Marvel's Midnight Suns | Recensione - Un XCOM a tema supereroi che funziona
Finalmente Marvel's Midnight Suns è diventato realtà: scopri cosa ne pensiamo a riguardo nella nostra recensione!
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Quella tra la Marvel e i videogiochi è da sempre una storia d’amore complicata, fatta da buoni titoli e cocenti delusioni. Come dimenticare, ad esempio, quel Marvel’s Avengers di qualche anno fa che sarebbe dovuto diventare una vera e propria pietra miliare o il più che discreto Guardiani della Galassia, un titolo in grado di convincere come ambientazione e scrittura ma con più di qualche difetto per quanto riguarda gameplay e struttura di gioco. Certo, le sapienti mani di Insomniac Games ci hanno regalato quel signor gioco di Marvel’s Spider-Man con tanto di riuscito DLC, ma è innegabile come da un franchise colossale come quello in mano a Disney sia lecito aspettarsi ben altra cosa dai propri adattamenti videoludici. A provare a centrare il bersaglio questa volta con Marvel’s Midnight Suns è un vero e proprio peso massimo, ossia quella Firaxis Games che ci ha regalato con i due XCom quelli che sono molto probabilmente alcuni tra i punti più alti toccati dagli strategici a turni. Avrà saputo la sapiente mano del navigato studio a regalarci finalmente un’opera magna coi celebri supereroi o anche questa volta il clamoroso potenziale Marvel sarà rimasto inespresso?
Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Una temibile minaccia
Marvel’s Midnight Suns ruota attorno a una figura completamente nuova del celebre immaginario fumettistico, creata appositamente per l’occasione. Hunter, un personaggio interamente modificabile e personalizzabile dal giocatore anche per quanto riguarda il sesso, è infatti un potente guerriero metà demone e metà umano risvegliato dopo centinaia di anni per combattere nientepopodimeno che contro sua madre Lilith, la regina dei demoni. Un avversario oltremodo pericoloso e dotato del potere di corrompere praticamente chiunque, tra cui anche Venom e Scarlet Witch. Una minaccia scatenata dall’Hydra e che richiede l’intervento congiunto di Avengers e Midnight Suns, una congrega di supereroi composta tra gli altri da Blade e Ghost Rider, per poter essere affrontata.
Questo il setting alla base della cinquantina abbondante di ore di gioco richieste per poter vedere i titoli di coda dell’ultima fatica di Firaxis Games. Una vera e propria epopea, fatta di colpi di scena, combattimenti, dialoghi e vicende di ogni sorta e che scorre che è un piacere. Nonostante la mole di avvenimenti, nella sinossi tessuta dalla sapiente mano dello studio fondato dal leggendario Sid Meier non subentra infatti mai la stanchezza né la volontà di vedere la parola fine dietro l’angolo. Un lavoro sotto tale punto di vista assolutamente notevole e che è degnamente supportato da un cast di supereroi costellato da personaggi di primissimo ordine. Iron Man, Captain America, Doctor Strange, Spider-Man, Wolverine e molti altri ancora: i nomi grossi ci sono praticamente tutti e sono supportati da comprimari anch’essi di grande valore, come Magik, Nico Minoru o il già citato Blade. Pure le fila nemiche non scarseggiano certo di altisonanti avversari, con Venom, Crossbones e Sabretooth che sono solo alcuni dei nomi con cui ingaggeremo battaglia.
Certo, non tutti sono scritti divinamente bene, vedi ad esempio la non entusiasmante versione di Ghost Rider, o sfruttati a dovere, ma nel complesso il lavoro fatto è comunque degno di nota. Al netto della loro importanza in quella che è la storia complessiva, infatti, è fondamentale sottolineare come con ognuno degli eroi sia possibile interagire a fondo durante il gioco, imbastendo discorsi e prodigandosi in attività con loro. Delle meccaniche da simil dating sim che approfondiremo meglio a breve e che donano al titolo una lunga serie di sottotrame e una dignità maggiore ad ognuno dei singoli eroi presenti in Marvel’s Midnight Suns.
Carte, tattica ed effetti speciali
Prima ancora di essere un titolo dotato di una buona trama, Midnight Sun è soprattutto un ottimo strategico a turni. Chi pensa di trovarsi dinnanzi una semplice re-skin di quei due titoloni di XCom si sbaglia però di grosso. Midnight Suns, pur condividendone il genere, ha infatti molte più differenze che punti in comune con le precedenti opere di Firaxis, mantenendo però al contempo una qualità complessiva sempre altissima.
