Metro è un'esperienza ansiogena, pregna di quella componente survival che ci si aspetta da un titolo che ci mette dinanzi a una condizione tragica dall'essere umano. Nelle lande esotiche all'interno delle quali ci siamo ritrovati catapultati nel corso della nostra prova, durata quasi un'ora, abbiamo avuto modo di assaporare la difficoltà di una vita in condizioni non agiate e, soprattutto, la necessità di arrivare a un obiettivo nel minor tempo possibile per salvarci da quelle che sono le problematiche della natura.
Parola d'ordine: sopravvivere!
Senza una contestualizzazione precisa per chiara volontà del team di sviluppo, che non ha voluto spoilerarci nulla della trama, ci siamo ritrovati quasi del tutto senza sensi sott'acqua. Veniamo recuperati da una persona, un amico, che però non riusciamo a identificare né capiamo chi possa effettivamente essere: poi, recuperate un po' di forze, ci alziamo per iniziare a trovare una via di fuga o comunque un modo per sopravvivere all'interno di un ambiente che ci si presenterà immediatamente ostile.
L'immensità della zona all'interno della quale camminiamo, dopo aver arrancato all'inizio, ci mette dinanzi a quella dispersione che è tipica degli open world, con la possibilità di andare ovunque, ma con la possibilità di morire in qualsiasi momento. Per nostra fortuna abbiamo un arsenale di armi da fuoco con noi e anche una balestra, pronta a supportarci per delle sessioni stealth che potranno esserci utili soprattutto contro gli animali che popolano le lande.
Metro Exodus ha molto in serbo per noi in questa lunga ora, a partire da un gameplay punitivo e un'azione generale che se non viene adeguatamente gestita non si farà alcuno scrupolo a farci cadere al suolo morti. Ci è capitato in diverse occasioni, rare volte, però, a essere onesti contro gli umani: al di là della possibilità di decidere di risparmiarli o stenderli a bruciapelo con le nostre armi, le due fazioni che abbiamo incontrato nel corso della nostra ora di gioco, ossia i Pirati e Predoni, si sono dimostrate sì ostili, ma non così attrezzate dal punto di vista della battaglia. Con pochi colpi ben assestati, soprattutto se con le armi giuste equipaggiate con silenziatori o altro, siamo riusciti ad avere la meglio, dimostrando che per quanto pochi minuti prima potessimo essere esausti e storditi, abbiamo dalla nostra ancora qualche capacità di più delle pedine avversarie.
Le nostre armi, d'altronde, hanno una buona potenza di fuoco e anche una discreta possibilità di personalizzazione: non abbiamo avuto modo di creare nuovi accessori per le pistole o per i fucili, ma abbiamo avuto la possibilità di effettuare degli switch tra un modello e un altro, grazie a delle installazioni già effettuate nel codice che abbiamo provato. I già citati silenziatori vengono accompagnati anche da diverse tipologie di calci della pistola, che ne diminuiscono il rinculo o ne aumentano la potenza di fuoco, andando a impattare su quelle caratteristiche che sono tipiche dell'arma in sé e che vengono mostrate nel menù generale. Con la possibilità di cambiare arma abbastanza rapidamente anche durante l'azione, ne potremo portare due più la balestra, utile in alcune fasi, meno in altre, soprattutto a causa della sua lentezza nel ricaricare le frecce.
La serpe che serba il veleno
Al di là della scelta di quelli che sono gli accessori da portare sulle vostre armi, Metro Exodus rappresenta pur sempre un survival e per rispettare la sua natura vi richiederà di intervenire spesso sul vostro corpo con dei medicamenti specifici. Sarà necessario, pertanto, curarvi e produrre degli altri medikit utilizzando quelli che sono gli oggetti che recupererete nel corso dell'avventura: un sistema di crafting molto semplice e immediato, che ipotizziamo possa effettivamente crescere e ramificarsi nel tempo, dandoci una dimostrazione ancora più vasta di come potremo adoperarci nel nostro zaino, oltre alla creazione di frecce per la balestra, medikit per curarci ed esche per attirare persone o animali lontano dal nostro punto di interesse. Recuperare tali oggetti, ciarpame spesso e volentieri, sarà possibile solo grazie a una oculata esplorazione dell'ambiente, tra casse da aprire e oggetti da trafugare, fino a piccole case in legno da rivoltare come un calzino. Ogni costruzione può contenere oggetti che vi torneranno utili non solo come nascondiglio dalla fauna locale, ma anche come deposito di oggetti da riutilizzare quanto prima. Ciò che poi ha complicato la nostra esperienza è stato sicuramente l'affrontare la sessione di gioco in un orario quasi da tarda notte, condizione che ha favorito il proliferare di bestie poco amichevoli.
A metà del nostro tragitto abbiamo potuto constatare quanto viva possa essere la mappa e quanto possano gli altri esseri animati avere un'intelligenza propria: appena abbiamo, infatti, evitato di esser investiti da un gruppo di cervi in corsa, siamo stati assaliti da un branco di lupi, che dopo averci notato hanno preferito far diventare noi la loro preda piuttosto che i cervi.
Ovviamente con una buona dose di tentativi e nuove prove siamo riusciti a trovare il modo di sfuggire all'assalto delle bestie della notte, davvero mortifere, e guadagnare dei luoghi meno lasciati allo stato brado e leggermente più popolati da diverse fazioni. Tale esperienza ci ha fatto inevitabilmente apprezzare quella che è la minuzia utilizzata dal team di sviluppo per creare un ambiente che effettivamente ci metterà sempre in difficoltà, ma non solo.
Un altro aspetto che ci ha colpito è stato il dettaglio dell'audio, soprattutto grazie all'headset che ci è stato fornito: nel nostro camminare, spesso a passo lento e chinati nelle sterpaglie, ci ha permesso di sentire anche il movimento di serpi pronte ad avvelenarci e lasciarci un danno non indifferente. Il buio della notte ha amplificato tutto, proprio perché molte creature preferiscono muoversi sfruttando tale situazione, ma anche perché il nostro avanzare era condizionato dal tenere accesa una torcia, più che utile per i nostri avversari per rintracciarci subito. Non ci sono state vere sparatorie da affrontare, né momenti in cui abbiamo effettivamente potuto testare quel feedback restituitoci dalle armi che ci avrebbe permesso di promuovere anche il lato fps del titolo, ma intanto la componente survival ci ha affascinato, convincendoci che più andremo avanti più dovremo riuscire a cavarcela in un mondo decisamente ostile.
Per Metro Exodus mancano ancora un po' di mesi, pertanto per adesso raccogliamo le prime impressioni e facciamo tesoro di queste esperienze per arrivare alla review nelle migliori condizioni possibili. Siamo indubbiamente soddisfatti di quanto visto e ci siamo lasciati emozionare da una sessione di gioco ben caratterizzata e piena di elementi affascinanti, dall'avere una mappa viva fino al doverla affrontare e setacciare per trovare il modo più rapido ed efficace per sopravvivere.
Metro Exodus sarà disponibile il prossimo anno, tuttavia potete prenotare una copia con le offerte Amazon.