Mario & Luigi: Fraternauti alla carica | L'ultimo provato prima della recensione

Mario & Luigi: Fraternauti alla carica raccoglie la pesante eredità di AphaDream e la porta verso nuove, incredibili, destinazioni.

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a cura di Andrea Maiellano

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La saga di Mario & Luigi, per chi non l'avesse mai sentita nominare, nasce nel lontano 2003, dalla volontà di Nintendo di cavalcare il successo ottenuto da Super Mario RPG, e successivamente da Paper Mario, e proporre un RPG dedicato al celebre idraulico per console portatili. 

Sviluppato dalla compianta AlphaDream, diretto da Yoshihiko Maekawa (Co-director di Super Mario RPG) e prodotto da Shigeru Miyamoto, il titolo fu un successo di pubblico e critica talmente grande da portare Nintendo a produrre, nel corso degli anni seguenti, ben quattro seguiti e due remake... almeno fino a quando AlphaDream non dichiarò bancarotta.

Il talentuoso team di sviluppatori, difatti, avendo sempre lavorato su commissione, e non detenendo quindi la totalità dei diritti di praticamente nessuna delle opere da loro prodotte, si ritrovò piena di debiti e in seguito alle scarsissime vendite del remake di Mario & Luigi: Viaggio all'interno di Bowser (uscito su 3DS quando oramai Nintendo Switch dominava il mercato) non ebbe altra soluzione che sollevare bandiera bianca.

Una notizia che rattristò tutti gli amanti della saga, visto che per quanto Nintendo avesse recuperato la totalità dei diritti sul franchise, era proprio il piglio scanzonato dato dagli sviluppatori di AlphaDream all'intera serie, che riuscì a conquistare così tanto il pubblico.

E così, da quel triste ottobre del 2019, calò definitivamente il silenzio sulla celbre saga di RPG, almeno fino a quando Nintendo non annunciò l'arrivo di Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, il sesto capitolo della serie.

Come da recente tradizione del Colosso di Kyoto, non ci è dato sapere con certezza chi c'è dietro lo sviluppo di Mario & Luigi: Fraternauti alla carica (almeno fino a che non raggiungeremo i titoli di coda in fase di recensione), ma Nintendo ha voluto confortare i fan del brand, confermando che all'interno del team di sviluppo di questo sesto capitolo, ci sono alcuni membri dello storico team di AlphaDream.

Voci di corridoio vogliono che questo nuovo capitolo sia stato affidato a ILCA (già autrice dei remake di Pokémon Diamante e Perla che potete trovare su Amazon), in virtù del fatto che quattro dei 32 sviluppatori facenti parte del Core Team di AlphaDream, sarebbero entrati nelle loro fila nel corso degli scorsi anni.

Quello che è certo e che, dopo aver spolpato per una decina di ore abbondanti una versione definitiva del titolo, possiamo rasserenarvi anche noi: Mario & Luigi sono tornati più in forma che mai!

Non sappiamo se sia in virtù del fatto che Nintendo Switch, avendo un solo schermo e non puntando su esperienze che mettano al primo posto il touch screen, abbia costretto il nuovo team di sviluppo a ripensare l'esperienza di gioco offerta dalla serie, ma dopo quattro capitoli incentrati sulle peculiarità di Nintendo DS e 3DS, Mario & Luigi: Fraternauti alla carica ci è sembrata una vera e propria boccata d'aria fresca, dove le peculiarità del titolo arrivano maggiormente da delle buone intuizioni di game design, rispetto che dal voler sfruttare le caratteristiche uniche dell'hardware che lo ospita.

Il canovaccio è molto semplice, e riesce nel mantiene quei toni disimpegnati dei capitolo passati: Mario e Luigi finiscono a Elettria, dopo essere stati aspirati da un misterioso tornado arcobaleno. Questo mondo sconosciuto una volta era composto da un insieme di atolli tutti connessi all'isola centrale di Solcamari, o meglio al Centralbero che svettava al centro di quest'ultima. 

Qualcosa però ha attentato alla pace di Elettria, sconnettendo le varie isole, andate conseguentemente alla deriva, e lasciando il Centralbero privo di energia.

Atterrati su Solcamari, Mario e Luigi vengono informati del triste destino di Elettria e, nel tentativo di tornare a casa, partono per un viaggio a bordo dell'isola mobile, con l'obiettivo di riconnettere tutti gli atolli al Centralbero e riportare la pace a Elettria.

Questo canovaccio, che nella sua semplicità si apre a degli sviluppi narrativi molto intelligenti che non vi anticiperemo per il momento, funge da punto cardine per l'intera esperienza di gioco. Mario e Luigi, infatti, potranno governare l'isola Solcamari alla stregua di un'enorme imbarcazione, navigando in lungo e in largo per i mari di Elettria, alla ricerca delle isole da connettere fra loro. 

