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Lies Of P | Recensione - Le bugie hanno le gambe lunghissime

NeoWiz sorprende tutti con Lies Of P, un SoulsLike tanto derivativo quanto divertente, appagante e convincente.

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a cura di Andrea Maiellano

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Ne ho provati tanti di Souls-Like... davvero tanti. Vuoi per quell'effetto "Pablo Escobar", il quale mi lascia privo di stimoli nel voler cominciare un gioco nuovo ogniqualvolta porto a termine una produzione targata FromSoftware, vuoi per una viscerale passione verso il genere, nel corso degli ultimi dieci anni penso di essermi fatto andare bene talmente tante produzioni mediocri, per non dire peggio, da poterci scrivere un'enciclopedia in merito.

Dalle concenti delusioni regalatemi dal primo Lord Of The Fallen e da Mortal Shell, fino alle esperienze, poco più eccitanti, offertemi da Thymesia e Steel Rising, non ho mai trovato una di queste produzioni capace di cogliere lo spirito delle opere di Hidetaka Miyazaki e riuscire, perlomeno, a copiarlo senza far danni. Tutte hanno provato a fare qualcosa di più; a spingere su questa, o quella, intuizione, apparentemente, brillante, senza prima concentrarsi sul proporre delle fondamenta ludiche valide.

Lies Of P, invece, mi ha rapito per oltre 40 ore, grazie alla sua capacità di ispirarsi, al limite del plagio, a tutte le produzioni di FromSoftware di stampo SoulsLike, senza voler aggiungere nulla di eclatante e senza cercare di reinventare un impianto ludico che funziona magistralmente così com'è.

Prima di continuare, però, devo fare una doverosa precisazione: Lies Of P è, almeno per il momento,  l'unica, reale, alternativa di spessore disponibile per un amante del genere SoulsLike. Questo non vuol dire, però, che dobbiate aspettarvi la cura certosina di una produzione From Software. Neowiz è stata capace di creare una copia, quasi, spudorata di tutto quello che ha reso tanto amate le creazioni del team di Miyazaki ma non sperate di trovare iFrame o, in linea generale, alcuni di quei dettagli che fanno, da sempre, la gioia degli hardcore gamer del genere.

Lies Of P funziona, e funziona alla grande, ma per quanto sia ben lontano da tutti gli errori di gioventù, o di presunzione, che hanno minato tutte quelle produzioni che hanno preso sottogamba il genere di riferimento, mostra ancora delle piccole sbavature che, con tutto il cuore, mi auguro che vengano corrette nelle produzioni future del team. Dovessi riassumere questo concetto in poche parole, vi potrei dire che le sensazioni datemi da Lies Of P sono analoghe a quelle offertemi dalla saga di Blasphemous la quale non è un Castlevania perfetto ma potrà diventarlo se continua a migliorarsi iterazione dopo iterazione.

Pinocchio me lo ricordavo diverso

Le cose non vanno proprio benissimo a Krat. I "burattini", degli automi realizzati da Geppetto per aiutare gli esseri umani e resi senzienti attraverso l'Ergo, un minerale rinvenuto proprio nell'area di Krat, si sono ribellati e hanno cominciato a uccidere, senza il minimo rimorso, ogni essere umano presente nella città.

Se questo non bastasse, un morbo letale e sconosciuto, ha cominciato a decimare la popolazione sopravvissuta, semplicemente pietrificandola. In questo paradiso turistico, adornato da meravigliose architetture vittoriane ricolme di elementi Steam-Punk, ciò che resta del genere umano si divide in: sopravvissuti chiusi in casa, pregando di non morire, e due fazioni mercenarie mosse da scopi differenti ma entrambe alla ricerca di un modo per eliminare la minaccia dei burattini.

