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Metroid Prime Remastered | Recensione

Metroid Prime Remastered si è rivelata una sorpresa sotto molteplici aspetti oltre che mostrare come si debba realizzare una remastered

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a cura di Andrea Maiellano

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In sintesi

Metroid Prime Remastered è semplicemente il nuovo termine di paragone su come si debba fare una remastered. Comparto grafico rifatto ex-novo, un'ottimizzazione in grado di garantire delle performance impensabili su Nintendo Switch e una corposa serie di migliorie alla quality of life sono solo uno splendido ornamento per una avventura in prima persona (non chiamatelo FPS se no si arrabbia) che non è invecchiata di un giorno negli ultimi vent'anni. Un acquisto più che consigliato se si ama il genere, sia per chi non ha mai conosciuto la serie, sia per chi non aspetta altro che sapere quando arriverà il tanto atteso quarto capitolo.

Per molti giocatori odierni il nome Metroid Prime potrebbe non voler dire nulla, così come l'euforia collettiva all'annuncio del quarto capitolo della serie potrebbe non aver minimamente contagiato quell'utenza che si è affacciata sul mondo videoludico solamente durante la settima generazione di console da gioco.

Nintendo, perfettamente conscia del tempo passato dall'ultimo esponente della serie e della enorme base installata di Switch, ha deciso di ridurre questo "gap generazionale" riproponendo il primo, storico, Metroid Prime (e siamo sicuri che il secondo e il terzo capitolo non tarderanno ad arrivare) in una nuova veste che abbracci tutti i crismi delle attuali generazioni di videogiocatori. Un'operazione che, di primo acchito, potrebbe erroneamente sembrare come il classico compitino svogliato ma che, in realtà, si rivela essere una delle remastered più virtuose rilasciate da un po' di tempo a questa parte.

Eh già, ho detto proprio remastered e... no, non si tratta di una frettolosa operazione di restauro basata sull'aumento di risoluzione, e framerate, dell'opera originale. Retro Studios, difatti, ha deciso di rimettere mano a praticamente ogni aspetto del comparto tecnico di Meroid Prime, lasciando invariata esclusivamente l'ossatura del progetto originale, ovvero quell'insieme composto da gameplay, narrazione e level design che, con poca sorpresa, è invecchiato dannatamente bene.

Un Metroidvania in prima persona?

Per chi non lo sapesse, la serie Metroid Prime è stata più volte considerata, erroneamente, come "la risposta di Nintendo ad Halo"; la verità dei fatti, però, è ben diversa. Nintendo stava cercando fin dall'epoca del Nintendo 64 di traslare in tre dimensioni le avventure di Samus Aran ma per quanto ci provassero, non riuscirono mai a trovare una soluzione che risultasse convincente e che riuscisse a trasporre correttamente tutti quegli elementi che caratterizzavano la serie di Metroid.

Shigeru Miyamoto, da sempre ossessionato con la visuale in prima persona, suggerì proprio questa soluzione a Retro Studios, lo studio che avrebbe dovuto realizzare assieme a Nintendo EAD una serie di titoli pensati per un pubblico più adulto. Gli sviluppatori decisero di accettare il consiglio di Shigeru ma optarono per una soluzione diversa dal tipico FPS; decisero, infatti, di realizzare un qualcosa di unico, almeno per l'epoca, ovvero far vivere da un punto di vista diverso tutti quegli aspetti che rendevano unici la serie di Metroid.

Metroid Prime è, a tutti gli effetti, un Metroidvania in prima persona (all'epoca della sua uscita fu addirittura coniato, dagli stessi Retro Studios, il termine "First Person Adventure", proprio per evitare che i giocatori lo scambiassero per un semplice sparatutto). Un prodotto decisamente peculiare, in grado di mescolare perfettamente tutti quegli aspetti tanto cari ai fan del genere, in un contesto decisamente inedito per questa tipologia di produzioni.

Quello che però mi ha sorpreso di più è come l'impianto ludico di Metroid Prime sia invecchiato molto bene. Se il sistema di controllo necessitava, decisamente, di una svecchiata, non si può dire lo stesso per quanto riguarda il level design, la progressione non lineare e le soluzioni proposte da Retro Studios in quel lontano 2002. Tutto risulta decisamente attuale e perfettamente in linea con gli standard odierni proposti dalle avventure in prima persone, un risultato decisamente impressionante per un titolo uscito oltre vent'anni fa.

Metroid Prime "Remasterake"

Non vi nego che mi è servito un breve ripasso sul Metroid Prime originale per capire se questo peculiare shadowdrop di Nintendo fosse, davvero, solo una Remastered ma sì, Retro Studios, al netto del sistema di controllo e di qualche miglioria all'interfaccia utente, non ha praticamente toccato alcun aspetto dell'ossatura originale del prodotto, """limitandosi""" a lavorare direttamente sul codice sorgente del motore grafico del titolo del 2002, per ricostruire da zero una versione ottimizzata alla perfezione per Nintendo Switch.

