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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Ci sono franchise che rimangono per anni semisconosciuti perché relegati all'esclusivo piacere del popolo nipponico. Ma i tempi e le mode cambiano favorendo l'importazione di anime, manga e (per nostra fortuna) videogiochi anche in Occidente e la saga di Metal Max rientra a pieno titolo tra questi. Metal Max Xeno è il nuovo RPG sviluppato da Kadokawa Games, che arriverà su PS4 e PS Vita per... l'ennesimo Giorno del Giudizio.

Doveva arrivare l'estinzione dell'umanità ad opera di un'intelligenza artificiale (no, non stiamo parlando del capolavoro di James Cameron) per vedere la saga di Metal Max anche nel Vecchio Continente.

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Il primo videogioco di Metal Max è un RPG pubblicato nel 1991 da Data East per Famicom, un titolo che vendette 150.000 copie, un numero abbastanza discreto considerando l'epoca, il genere e il solo suolo giapponese. Dal 1991 fino ai giorni nostri, sono stati prodotti ben 14 giochi della saga con vari sequel e remake tutti destinati alle console Nintendo, accompagnati anche da una serie di libri e fumetti. Unica eccezione di questa continuity riguarda Metal Saga: Chain of Sandstorm, che è stato rilasciato per PlayStation 2 nel 2005 per la prima volta anche in Nord America.
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Dunque Metal Max Xeno arriva per la prima volta in Europa e in esclusiva per le console Sony. Ma basterà l'R-Wolf, lo storico carro armato rosso, per sopravvivere alla crudeltà dell'intelligenza artificiale di NOA?

L'olocausto di NOA

La nostra storia inizia sulla Terra nei primi anni del 2000. Tokyo è stata ribattezzata in "Tokio", dopo che la più grande metropoli dell'Asia ha visto l'arrivo delle più grandi aziende del mondo. Tra queste, la Vlad Corporation ha costruito il "World Relief Center", un centro di ricerca che ha costruito un super computer con un IA chiamata "NOA". Ma col trascorrere degli anni, NOA ha compreso che la più grande minaccia della Terra è l'uomo stesso, il suo creatore e abitante dominante... e per salvare la Terra occorre dominarlo ed eliminarlo.

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Dopo soli trent'anni, Tokio è completamente distrutta e ridotta a un deserto chiamato Dystokio, con poche rovine in superficie per opera di NOA e del suo esercito di mostri robot: i SoNs
- i figli di NOA. I pochi sopravvissuti si sono rifugiati in una città sotterranea conosciuta come "U-Tokio", armandosi in un esercito di resistenza che ha come base segreta una costruzione subacquea chiamata Iron Base.

Talis è il nostro protagonista della storia, un cacciatore di SoNs che pianificava di vendicare la madre uccisa dalle macchine e di raggiungere una delle cittadine sopravvissute. Ma quando arrivò a Iron Town, trovò solo un cumulo di macerie. Fortunatamente, nelle vicinanze trovò anche la fortezza della scienza, la Iron Base, che lo ospitò e gli permise di allearsi con i restanti membri della resistenza: la sensualissima androide Po-M, Jingoro il meccanico, D'Annunzio, la bella Toni, il più fedele compagno di squadra Yokky e per finire Maria, una letale e immortale soldatessa. Da qui inizia il nostro viaggio di vendetta.

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L'accostamento con le produzioni Capcom è quasi obbligato. Anche in Metal Max Xeno siamo deputati a una spietata caccia ai mostri opportunamente classificati, che nella nostra storia sono i SoNs di NOA. Tutti i mostri-robot sono racchiusi in un database e ad ognuno di loro corrisponde un premio per la loro eliminazione a causa della loro minaccia per l'umanità, ma sarà anche l'occasione per recuperare preziosi componenti aggiuntivi per il nostro carro armato.

