Novità per un gameplay quasi invariato
L'apparizione della pianta strategica 3D permette di pianificare meglio le strategie di attacco, approfittando della morfologia del terreno, come le colline, per beneficiare di un posizione offensiva o difensiva maggiore. Anche in questo caso non manca la possibilità di risolvere gli scontri in maniera automatica, anche se il controllo diretto delle truppe offrono maggiori chance di vittoria - sempre se il giocatore è abbastanza stratega da impartire i giusti comandi alle sue forze.
La risoluzione automatica si basa solo su calcoli statistici derivanti dalla conformazione dell'esercito e dalla presenza di truppe o generali di alto livello. In poche parole, vince il più forte. Sul campo di battaglia, facendo le mosse giuste, un esercito inferiore potrebbe mettere in scacco un'armata più corposa.
Un punto negativo, che a lungo andare potrebbe annoiare, è la necessità di distruggere tutte le truppe nemiche anche quando lo scontro è chiaramente stato vinto. Bisognerà quindi andare alla ricerca di quei poveri sopravissuti e abbatterli prima di poter uscire dallo scenario. In questo caso, l'unica soluzione è accelerare il tempo.
La difficoltà media è inferiore rispetto il primo Total War. Ciò lo consideriamo un pregio, dato che anche il principiante può cimentarsi nel gioco senza passare ore ed ore di frustrazione prima di apprendere le metodologie di gioco e affinare la sua tattica di attacco. Chiaramente, per chi ha già avuto la fortuna di appassionarsi ai prequel, potrà gettarsi sul gioco selezionando il livello difficile e affrontando tutti gli scontri dal campo di battaglia. Questi ultimi sono impreziositi dalla grafica, ma anche con un computer non molto potente si riuscirà a raggiunge un frame rate accettabile, godendo ugualmente dei miglioramenti apportati.