In questo scenario paradisiaco, noi impersoneremo il burattino perfetto realizzato da Geppetto. La sua migliore creazione, talmente senziente da sembrare umano e capace di andare contro al più grande limite imposto da Krat durante la creazione dei burattini, ovvero realizzare degli automi incapaci di mentire agli esseri umani.

Risvegliatosi all'interno di una carrozza di un treno merci, nella quale fu depositato dopo essere stato rapito e disattivato, il burattino perfetto verrà aiutato da Sofia, una ragazza particolarmente connessa con l'Ergo e che ricoprirà nella storia il doppio ruolo di "Maiden" (ovvero la figura che permetterà al protagonista di salire di livello) e della iconica Fata Turchina, e da Gemini, una versione tecnologica del celebre Grillo Parlante.

Con l'incipit iniziale di far ritrovare al protagonista suo padre Geppetto, la narrazione di Lies Of P si dipana in un canovaccio molto più strutturato, raccontato in maniera meno sibillina rispetto alle opere di FromSoftware ma intelligentemente ripartito fra le missioni principali, le varie attività opzionali e la miriade di documenti, e oggetti, reperibili a Krat.

Tutto funziona indubbiamente bene e per quanto, io, Pinocchio me lo ricordassi diverso, non si può che fare un plauso a come NeoWiz sia riuscita a non rendere né troppo scontata, né troppo convoluta, la trama di Lies Of P. Un dettaglio che ho particolarmente apprezzato è la dinamica del mentire. Un topic ricorrente all'interno di tutta l'avventura e che, ovviamente, apre a epiloghi diversi ma che, per tutta la durata della mia prima run non si è mai rivelata ovvia o scontata.

Gli ottimi dialoghi, infatti, lasciano sempre un dubbio su quale sia la scelta migliore da compiere nelle varie occasioni in cui ci si ritrova di fronte a un'opzione morale, un aspetto che, indubbiamente, rende piacevole compiere un secondo playthrough per comprendere cosa cambi compiendo delle scelte diverse.

FromSoftware non li denunciare, ti prego!

Lies Of P è la summa di tutto quello che ha reso celebri le varie opere di FromSoftware, al punto che la sottile linea fra ispirazione e plagio risulta, innumerevoli volte, molto poco tangibile. La struttura ludica è la medesima che tutti gli amanti dei SoulsLike conoscono a menadito: combattimenti ragionati, difficoltà elevata, Stargazer (o falò se vogliamo usare un termine più noto) che fungono da checkpoint, perdita dell'Ergo (le anime di Lies Of P) a ogni morte, la possibilità di incanalare quest'ultimo nel personaggio per aumentarne gli attributi e, ovviamente, tanto equipaggiamento atto a definire il nostro stile di gioco.

I combattimenti all'arma bianca sono sempre soddisfacenti e pur non avendo quella cura infinitesimale, fatta di iFrame e precisione matematica, risultano comunque appaganti e divertenti. Parando un colpo avversario, o subendo un'offensiva nemica, si perde energia vitale, la quale può essere recuperata rapidamente, mettendo a segno un numero adeguato di attacchi senza venire colpiti nuovamente.

I parry, invece, permettono sia di non perdere energia vitale, sia di danneggiare l'arma del nostro avversario (fino a romperla definitivamente), sia di abbassargli la difesa al punto da renderlo vulnerabile a un attacco critico. Il deterioramento delle armi è ben presente in Lies Of P e starà al giocatore comprendere quando ritirarsi per riparare un'arma danneggiata tramite un accessorio apposito che, come conseguenza diretta, impedirà al protagonista di attaccare fino a che l'arma non sarà completamente ripristinata.

Ovviamente anche il peso del proprio equipaggiamento è una variabile da considerare, così come l'incremento degli attributi che permetteranno a determinati tipi di arma, dotate di effetti elementali, di essere più o meno efficaci nelle mani del protagonista.