Proprio il carro R-Wolf rosso si unirà alla nostra causa sin dal suo ritrovamento nei primi minuti di gioco e sarà come una seconda pelle. Infatti, il tank rosso, elemento identificativo dell'intera saga, differenzia Metal Max Xeno dagli altri titoli, influenzando l'esplorazione e i combattimenti come vedremo tra poco. È opportuno prepararsi a dovere prima di affrontare i mostri "WANTED" contrassegnati con una X sulla mappa di gioco, poiché questi possono rivelarsi inaspettatamente molto più forti del previsto. Possiamo approntare il nostro carro e le armi di Talis con l'aiuto del meccanico Jingoro e comprare nuove armi da D'Annunzio nella Iron Base o dal menù che possiamo richiamare in qualunque momento con la pressione del tasto "triangolo". Vi consigliamo caldamente di prestare attenzione a mostri come Grifter e Crimswan (quel tremendo squalo rosso), che in prima battuta si sono rivelati piuttosto duri da abbattere.

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Sono presenti i classici "combattimenti a turni", utilizzando il carro con attacchi standard e con tecniche opportunamente abilitate molto più devastanti. Mentre esplorate lo scenario desertico di Dystokio sarà indispensabile proseguire sempre a bordo del tank, con cui potrete sferrare anche degli attacchi a distanza, senza dover necessariamente iniziare un combattimento dal primo attacco. Solo all'interno delle rovine e nelle aree sotterranee potrete anche permettervi l'esplorazione a piedi, dove dovrete contare sulle sole forze di Talis e del party. In ogni caso, è possibile spostarsi in determinati punti della mappa con una sorta di teletrasporto in dotazione alla Iron Base, oltre a richiedere istantaneamente l'apporto dei carri nella zona dove vi trovate se questi sono troppo lontani da voi.

Abbiamo completato la campagna principale con circa 20 ore di gioco, con una progressione della storia piuttosto lineare che ci ha portati abbastanza velocemente alla Final Boss Fight, anche se non bisogna sottovalutare gli scontri con gli altri boss intermedi che incontreremo nel corso dell'avventura. Inoltre, se siete amanti dell'esplorazione, ci sono moltissime aree nascoste da esplorare (che fanno lievitare ulteriormente la durata di gioco), dove sono celati loot impreziositi di add-on per il vostro amatissimo Tank.

Dove stiamo giocando la Fine del Mondo?

Dobbiamo ammettere che il comparto tecnico di Metal Max Xeno non ci ha fatto gridare al miracolo. Tutt'altro. Insomma Nis America porta finalmente la saga di Metal Max in Occidente sbarcando direttamente e in esclusiva su PS4, ma la resa grafica in primis sembra studiata per essere eseguita su PS3 o addirittura sulla cara e vecchia PS2.

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Infatti, il titolo risulta più appropriato visivamente in un'architettura come quella di PS Vita (che ricordiamo avrà una sua versione del gioco in contemporanea con PS4), a causa di un discreto cel-shading applicato sui personaggi di gioco e sugli elementi chiave come i mostri, i Tank e le rovine, ma già da quest'ultime e in generale negli scenari già impoveriti per le cause del contesto narrativo, si denota una scelta davvero povera dei dettagli che avrebbero arricchito l'esperienza di gioco. Un vero peccato se guardiamo gli ottimi artwork realizzati per caratterizzare ogni personaggio nei dialoghi. Il gioco è interamente doppiato in giapponese, con toni talvolta incerti e poco azzeccati con alcuni personaggi, e possiamo godere di un sottotitolato in un inglese abbastanza fruibile da chi comprende un minimo della lingua di Shakespeare.

Inutile dirvi che la storia narrata è il vero punto di forza di questo "Monster Hunter in chiave cyberpunk", la caccia ai mostri per la sopravvivenza all'annientamento della specie umana, con dei tratti assolutamente maturi per il genere (sono tantissimi i riferimenti espliciti di natura sessuale), oltre all'ossessivo miglioramento del nostro fidatissimo tank ottenuto dall'esplorazione, altro punto di forza di questo nuovo Metal Max, che se riuscirà ad ottenere un discreto riscontro, potrebbe ottenere nuovi spunti per uno sviluppo migliore e degno di questa (o perché no, della prossima) generazione.

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