Metal Slug Tactics, tra innovazione e tradizione | Recensione
Con Metal Slug Tactics la celebre saga di SNK ritorna sui nostri schermi nell'inedita e peculiare veste di strategico a turni.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Metal Slug. A meno che non siate vissuti sotto un sasso o abbiate meno di venticinque anni, avrete infatti sicuramente sentito almeno una volta il nome della saga di SNK. Stiamo del resto parlando dello sparatutto a scorrimento orizzontale o run & gun che dir si voglia per eccellenza, il sinonimo stesso di sale giochi. Uno stile artistico fenomenale, un gameplay praticamente impeccabile e una grande dose di ironia ad amalgamare tutto insieme hanno infatti reso Metal Slug una saga immortale, destinata a rimanere nel cuore di tutti coloro che ne hanno provato almeno un capitolo.
In quasi trent’anni di vita - il primo Metal Slug è infatti uscito nell’oramai lontano 1996 - la serie è rimasta quasi sempre fedele alle proprie origini, proponendo quasi esclusivamente avventure run & gun. Le eccezioni sono davvero poche e, tolto lo sfortunato Metal Slug 3D che non ha mai lasciato il suolo giapponese, sono riconducibili a esperienze mobile rilasciate negli ultimi anni. A provare a far uscire la saga dal seminato degli sparatutto a scorrimento orizzontale sono ora Leikir Studios e Dotemu, che con Metal Slug Tactics hanno provato a far indossare alla serie una veste da strategico a turni. Un qualcosa sulla carta di decisamente folle, ma capace di catturare l’interesse dei giocatori trailer dopo trailer. Dopo diversi mesi d’attesa è finalmente giunta l’ora della verità: avrà saputo il gioco mantenere alto il nome che porta o era forse il caso di dedicarsi a un’esperienza più tradizionale?
Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Uno strategico a turni adrenalinico
Partiamo subito rispondendo proprio alla fatidica domanda: è riuscito o no Leikir Studio a trasporre l’irresistibile e adrenalinica anima di Metal Slug in uno strategico a turni? La risposta è sicuramente positiva. Per quanto non sia per ovvie ragioni possibile raggiungere le stesse vette di dinamismo di un’esperienza in tempo reale con una divisa in più fasi, lo studio francese ha infatti fatto un lavoro incredibile in merito.
A differenza dei principali esponenti del genere, dove solitamente si avanza con estrema cautela cercando di non lasciare angoli di tiro puliti agli avversari, in Metal Slug Tactics è tassativo darsi alla frenesia e muovere i propri personaggi il più possibile. Farlo permette infatti di ottenere adrenalina, una risorsa che consente di utilizzare le abilità speciali dei personaggi, e anche di ricevere un bonus scudo con il quale difendersi dagli assalti nemici. Stare fermi, insomma, non è assolutamente contemplato, dato che senza tali potenziamenti è quasi impossibile rimanere vivi a lungo.
Al fine di incentivare i movimenti Leikir Studio ha dovuto ovviamente semplificare o eliminare del tutto alcune caratteristiche classiche del genere. I bonus per attacchi laterali o dal retro, ad esempio, non esistono, con la difesa data dall’essere posizionati dietro una barriera che rimane anche se l’avversario ci colpisce dal nostro medesimo lato. Rinunce e semplificazioni che potrebbero far un po’ storcere il naso ai fan più puri degli strategici a turni, ma che si rivelano necessarie al fine di poter avvicinarsi all’anima della saga di SNK. Molto carina anche l’idea di demandare alla classica monetina la possibilità di rianimare i personaggi caduti nello scontro; un simpatico e piacevole richiamo alle sale giochi e alla natura arcade della serie.
Non aspettatevi in ogni caso uno strategico a turni all’acqua di rose, fortemente snaturato o poco profondo. Metal Slug Tactics è anzi colmo di meccaniche e dinamiche da apprendere e comprendere, capaci anche di far andare inizialmente in confusione. Passare dai classici ritmi del genere a uno che obbliga a muoversi in continuazione, per dirne una, non è esattamente una passeggiata nel parco, così come imparare tutte le caratteristiche e abilità dei vari personaggi. Marco, Eri, Tarma, Fio e tutti gli altri, per un totale di 9 personaggi giocabili, sono infatti contraddistinti da armi, caratteristiche, abilità speciali attive e passive completamente differenti, che richiedono diverse ore di gioco per capire come sfruttarle al meglio. Il tutto senza considerare anche gli immancabili veicoli, come l’iconico carrarmato, che rendono Metal Slug Tactics ancora più vario.
