Lone Wolf AR, la nostra anteprima del titolo di VisionizAR

Lupo Solitario, l’opera fantasy nata dal genio di Joe Dever, diventa un videogioco con realtà aumentata e noi lo abbiamo provato per voi in anteprima mondiale al Lucca Comics & Games 2018.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Il mondo creato dal genio di Joe Dever continua a vivere grazie all’amore dei lettori per i libro-game, ma anche ai nuovi format con cui Lupo Solitario riesce a proporsi al grande pubblico. La saga, dopo essere approdata su PC, PS4, Xbox One e recentemente su Nintendo Swtch con un vero libro-game virtuale, ci prepariamo a respingere un’invasione di giak con un nuovo videogioco in realtà aumentata.

Per chi non conoscesse l’opera magna di Lone Wolf (Lupo Solitario), si tratta di una serie di 30 pluripremiati librogame, creati nel 1984 da Joe Dever, che ha venduto oltre 11,5 milioni di copie in tutto il mondo in 18 lingue. La serie è un'opera di una vita scritta in una narrativa epica e mitologica con una storia, una geografia fantastica e perfino delle lingue inventate.

La trama è ambientata nell'universo fantasy di Aon e si concentra sul mondo immaginario di Magnamund, seguendo la storia di Lone Wolf (Lupo Solitario) - l'ultimo membro superstite di un'antica casta di monaci guerrieri noti come Kai - e del suo viaggio da giovane iniziato a Supremo Maestro.

Il primo gioco di ruolo al mondo in AR

Lone Wolf AR sarà il primo gioco di ruolo al mondo in realtà aumentata per dispositivi mobili, sviluppato da VisionizAR, con la collaborazione di Holmgard Press e Raven Distribution. Nella cornice delle magiche mura rinascimentali di Lucca Comics&Games 2018, ci siamo fatti guidare da Adam Kulick co-fondatore dello studio di sviluppo, che ci ha spiegato nel corso di un’intervista come nasce l’idea di un gioco simile ambientato nell’universo di Lone Wolf.

Adam Kulick ci ha spiegato che la prima volta che ha visto dei ragazzi giocare con titoli simili a quello di Pokémon Go, rimase folgorato dal potere aggregante dell’idea e dall’interazione con l’ambiente circostante; ma la mancanza di un buon incipit narrativo non rendeva abbastanza interessante l’esperienza sul lungo termine. Dunque dalla volontà di sfruttare questo format di gioco per raccontare una storia di spessore come quella di un mondo fantasy creato da Dever, nasce l’idea di Lone Wolf AR.

Il mondo di Magnamund è ancora protagonista in questa particolare rivisitazione di gioco, con una speciale attenzione rivolta al franchise originale dei romanzi e, nello specifico, sugli ultimi volumi in uscita. Infatti, la storia sarà curata insieme a Ben Dever, figlio del creatore Joe Dever scomparso nel 2016, che insieme all’orgoglio italiano di Vincent Lazzari è stato incaricato di completare la saga. Infatti, gli ultimi tre libri della serie originali (composta da 32 volumi) saranno basati su note dettagliate lasciate da suo padre: una vera e autentica eredità che si fonderà con un format di gioco moderno come quello della realtà aumentata di Lone Wolf AR.

La demo provata in occasione del Lucca Comics&Games 2018, ci ha permesso di provare con mano tutte le premesse ludiche del progetto.

L’immersione della realtà aumentata ha inizio quando con la fotocamera dello smartphone si inquadra il logo di Lone Wolf, che esso si trovi in una spilla, su un cartoncino, oppure su una t-shirt come nell’esempio mostrato da Adam. Le mura storiche di Lucca ci hanno aiutato a calarci in un contesto pseudo medievale, riprendendo con la fotocamera gli ambienti circostanti, mentre in trasparenza avveniva la nostra localizzazione con il nome delle strade. Tutto ad un tratto… un giak, uno dei tipici orchi di Lone Wolf, ci si para davanti!

Una vera battaglia ci attende

Vi diciamo subito che armandoci di spada e scudo, non basterà un semplice smash tapping sullo schermo per mandare al tappeto la minaccia dell’orco: anch’esso si difende con uno scudo, vi attacca nel momento in cui siete vulnerabili e, per contrattaccare, dovrete fare largo uso dello spazio attorno a voi, per un attacco funzionale a 360°. Siamo ben lontani quindi dall’esperienza di Pokémon Go, da cui il progetto tra spunto esclusivamente per il format utilizzato, proponendo un livello di sfida decisamente più impegnativo. In alcuni momenti, i giak vi attaccheranno anche in gruppo e da diverse altezze sfruttando gli elelemti reali dell’ambiente, dandoci la possibilità di ingaggiare un combattimento con arco e frecce e con un sistema di mira ben raffinato.

Solo incontrando i primi druidi abbiamo avuto la sensazione che questi fossero molto più semplici da battere, ma come ci è stato anticipato, molte opzioni sono da rivedere e molti personaggi del librogame potrebbero essere aggiunti con relative e differenti esperienze di gioco. Camminando lungo dei percorsi indicati dalla schermata, potremo sbloccare anche dei loot e completare alcuni puzzle. Insomma, Lone Wolf AR farà di tutto per non farci annoiare.

Nel corso dell’intervista, sono stati mostrati bozzetti dei personaggi originali e il loro riadattamento artistico, cercando di ammodernare il design pur restando fedeli all’idea originale. I giak sono stati dotati di armature sempre più aggressive, mentre altri protagonisti “corrotti” dal male possono sfoggiare una maschera di vetro.

Il titolo che abbiamo provato era una demo che è stata resa disponibile nei digital store dopo l’evento di Lucca, una versione abbastanza completa nei termini del gameplay. Tuttavia, per vedere il gioco completo dovremo attendere il prossimo anno, con una campagna in crowfunding che partirà tra febbraio e marzo.

Conclusioni

Con un pizzico di presunzione, vorremmo sottolineare che l’esperienza di Lone Wolf AR promette un divertimento molto più vario e profondo di tanti altri titoli basati sulla realtà aumentata. Nel corso della nostra prova, non ci sono stati elementi narrativi sul favolo mondo creato da Dever, mostrandoci solo quelle meccaniche del gameplay che saranno la struttura portante della narrazione. Pur trattandosi di una demo antecedente la successiva campagna di crowfunding, abbiamo apprezzato i controlli precisi e dei modelli poligonali davvero accattivanti che rimandano fedelmente a quanto visto nel nuovo corso di Lone Wolf. Siamo ottimisti e non vediamo l’ora di poter vedere la versione finale di questo progetto così ambizioso.

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