Dove gli apprezzatissimi XCom si sviluppano su mappe di gioco tutto sommato ampie a livello spaziale e, soprattutto, contraddistinte dalla classica griglia di movimento, Marvel’s Midnight Suns vede i propri scontri concentrati su arene circolari non certo vaste e dove il movimento non è imbrigliato da nessuna linea segnata sul terreno. Un cambiamento quindi netto alla filosofia alla base del gioco, che passa dall’essere una sorta di articolata partita a scacchi, dove ogni movimento deve essere studiato alla perfezione, a qualcosa di decisamente più veloce e frenetico, ma non per questo meno impegnato sul piano strategico.
A rendere il tutto ancor più differente, facendo abbandonare al contempo anche quegli ultimi barlumi di imprevedibilità alla XCom, come la percentuale di successo dei colpi o il non sapere dove si cela qualche avversario, sono le carte su cui si basa l’intero sistema di combattimento. Tale impianto di gioco si fonda su tre differenti tipologie di carte, ossia Attacco, Talento ed Eroe. Le prime due sono le più standard e possono essere usate più o meno liberamente nel corso del proprio turno, al netto di aver ovviamente ancora punti azione, tre per turno, e l’eroe in oggetto a disposizione, ossia non colpito da qualche effetto di stato particolare o, ancora peggio, a terra. Esse servono appunto per arrecare danni alle truppe avversarie, per potenziare/curare i nostri eroi o, ancora, infliggere stati negativi ai nostri nemici. Il tutto con una serie di ulteriori abilità, come Rapidità, che consente di ottenere indietro il punto azione utilizzato nel caso mandassimo KO un nemico, o Spinta, che permette di scaraventare lontano gli avversari, magari contro qualche elemento della mappa in grado di arrecarli un numero ancor maggiore di danni.
Utilizzando queste due tipologie di carte, oltre a ottenerne l’effetto, si caricherà un particolare indicatore chiamato Coraggio e che serve per scatenare i potenti effetti delle carte Eroe. Tali carte ricalcano tutto sommato caratteristiche e peculiarità delle altre tipologie, ma con effetti decisamente più devastanti. Annoverabili in tale categoria sono infine quelle che sono le carte più potenti presenti in Marvel’s Midnight Suns, ossia quelle che vengono sbloccate dopo aver ottenuto una data affinità con un eroe nelle altre fasi di gioco e che consentono di scatenare assalti congiunti tanto cinematografici quanto in grado di cambiare le sorti di uno scontro.
Proprio in tale verve cinematografica, che trova il suo zenith in queste carte ma che è presente complessivamente in ogni singola fase degli scontri di Midnight Suns, è da ritrovarsi uno dei maggiori punti di interesse per i fan dell’incredibile fucina creativa resa celebre da Stan Lee. Le battaglie diventano infatti un vero spettacolo da vedere, con ogni singola azione dei vari supereroi che è resa alla perfezione. Incantesimi di Nico Minoru, voli di Captain Marvel e le fiamme di Ghost Rider: Firaxis è riuscita a ricreare alla grande assalti e altre tecniche dei vari eroi, con gli scontri che diventano ben presto delle coreografie assolutamente assuefacenti per i fan dei fumetti e non solo. A render ancor il tutto più interessante è inoltre un saggio utilizzo della telecamera, che aiuta a render maggiormente accattivante alla vista ogni carta utilizzata. Certo, i movimenti dei vari personaggi quando spostati da un punto all’altro sono un po’ legnosetti, ma per il resto il lavoro fatto sotto tale punto di vista è esemplare. Un vero e proprio sogno ad occhi aperti per chi ama l’universo Marvel.
Ma come funziona, alla fine dei conti, questo nuovo gameplay basato sulle carte? Decisamente bene, soprattutto considerando come sia riuscito a spazzarmi via in pochi turni tutti quei dubbi che mi attanagliavano fin dal momento dell’annuncio del gioco. Passare dal millimetricamente calibrato gameplay degli XCom, al netto ovviamente delle famigerate e beffarde percentuali dei colpi, a un sistema basato delle carte, del resto, poteva, scusatemi il gioco di parole, sulla carta destabilizzare non poco. Lo spauracchio di una semplificazione eccessiva del gameplay fortunatamente si scioglie come neve al sole turno dopo turno, assalto dopo assalto, lasciandoci tra le mani un sistema di combattimento sì semplice da imparare ma anche profondo e complesso da padroneggiare. A voler trovare il classico pelo nell’uovo in una situazione oltremodo rosea è forse il fatto che alla lunga il combattere in arene sempre dalla medesima forma sferica possa risultare un po’ ripetitivo, ma grazie alla varietà del sistema di gioco e dei vari personaggi, ognuno dotato di peculiarità completamente uniche, sarà difficile farci troppo caso.