Se tutto questo non vi sembrasse già abbastanza simile a tutto quello che ci fu presentato dalla serie di Dark Souls, e da quel capolavoro senza tempo che risponde al nome di Bloodborne, sappiate che in Lies Of P si ha a disposizione anche una serie di bracci protesici che permetteranno al protagonista di avere differenti strumenti di distrazione, difesa o attacco, da sfruttare in battaglia... giusto per non dimenticarsi di citare anche Sekiro.

Al netto di tutto quello che funziona perché ispirato dalle opere di FromSoftware, Lies Of P introduce la possibilità di scorporare le armi bianche, potendo in seguito ricomporre else, o impugnature, a lame, asce o mazze, di diverso tipo, garantendo la creazione di strumenti di morte perfettamente cuciti attorno al nostro stile di gioco.

Le impugnature definiranno la tipologia di arma, ovvero se sarà pesante, leggera o bilanciata, oltre a garantire l'aggiunta di alcuni effetti elementali. Le parti superiori, invece, definiranno la classe dell'arma (spada, contundente e così via). Entrambe le componenti di un'arma, inoltre, potranno essere potenziate in maniera analoga al protagonista, aumentandone alcuni attributi specifici reperendo gli oggetti corretti. questo permetterà di giocare, quasi a piacimento, con classi, tipologie ed elementi, alla ricerca del mix perfetto per le nostre esigenze e che entri in sinergia, correttamente, con i nostri attributi.

In termini di sbavature, invece, posso dirvi che ho poco apprezzato il convulso albero delle abilità presente in Lies Of P. Poco chiaro per quanto concerne la comprensione di come possa impattare il gameplay, dispendioso in termini di risorse da impiegare ed eccessivamente farraginoso nel suo sviluppo. Allo stesso modo ho trovato poco impattanti gli accessori offensivi e quelli dedicati alla cura dei debuff, tutti poco interessanti, poco ispirati e che sembrano messi li perché ci dovevano essere a tutti i costi.

Ne ferisce più la spada, credetemi!

Per quanto riguarda i combattimenti, invece, ho trovato molto belli gli scontri con i nemici semplici che popolano le strade di Krat, così come ho trovato impegnativi il giusto i numerosi duelli contro i mini-boss. Entrambe queste categorie di nemici mi hanno restituito il feeling giusto in termini di strategia e tensione, impedendomi di sottostimarli in, praticamente, ogni momento dell'avventura.

Discorso diverso, invece, per i boss. Per quanto li abbia trovati molto ispirati in termini di design, ho trovato ridondante la formula scelta da NeoWiz nel volerli fare tutti "grossi e cattivi". Alla lunga, trovarsi di fronte a creature mastodontiche dotate di attacchi ad area confusi ma eludibili sfruttando sempre la stessa strategia, si è rivelato eccessivamente ridondante, portandomi ad apprezzare di gran lunga quegli scontri più "a misura d'uomo" che, al netto di alcune boss fight molto semplici, si sono sempre rivelate stimolanti e divertenti.

Ovviamente non potevano mancare i bacini di evocazione, che in Lies Of P sono rappresentati come dei piccoli bracieri dove gettarci all'interno un frammento di Stella. Questo permetterà a un anonimo Spettro (si si chiamano tutti così) di supportarci nello scontro con i vari boss, rendendo, come di consueto, questi scontri maggiormente accessibili ai novizi.

Gli Spettri, però, non hanno un'intelligenza artificiale sviluppata a dovere e si limitano, almeno nella versione provata durante la recensione, a lanciarsi a capofitto contro ogni avversario, picchiando come fabbri. Una strategia che li porta, inevitabilmente, a morire dopo pochi secondi a meno che non si adotti la tattica del "pollo danzante" (ovvero io che corro nell'area per attirare l'attenzione del boss e lo Spettro che lo picchia alle spalle)... insomma decisamente da rivedere.

