Dell'enorme acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, formalmente ancora in corso, non è parlato più granché nelle ultime settimane, soprattutto per via degli enormi sommovimenti azionari che hanno interessato GameStop e che stanno tenendo sulle spine buona parte degli appassionati. Eppure in questi giorni il caso Bethesda è tornato di prepotenza sulla bocca di tutti, specie dopo che Microsoft, il 29 gennaio, ha formalmente richiesto alla Commissione Europea di approvare l'operazione, che vale ben 7.5 miliardi di dollari. La Commissione, com'è noto, possiede un dipartimento dedicato all'antitrust, ovvero il complesso delle norme che regolano la concorrenza tra aziende in ambito economico.
Proprio questo dipartimento si occuperà di vagliare l'enorme acquisizione, annunciata lo scorso settembre e destinata a chiudersi - se tutto andrà bene - entro la prossima primavera. La risposta della Commissione Europea dovrebbe arrivare entro il 5 marzo, data entro la quale l'ingresso di Todd Howard e compagni all'interno degli Xbox Game Studios diventerà ufficiale. In caso vengano rilevati problemi, tuttavia, il tribunale avrà invece la facoltà di investigare più a fondo, cosa che potrebbe portare a un blocco temporaneo delle operazioni; Microsoft, dal canto suo, confida però che vada tutto liscio, dal momento che, nel campo dell'intrattenimento, la sua non sarebbe la prima acquisizione di una simile portata.
Microsoft, lo ricordiamo, ha acquisito non solo Bethesda Softworks, ma l'intero gruppo di ZeniMax Media, che, oltre al team responsabile dei The Elder Scrolls e dei Fallout, comprende id Software (Doom, Quake, Rage), Arkane Studios (Deathloop, Prey, Dishonored), MachineGames (Wolfenstein, Indiana Jones), Tango GameWorks (GhostWire Tokyo, The Evil Within) e le meno conosciute Roundhouse Studios e Alpha Dog Games. Tutte le sussidiarie di ZeniMax dovrebbero quasi sicuramente seguire la stessa logica applicata finora ai team sotto l'ala di Xbox, che fino a questo momento, negli ultimi anni, hanno pubblicato tutte le loro esclusive su Game Pass al day one.
A proposito di esclusive, però, non è ancora chiaro se Bethesda e compagni seguiranno la medesima strada, cominciando a produrre videogiochi disponibili solo su PC e Xbox, o se continueranno a uscire su tutte le piattaforme. Al momento, l'ipotesi di una valutazione "caso per caso" appare la più probabile, ma, d'altro canto, è anche vero che i due Ori e Cuphead, gli unici giochi pubblicati di recente prima su Xbox e che poi hanno visto la luce altrove (in questo caso su Switch), erano sviluppati da Studio MDHR e Moon Studios, che non rientrano tra i first party di Microsoft.
Su Amazon potete prenotare Deathloop in versione PlayStation 5, sulla quale uscirà in esclusiva temporale (le sue piattaforme sono state annunciate prima dell'acquisizione di Bethesda).