Missione dopo missione, i vari eroi aumentano poi di livello, rendendo necessario capire come potenziarli, con alcune quest che regalano se completate anche delle mod per le armi, aggiungendo ancora più variabili al tutto. Mentre l’arma principale ha colpi infiniti, poi, quella secondaria ne ha un numero limitato e ricaricarla richiede di completare delle missioni che portano come ricompensa delle munizioni. Riuscire a trovare la quadra in Metal Slug Tactics, ve lo diciamo subito, non è semplicissimo, anche perché le armate di Morden picchiano alla grande pure ai livelli di difficoltà più bassi e non lasciano spazio a molti errori.
Un matrimonio non completamente felice
Quello che non vi abbiamo ancora detto è che Metal Slug Tactics è un roguelike ed è proprio nella sua natura che è ricercabile il motivo di molte delle meccaniche citate sopra. Ogni livello, infatti, dona determinate ricompense, come appunto munizioni, monete con il quale acquistare potenziamenti, approvvigionamenti per abilità speciali e così via. Ogni run è in particolare suddivisa in più biomi, ognuno dei quali ha diverse missioni tra le quali scegliere e un boss dedicato. Il cammino verso il nemico principale di ogni zona è quindi sempre in mano al giocatore, che deve decidere che sfide intraprendere per potenziare nel miglior modo possibile il proprio team.
Ogni livello è poi contraddistinto da obiettivi diversi ed è ad esempio necessario sopravvivere un numero predeterminato di turni, eliminare dei bersagli prestabiliti o, ancora, portare le proprie unità da un punto A a un punto B. Presenti anche obiettivi secondari, che non è necessario portare a termine per proseguire, ma che garantiscono ricompense bonus.
Il tutto funziona, ma fino a un certo punto. La natura roguelike del titolo, con perk e abilità casuali, rende infatti un po’ troppo randomiche le varie run, con l’ottenere il giusto upgrade che può facilitare come rendere molto più complesse le cose. Al netto delle sfide che richiedono di eliminare tutte le forze avversarie, poi, i nemici spawnano in continuazione turno dopo turno in posizioni casuali, rendendo complesso instaurare strategie destinate a durare nel tempo. Sempre in tale direzione vanno anche le mappe, spesso e volentieri piccole e non in grado di far sprigionare il potenziale della Peregrine Falcons Squad. Il livello di difficoltà, lo ricordiamo ancora una volta, è poi settato un po’ troppo verso l’alto anche alle modalità più facili, rendendo la vita quasi impossibile se non si ha la fortuna di ottenere i potenziamenti giusti.
Capiamo benissimo che nel precedente paragrafo ci siamo accaniti su alcuni capisaldi dei roguelike che rendono tale il genere, ma è proprio la loro amalgama con gli strategici a turni a non averci colpito particolarmente.
Molto, molto carini, invece, gli scontri con i boss, con lo studio francese e Dotemu che sono riusciti a imbastire per l’occasione delle sfide dinamiche, accattivanti, sempre diverse e in grado di catturare lo spirito della saga. Certo, anche in tali casi non è per nulla facile uscire vittoriosi da tali conflitti, ma si tratta di battaglie in grado di far scatenare al massimo le grandi potenzialità del gameplay del gioco. Proprio come nei capitoli principali della saga, Metal Slug Tactics riesce insomma a dare il meglio di sé nelle boss battle, proponendo sezioni e momenti davvero memorabili.
Tra arte e tecnica
Un altro aspetto che ha contraddistinto le avventure di Marco e colleghi fin dal titolo d’esordio è poi il magistrale aspetto artistico, capace di regalare scorci memorabili e profondamente dettagliati. Metal Slug Tactics non si mantiene sugli altissimi standard qualitativi dei primi episodi della serie per quanto riguarda i fondali e la cura del singolo dettaglio, ma riesce comunque tutto sommato a convincere.
Al netto di qualche avversario, come i classici soldati di Morden o le mummie, i vari personaggi del gioco sono infatti stati ricreati alla grande, animazioni comprese, e fanno fin da subito sentire a casa gli amanti della saga. Qualcosa in più si poteva invece fare su alcuni scenari, che risultano spesso un po’ troppo simili, ma anche qua si ricade sulla natura roguelike del titolo e su tutto ciò che ne comporta.
Nulla da dire, invece, sulle prestazioni, con la configurazione presente a inizio articolo che ha retto in Quad HD il gioco senza il minimo problema. Sarebbe invece stato lecito aspettarsi qualche opzione grafica in più, anche se in realtà Metal Slug Tactics è già ben ottimizzato per quasi ogni configurazione anche senza preset dedicati.
Voto Recensione di Metal Slug Tactics
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Riesce a catturare alla grande lo spirito della saga
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Tante ottime idee
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Fresco e divertente
Contro
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La deriva roguelike non è sempre fortunata
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Difficoltà settata un po' troppo verso l'alto
Commento
Informazioni sul prodotto
Metal Slug Tactics