La base segreta dei Midnight Suns
Marvel’s Midnight Suns ha però anche una seconda anima, importante quanto se non addirittura di più di quella da strategico a turni. Buona parte del nostro tempo in compagnia dell’ultima fatica di Firaxis Games lo trascorreremo infatti nell’Abbazia, ossia la base segreta dei Midnight Suns e, in questa avventura contro Lilith, anche di buona parte degli Avengers. In questo particolare edificio ricolmo di storia, infatti, avranno luogo due delle tre macro-sezioni che suddivideranno ogni giornata all’interno del gioco.
Prima degli scontri, che potremmo andare a selezionare tra principali e secondari in un ologramma di una miniatura di New York sulla falsa riga di quanto visto con XCom Chimera Squad, il gioco ci darà infatti la possibilità di prepararci a dovere. In questa prima sezione della giornata potremmo compiere tutta una serie di azioni volte a fortificare e a rendere maggiormente vario il nostro potenziale offensivo.
Teatro principale del tutto è sicuramente la Forgia, ossia il luogo preferito di Doctor Strange e Iron Man, dove potremmo renderci più forti sia grazie alle arti magiche che alla scienza. Lo stregone supremo, infatti, ci aiuterà a ottenere potenti artefatti da dei carichi sottratti all’Hydra, mentre l’eccentrico miliardario ci supporterà nel trovare nuove carte nelle spirali gamma, delle sorta di capsule energetiche, sempre trovate durante le nostre scaramucce con le forze avversarie. Sempre nella Forgia ha luogo poi una dinamica che farà sicuramente sentire a casa i fan di XCom: in essa potremmo infatti ricercare nuove tecnologie che richiederanno un turno per essere sbloccate e che ci daranno la possibilità di accedere a tanti altri sistemi, come un creatore di oggetti monouso e così via. La Forgia è insomma il fulcro di questa prima fase di Marvel’s Midnight Suns, ma non ne è certamente l’unico.
Appena all’esterno dell’Abbazia si trova infatti un campo di allenamento, dotato di numerosi macchinari da palestra e anch’esso ulteriormente espandibile grazie alle ricerche della Forgia. Anche in tal caso gli usi del campo di addestramento sono molteplici e spaziano dal poter allenare Hunter in compagnia di un determinato eroe, ottenendo così dei buff nel corso del successivo scontro, al potenziare le carte fondendo tra di loro i doppioni. Nel caso entrassimo in possesso di più copie di una singola carta, infatti, in un menu del campo di allenamento ci verrà data la possibilità di renderne una più forte, sacrificando l’altro esemplare e una data quantità di punti abilità. Minor costo di Coraggio per essere usata, più danno e anche effetti aggiuntivi: questi sono solo alcuni dei bonus a cui potremmo andare incontro utilizzando questa funzionalità.
Tornando ora sui punti abilità, che servono non solo a fondere le carte ma anche a diversi altri usi, come vi avevo accennato nella nostra anteprima di qualche settimana fa, mi trovo ora a confermare la loro particolare e non certo riuscita modalità di gestione. Oltre che a essere elargiti nel corso di certe missioni, essi sono infatti disseminati in modo completamente casuale nei dintorni dell’Abbazia e compaiono in locazioni sempre diversi di giorno in giorno. Per poterne ottenere in gran numero dovremo quindi ogni singola volta che Hunter si mette in piedi perlustrare a fondo la dimora, come a voler cercare il singolo granello di polvere. Una meccanica che, seppur non obbligatoria, lascia un po’ l’amaro in bocca, perché appunto randomica e raffazzonata, lontana dagli alti standard qualitativi a cui ci ha abituato Firaxis Games nel corso del tempo.
Due chiacchiere con un supereroe
Una volta preparati alla battaglia e affrontate le forze dell’Hydra, giunge poi il momento di tornare all’Abbazia, in una terza e ultima fase di gioco in cui, oltre al classico de-briefing, potremmo cimentarci in attività meno impegnate, ma non per queste meno importanti nell’equilibrio di gioco, e dove hanno luogo le già citate dinamiche da dating sim di Midnight Suns.
Sotto tale punto di vista Firaxis Games ha implementato tutta una serie di attività, opzioni di dialogo e altro, come la possibilità di fare regali e partecipare a club esclusivi, volte ad aumentare l’affinità di Hunter con i vari eroi. Tra scampagnate nei dintorni dell’Abbazia, partite a carte, sedute mistiche e molto altro ancora, il lavoro fatto dal talentuoso studio è oltremodo vario e degno di nota. Oltre a permettere di accedere ad alcuni vantaggi a livello di gioco, tale sistema è particolarmente valido soprattutto perché consente di immergersi ancora di più all’interno della narrativa del titolo, imbastendo delle vere e proprie relazioni interpersonali con personaggi come Iron Man o Doctor Strange. Dei dialoghi che partono come meno impegnati fino ad arrivare a toccare anche il lato più umano e personale dei vari supereroi. Un vero e proprio, scusatemi se riutilizzo l’espressione usata anche poco fa, sogno ad occhi aperti per ogni fan della Casa delle Idee.