Il risultato è sbalorditivo e, molto banalmente, si erge a miglior lavoro di "rimasterizzazione" svolto da un team first party di Nintendo. Siamo ben lontani dai pigri lavori svolti con Super Mario 3D All-Stars e The Legend Of Zelda Skyward Sword HD, con Metroid Prime Retro Studios ha dimostrato chiaramente cosa voglia dire realizzare una remastered che si riveli allo stesso tempo attuale graficamente e ben ottimizzata per la macchina da gioco sulla quale gira.

Ogni area di gioco è stata ricostruita da zero, adattandola al formato a 16:9 (sì, Metroid Prime era in 4:3); Illuminazione e Interfaccia Utente ricostruiti da zero; modelli poligonali rifiniti sia nelle forme che nei dettagli e, in alcuni casi, ricreati ex-novo; effetti particellari e palette dei colori rielaborati, insomma un lavoro notevole, ed encomiabile, sotto ogni suo aspetto, tranquillamente paragonabile a quanto fatto da Vicarious Visions con la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, e che indubbiamente avrebbe meritato un trattamento migliore in termini di mero marketing.

Il cambiamento più importante introdotto con Metroid Prime Remastered risiede, però, nell'aggiunta di un sistema di controllo basato sul doppio analogico (uno dedicato al movimento di Samus e uno dedicato allo spostamento della visuale), capace di allineare agli standard odierni un sistema di controllo che risultava eccessivamente ancorato agli stilemi di due decadi fa.

Ho usato il verbo "aggiungere" di proposito poiché, come da prassi da parte di Nintendo per questo tipo di operazioni, il nuovo sistema di controllo realizzato per Metroid Prime Remastered si va ad aggiungere a quello classico (per i più tradizionalisti), a una riproposizione di quello basato sui sensori di movimento proposto nel porting per Wii (sfruttando ovviamente i Joy-Con) e uno ibrido che mescola in maniera decisamente peculiare il sistema di controllo ideato nel 2002 con i sensori di movimento.

Ma ha anche dei difetti

Quindi in poche parole ci troviamo di fronte alla rimasterizzazione di un Metroidvania in prima persona il cui impianto ludico non è invecchiato di un giorno, ottimizzato perfettamente per la console su cui è stato realizzato, con alcune migliorie per renderlo al passo con i tempi, con un comparto grafico ricreato praticamente da zero per l'occasione e venduto a un prezzo "budget" (lo metto tra virgolette perché è un prezzo budget rispetto agli standard a cui ci ha abituato Nintendo negli anni)... dove sta la fregatura?

In realtà no, al netto di non voler puntare il dito su alcune modifiche estetiche apportate da Retro Studios nel tentativo di mantenere le atmosfere che hanno reso celebre Metroid Prime, allineandole con lo stile delle produzioni degli ultimi anni. Si tratta davvero di minuzie che solo chi conosce a memoria le due versioni rilasciate fino a oggi, o le ha giocate di recente, noterà e sono riconducibili ad alcuni riflessi che sono spariti da determinate superfici, il raggio di Samus che non illumina più gli ambienti in maniera dinamica, alcuni piccoli dettagli delle ambientazioni persi nel corso degli anni e la scelta di una palette di colori meno accesa per alcuni nemici, e in determinati sezioni di gioco.

Niente di trascendentale, dettagli che verranno giudicati per lo più dalla soggettività di chi rigiocherà Metroid Prime, mentre non verranno nemmeno notati da chi si avvicinerà per la prima volta alla serie proprio tramite questa remastered.

Volendo, invece, obiettare qualcosa in maniera più soggettiva, non posso che chiedermi perché la rimasterizzazione di Metroid Prime abbia ricevuto una cura così certosina mentre per Super Mario 3D All-Stars, e per Skyward Sword, ci siamo trovati davanti a dei compitini realizzati in maniera pigra e venduti a un prezzo elevato in rapporto a quello che offrivano.

Voto Recensione di Metroid Prime Remastered - Nintendo Switch


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Performance impeccabili e ottimizzazione al limite della perfezione.

  • - Comparto grafico ricostruito ex-novo.

  • - Le novità introdotte lo rendono dannatamente attuale in ogni suo aspetto.

  • - Indubbiamente il nuovo punto di riferimento su come si facciano le remastered

Contro

  • - Alcuni dettagli estetici si sono persi nel tentativo di attualizzare il comparto artistico.

  • - Il sistema di controllo ibrido sembra stato aggiunto giusto per fare presenza.

Commento

Metroid Prime Remastered è semplicemente il nuovo termine di paragone su come si debba fare una remastered. Comparto grafico rifatto ex-novo, un'ottimizzazione in grado di garantire delle performance impensabili su Nintendo Switch e una corposa serie di migliorie alla quality of life sono solo uno splendido ornamento per una avventura in prima persona (non chiamatelo FPS se no si arrabbia) che non è invecchiata di un giorno negli ultimi vent'anni. Un acquisto più che consigliato se si ama il genere, sia per chi non ha mai conosciuto la serie, sia per chi non aspetta altro che sapere quando arriverà il tanto atteso quarto capitolo.

Informazioni sul prodotto

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Metroid Prime Remastered - Nintendo Switch

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