Metaphor: ReFantazio | Provato alla Gamescom il nuovo JRPG di Atlus

Durante la Gamescom 2024 abbiamo avuto l'occasione di provare per un'oretta Metaphor: ReFantazio, il nuovo JRPG di Atlus.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Dopo Persona 5, Atlus è entrata ufficialmente entrata in una golden age che ha visto il successo di numerosi giochi tra cui Persona 5 Royal, Persona 3 Reload e Soul Hackers 2, permettendo al team anche di sperimentare qualcosa di nuovo. Metaphor: ReFantazio, sviluppato da Studio Zero (lo stesso team degli ultimi Persona) vuole proprio cercare di creare qualcosa di inedito: un JRPG fantasy fortemente incentrato sui personaggi e sulla narrazione, mantenendo inalterato lo stile che contraddistingue il marchio.

In uscita il prossimo 10 ottobre 2024, sono state ben poche le possibilità di provare Metaphor in maniera approfondita. Per fortuna, durante la Gamescom, ci è stata dato l'opportunità di spendere un'oretta buona con l'inizio del gioco, offrendoci un primo accenno dei protagonisti e del world building. Seppur il tempo sia stato poco considerando la grandezza dell'esperienza, non vediamo già l'ora di ritornare nel fantastico mondo di Euchronia.

Un nuovo mondo da scoprire

Metaphor si presenta come un gioco di ruolo ambientato in un universo completamente nuovo, distaccandosi dalle ambientazioni urbane tipiche dei titoli Atlus. Il titolo gioco ci trasporta nel Regno Unito di Euchronia, un mondo fantasy ricco di mitologia, mistero e magia. La narrativa, come da tradizione per il team, promette di essere profonda e ricca di dettagli, con una trama che intreccia tematiche esistenziali e riflessioni sul potere e il destino, non dimenticandosi di intrighi, colpi di scena e rapporti tra le persone.

Il mondo di Metaphor è stato descritto come un luogo dove le credenze e le paure umane prendono vita, creando un'ambientazione in cui ogni elemento ha un significato simbolico. Nel gioco, infatti, esploreremo città costruite su ideali e affronteremo creature che rappresentano paure e desideri reconditi. 

I primi minuti ci raccontano l'assassinio del re di Euchronia, una situazione che crea inevitabilmente instabilità, scoperchiando anche un'antica magia sovrana denominata Magia Reale. Noi vestiamo i panni di un ragazzo della tribù Elda, costantemente denigrato dalla società per essere colpito dalla magia proibita.

Il nostro compito, insieme alla fata di nome Gallica, è intraprendere una missione per spezzare la maledizione che ha colpito il suo amico d'infanzia nonché il principe ereditario di Euchronia, testimone dell'assassinio del padre. Per fare ciò saremo costretti a infiltrarci nell'esercito e indagare sui diversi complotti interni al regno. A differenza dalle classiche storie, già dall'inizio del gioco conosciamo l'entità del omicida e i motivi che ci spingono a muoverci, in gran segreto, nelle località di Euchronia.

La prima ora si pone come una grossa spiegazione del mondo che ci stiamo preparando per esplorare, ma è indubbio che sarà necessario un tempo molto lungo per poter conoscere in maniera più completa la lore, che si pone per essere certamente enorme e ricca di dettagli. Ciò che stupisce è l'enorme quantità di filmati anime presenti già solo all'inizio dell'avventura. Solitamente Atlus ne inseriva qualcuno in tutta la durata dell'avventura, ma in questo caso appare evidente che Studio Zero abbia voluto creare un'esperienza ancora più narrativa e immersiva rispetto al passato, vi basti pensare che il protagonista parla, non limitandosi a gesticolare durante le risposte che concediamo.

Ovviamente dovremo certamente prepararci a dare il benvenuto ad altri compagni durante il viaggio, compagni che nel primo spezzone ci sono stati a malapena accennati, come Strohl, un nobile della tribù Clemar che conosciamo nelle prime fasi del gioco. 

Ciò che stupisce è l'enorme quantità di filmati anime presenti già solo all'inizio

I personaggi di Metaphor sono, come da tradizione Atlus, profondamente caratterizzati e dotati di personalità complesse. Ogni membro del party ha una propria storia personale che si intreccia con la trama principale, offrendo una narrativa ricca di sfaccettature. Le relazioni tra i personaggi saranno centrali nello sviluppo della storia, e le scelte del giocatore influenzeranno le dinamiche del gruppo.

È davvero un Persona in versione fantasy?

Dal punto di vista del gameplay, Metaphor combina elementi classici dei giochi di ruolo con nuove meccaniche inedite. Il sistema di combattimento è stato sviluppato per essere strategico ma anche dinamico, con un'attenzione particolare all'interazione tra i membri del party e all'utilizzo delle abilità speciali. La prima fase di combattimento, infatti, inizia con un attacco action ai nemici, che può durare fino al momento in cui riusciamo a "rompere" la loro resistenza. Dopo esserci riusciti può partire la componente a turni con il party che vede i classici attacchi fisici e l'uso della magie tramite gli Archetipi che fungono in maniera simile alle Persona. 

Una delle innovazioni più interessanti di Metaphor è il "Sistema di Simboli". Questo meccanismo consente ai giocatori di manipolare il mondo di gioco attraverso l'uso di simboli magici, che possono alterare la realtà circostante, svelare segreti nascosti e influenzare il comportamento dei nemici. Questo sistema rende inevitabilmente l'esplorazione più interattiva e appagante.

Studio Zero si supera

Per quanto concerne la componente puramente artistica e stilistica, non c'è molto da dire. Studio Zero si è superata completamente. I menu sono meravigliosi e il character design è ben fatto, senza considerare un impatto visivo soddisfacente esaltato da un lavoro sul world building non indifferente. Seppur si sia visto poco, è bastato per lasciarci davvero convinti, non facendoci vedere l'ora di mettere le mani sul gioco completo.

Un plauso va anche alla colonna sonora composta da Shoji Meguro (Persona 5, Catherine: Full Body), con tracce sonore che promettono di accompagnarci in un'avventura che profuma già dai primi istanti di epicità e dramma.

Tirando le somme

La prima ora di Metaphor non mi ha saputo offrire tantissimo, ma è normale: i giochi Atlus hanno bisogno di diverso tempo prima di poter carburare e offrire al giocatore spunti interessanti a livelli narrativi e una buona empatia con i personaggi. Lo stile artistico sembra funzionare benissimo, la colonna sonora sembra già fantastica dalle prime note e il gameplay, seppur abbastanza simile ai classici del team, sembra già ben innestato. Non resta che attendere la release ufficiale per poterci esprimere in maniera più completa e approfondita, ma già da ora risulta difficile che i ragazzi di Atlus possano sbagliare l'appuntamento. 

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