Il ritorno di Max Caufield in Life is Strange: Double Exposure (acquistabile su Amazon) si è rivelato un'operazione commercialmente disastrosa per Square Enix. Nonostante le grandi aspettative e il richiamo nostalgico verso la protagonista che aveva conquistato i cuori dei giocatori nel primo capitolo della serie, l'ultima fatica di Deck Nine ha deluso profondamente sia la critica che il pubblico. Il publisher giapponese, pur non rivelando cifre specifiche, ha dovuto ammettere nei suoi ultimi risultati finanziari che il titolo ha generato "gravi perdite", come confermato dall'analista Hideki Yasuda di Toyo Securities.
La disillusione verso Double Exposure era già emersa con chiarezza nelle recensioni specializzate. Il gioco è stato accusato di non essere riuscito a mantenere l'identità che aveva reso speciale la serie, soccombendo sotto il peso delle proprie ambizioni. Square Enix, percependo il malcontento della community, aveva persino lanciato un sondaggio per comprendere le ragioni della delusione e valutare le prospettive future per il franchise.
Il dato commerciale negativo è stato mitigato solo parzialmente dalle vendite del remake di Dragon Quest 3, che ha superato le aspettative iniziali del publisher. Questa compensazione parziale, tuttavia, non cancella l'evidente fallimento di un titolo su cui Square Enix aveva investito risorse considerevoli.
La notizia giunge in un momento particolarmente simbolico per la serie, che proprio recentemente ha celebrato il suo decimo anniversario. La coincidenza rende ancora più doloroso il flop commerciale, trasformando quella che doveva essere un'occasione celebrativa in un momento di riflessione critica sul futuro del franchise.
L'insuccesso di Double Exposure pone Square Enix davanti a un bivio strategico. Le opzioni sul tavolo sembrano essere essenzialmente tre: tentare nuovamente con il personaggio di Max Caufield nonostante la battuta d'arresto, esplorare strade alternative con nuovi protagonisti (come già fatto con successo in True Colors), oppure, nella peggiore delle ipotesi, abbandonare completamente l'IP.
Un futuro incerto per la serie
La gravità delle perdite economiche potrebbe influenzare significativamente le scelte future del publisher. Life is Strange si era affermato come un franchise capace di raccontare storie emozionanti con protagonisti diversi, mantenendo però un'identità riconoscibile legata all'esplorazione di tematiche adolescenziali unite a elementi soprannaturali.
True Colors aveva dimostrato che la formula poteva funzionare anche con nuovi personaggi, ricevendo un'accoglienza decisamente più positiva rispetto a Double Exposure. Questa precedente esperienza potrebbe suggerire a Square Enix che il problema non sia nel franchise in sé, ma nella gestione specifica del ritorno di Max Caufield.
Gli appassionati della serie restano in attesa di comunicazioni ufficiali sul destino di Life is Strange, con la consapevolezza che le "gravi perdite" menzionate nei report finanziari potrebbero rappresentare un punto di non ritorno per un'avventura videoludica che ha saputo conquistare un posto speciale nel cuore di molti giocatori durante l'ultimo decennio.