei videogiochi. Optò per la prima via, ma i risultati non sembrano attualmente soddisfacenti. L'obiettivo di raggiungere 100 milioni di abbonati a Game Pass entro il 2030 appare ora irrealistico, richiedendo una crescita annua del 40% rispetto all'attuale base utenti.

Secondo The Information, diversi importanti studi di sviluppo hanno rifiutato le proposte di Microsoft di inserire i loro titoli nel catalogo Game Pass, nonostante le commissioni offerte. 

La compagnia di analisi Macquarie Science and Technology Fund sostiene infatti che il modello in abbonamento stile Netflix non sia necessariamente ciò che il mercato videoludico desidera. Questa valutazione mette in discussione l'intera strategia di Microsoft basata su Game Pass.

Di fronte a queste difficoltà, Microsoft sta virando verso una strategia multipiattaforma. L'azienda punta ad aumentare le vendite software pubblicando giochi anche su console concorrenti come PlayStation. Circolano voci su 7 titoli in arrivo per PS5 e la futura Nintendo Switch 2.

Questa nuova direzione segna un cambiamento importante rispetto all'approccio precedente incentrato sull'esclusività per l'ecosistema Xbox. Rappresenta un tentativo di massimizzare i ricavi in un contesto di mercato che si è rivelato meno ricettivo al modello in abbonamento di quanto inizialmente previsto.

Nel frattempo, Microsoft starebbe effettuando anche tagli al personale, che coinvolgono anche la divisione gaming. Questi licenziamenti riflettono la necessità dell'azienda di ottimizzare le operazioni in un settore che si sta rivelando più complesso e meno redditizio del previsto.

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