Con questo espediente, Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, riesce a offrire una progressione molto meno lineare che in passato, visto che fin dalle prime battute di gioco viene chiesto al giocatore di scegliere quale isola visitare, modificando in maniera molto lieve l'ordine degli eventi narrativi e offrendo un'inedita libertà d'azione.

Solcamari, difatti, naviga all'interno di correnti prestabilite, le quali molto banalmente sono rappresentate da dei circuiti che l'isola continuerà a percorrere fino a quando Mario e Luigi non decideranno di cambiare rotta.

All'interno di queste correnti, possono essere rinvenute delle isole dell'arcipelago di Elettria, le quali però saranno raggiungibili solo per un determinato periodo di tempo. Essendo che Solcamari è in costante movimento, le varie isole verranno costeggiate con cadenza regolare, ma per spararci sopra i due fratelli, si avrà una finestra di tempo ridotta, la quale imporrà costantemente al giocatore di scegliere fra l'esplorare Solcamari, che con il progredire dell'avventura offrirà sempre più aree esplorabili e segreti da rinvenire, o rinviare le ricerche a un secondo momento, optando per andare a esplorare le nuove isole. 

Passando poi ai vari atolli, che rappresentano il cuore pulsante dell'intera progressione, per quello che abbiamo potuto provare fino a ora, sembrano molto ben congegnate, sia in termini di esplorazione, che di evoluzione della loro planimetria. Lo scopo principale della prima visita di Mario e Luigi sulle varie isole, sarà quella di riconnetterle al Centralbero. Per raggiungere questo obiettivo, si dovrà passare attraverso una serie di situazioni che, almeno fino a ora, si sono rivelate sempre interessanti in termini di gameplay. 

Si passa dall'esplorazione più basilare, alla risoluzione di puzzle ambientali basati sulla fisica, agli immancabili scontri a turni, fino al dialogare con i vari abitanti dei vari atolli per risolvere i loro problemi, portare a termine compiti secondari e sbloccare nuove risorse che permetteranno a Mario e Luigi di essere più efficienti in battaglia.

quello che ci ha particolarmente colpito, però, sono state proprio le fasi esplorative, le quali richiedono di controllare entrambi i fratelli per risolvere puzzle ambientali o reperire risorse. Di norma, con lo stick analogico si controlla sempre Mario, con il quale si esploreranno le varie ambientazioni di gioco, alla bisogna, però, si dovrà controllare anche Luigi, il quale attraverso le sue intuizioni supporterà Mario nella risoluzione degli enigmi, nel superamento di alcune sezioni che richiederanno ai due fratelli di collaborare o, molto banalmente, si prodigherà nel reperire risorse utili per il loro viaggio.

Inoltre, una volta riconnesso un atollo al Centralbero, la planimetria di quest'ultimo inizierà a mutare, offrendo nuove aree da esplorare e nuove missioni secondarie da portare avanti assieme alla progressione della storia principale. 

Questo simpatico stratagemma, ci ha portato a spendere una decina di ore scarsa a esplorare Centralbero e i primi due atolli che ci si sono parati davanti, visto che in seguito a ogni nuovo progresso nella storia principale, le isole proponevano nuove cose da fare.

Un backtracking che, almeno per il momento, ci è sembrato gestito in maniera molto intelligente, riuscendo a offrire attività che, seppur molto rapide da concludere, si sono rivelate sempre diverse e mai tediose, non facendoci pensare di star completando una noiosa lista della spesa.

Volendo spendere, infine, due parole sul combat system, quanto realizzato da Nintendo con Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, è una naturale evoluzione di quanto di buono è stato proposto fino a ora dalla serie. Gli scontri rimangono a turni, con la possibilità di attaccare preventivamente se si decide di saltare in testa, o di colpire con il martello, i nemici che si incontreranno durante le fai esplorative.

Mario baserà la maggior parte dei suoi attacchi sull'utilizzo dei tasti A e Y a tempo, mentre Luigi sfrutterà B e X. Basandosi su questa regola, il combat system assume dei contorni da Rythm and Game, visto che dopo aver selezionato che offensiva far svolgere ai due fratelli, bisognerà premere al momento giusto il tasto corrispondente per massimizzarne l'effetto. 

Il tutto funziona divinamente e, per quanto nelle prime fasi di gioco le abilità a disposizione di Mario e Luigi siano molto limitate, riesce a risultare sempre divertente e a restituire il giusto dinamismo agli scontri.

Vorremmo raccontarvi di più, visto che ci sarebbe davvero tantissimo di cui parlare già solo in seguito a questa manciata di ore spese con Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, ma preferiamo non anticiparvi null'altro e rimandare il resto dell'analisi alla nostra futura recensione. Quello che possiamo dirvi, però, e che se la qualità mostrata fin'ora non calerà, saremo di nuovo di fronte all'ennesimo centro perfetto da parte di Nitnendo.

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