Oltre a permetterci di scendere più nel profondo nella personalità dei nostri compagni, il sistema di affinità di Marvel’s Midnight Suns ci consente di ottenere poi come precedentemente accennato dei vantaggi a livello di gameplay. Entrare in sintonia con un supereroe consente infatti di avere accesso a diversi buff e alle potenti carte con cui scatenare l’assalto di Hunter in simbiosi con quello del personaggio in questione. Dei vantaggi assolutamente tangibili a cui si aggiungono infine anche degli oggetti estetici esclusivi, sbloccabili ed utilizzabili solamente facendo sempre più attività con un dato eroe e scegliendo le giuste opzioni di dialogo.
Proprio sulla personalizzazione Firaxis ha deciso di spingere particolarmente il piede sull’acceleratore, consentendoci di modificare a piacere una lunga serie di elementi. Oltre all’aspetto di Hunter, primo eroe Marvel completamente customizzabile anche per quanto riguarda il sesso, potremo infatti decidere che costumi far indossare anche agli altri personaggi, non solo in battaglia, ma anche nelle meno concitate fasi in Abbazia. Lascia un po’ il tempo che trova, per quanto possa essere effettivamente piacevole per i fan, la possibilità di ottenere quadri e copertine di fumetti da appendere in giro per la base segreta, così come il poter ammodernare la camera di Hunter con nuovi mobili e quant’altro. Non aspettatevi editor all’ultimo grido o colmi di opzioni di personalizzazione, ma difficilmente rimarrete delusi da quanto imbastito per l’occasione.
I misteri dell'Abbazia
In entrambe le fasi che si svolgono nell’Abbazia è inoltre possibile addentrarsi nei suoi dintorni, per scoprirne i segreti e svelarne i misteri. La base segreta dei Midnight Suns è infatti un concentrato di storia mistica, costruita su tragedie e fatti oscuri. Una coltre da dissipare man mano, procedendo pian piano in quelle che sono le zone che la compongono. Un’esplorazione sicuramente di rilievo a livello narrativo, con le varie pagine lasciate in giro per la mappa che consentono di far ancor più luce su Lilith, Hunter e altri personaggi, ma che non convince pienamente sul piano del gameplay.
Le fasi esplorative di Marvel’s Midnight Suns sembrano infatti essere ispirate a stilemi di diversi anni fa, con il salto nel passato che ne consegue che ha talvolta un sapore agrodolce. Capiamoci: sviscerare il passato dell’Abbazia e svelarne i misteri mi è piaciuto, così come cercare anche il più nascosto dei collezionabili, ma il feeling è quello di un gioco di ruolo di diversi lustri fa, per quanto ovviamente più aggiornato sul piano tecnico. Non si tratta certamente di una parte di titolo che non funziona, bensì dell’aspetto più debole di un quadro complessivo oltremodo vario e composto da tante meccaniche. Un mosaico non perfetto ma oltremodo allettante, composto da tanti tasselli tra di loro diversi, che vanno alla fine comporre quell’assuefacente gioco che prende il nome di Marvel’s Midnight Suns.
Marvel's Midnight Suns: aspetto tecnico
Piccola chiosa finale su quello che è l’aspetto tecnico del gioco, con il passo in avanti fatto da Firaxis sotto tale punto di vista rispetto ai suo precedenti titoli che è netto ed evidente. Soprattutto negli scontri, grazie la taglio cinematografico di cui prima, emerge infatti un lavoro certosino, fatto di effetti particellari e una grande cura nelle animazioni. Meno convincenti gli ambienti da esplorare, ma è innegabile come il risultato complessivo sia assolutamente di valore, soprattutto considerando la buonissima ottimizzazione. Con la configurazione presente a inizio articolo abbiamo infatti affrontato Marvel’s Midnight Suns a dettagli massimi in Quad HD senza problemi né rallentamenti di sorta. Un’impalcatura tecnica, quindi, di valore, per un gioco che sa regalare tante ore di grande divertimento.
Voto Recensione di Marvel’s Midnight Suns
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Gameplay convincente
-
Narrativa di valore
-
Il nec plus ultra per un fan Marvel
Contro
-
Le fasi esplorative non sono il massimo
-
Qualche scelta a livello di gameplay discutibile