Quello che invece ho apprezzato è il peso percepito dei colpi. Ogni offensiva regala il giusto feeling, ogni affondo e soddisfacente, ogni mazzata regala emozioni e per quanto questo elemento sia da sempre un marchio di fabbrica di FromSoftware, ho apprezzato che, finalmente, qualcuno sia riuscito a riproporlo correttamente.

YarnKrat

Il level design di Lies Of P ha ben pochi punti deboli. Tutto è curato in ogni suo dettaglio, con scorciatoie intelligenti, mappa interconnessa in maniera sapiente e pochi vicoli ciechi che portano, comunque, sempre a reperire oggetti importanti. Certo, nella maggior parte delle situazioni sembra di essere a Yarnham ma oramai avete capito che NeoWiz si è "ispirata" parecchio alle opere di FromSoftware.

Chi ha giocato a Bloodborne, o a Dark Souls, troverà tutto quello che normalmente ci si aspetta da un prodotto targato Miyazaki. Dalle farfalle rosse (che prendono il posto delle lucertole luminose), alle finestre illuminate per le strade di Krat che nascondono missioni opzionali (esattamente com in Bloodborne), fino alle aree paludose con vasti laghetti velenosi, tutto omaggia in maniera sapiente le produzioni di FromSoftware, sfiorando sempre il plagio ma senza mai risultare come delle forzature.

È proprio l'omogeneità con cui Krat è realizzata, che riesce a rendere piacevole il perdersi in lunghe fasi esplorative e se si cominciasse a parlare della direzione artistica di Lies Of P, si finirebbe per discuterne per ore. Le architetture vittoriane si mescolano perfettamente con gli elementi Steam-Punk, generando un mix armonioso che riporta alla mente sia Bloodborne che l'immaginario di Bioshock Infinite.

Il design dei nemici risulta sempre coerente, mai eccessivo in nessun aspetto e sempre in linea con le ambientazioni che si stanno esplorando. La ripetizione dei modelli poligonali dei nemici è evidente ma non disturba mai, proprio in virtù della giustificazione narrativa dei burattini creati in serie.

Tecnicamente Notevole

Per quanto riguarda il comparto tecnico di Lies Of P c'è ben poco da appuntare. Su PlayStation 5 il titolo si presenta in 4K dinamici e 60fps sempre stabili. Non sono presenti input lag di sorta, i comandi sono sempre reattivi e le animazioni sia del protagonista, che dei vari comprimari, sono sempre soddisfacenti.

Il motore grafico non è dei più recenti, questo è vero, e si notano spesso delle piccole sbavature quali compenetrazioni con gli ambienti, oggetti statici e sparizioni delle armi quando si approcciano porte, scale o qualsivoglia oggetto interattivo presente nella mappa di gioco. I caricamenti sono sempre molto rapidi, seppur presenti, e il colpo d'occhio generale non viene mai tradito da arretratezze grafiche di sorta.

Lies Of P presenta tutti i testi tradotti in Italiano e il loro adattamento è stato svolto molto bene, con i vari giochi di parole dall'Inglese riadattati con estrema intelligenza. Decente, invece, la prova attoriale dei doppiatori in lingua originale, i quali mostrano un lavoro ben confezionato ma altalenante sotto molteplici aspetti, non che ci si presti parecchia attenzione quando si è intenti a sfasciare automi su automi.

Voto Recensione di Lies Of P - PlayStation 5


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Gameplay derivativo ma appagante.

  • - Narrazione ben gestita.

  • - Comparto artistico di ottima fattura.

  • - Meccaniche morali realizzate intelligentemente.

Contro

  • - Albero delle abilità convulso.

  • - I boss non sono tutti sempre ispirati.

  • - IA degli Spettri da rivedere.

Commento

Lies Of P è la migliore copia di un SoulsLike targato FromSoftware attualmente in circolazione. Chiunque abbia un estremo bisogno di un nuovo titolo del genere, dopo aver speso centinaia di ore su Elden Ring e aver consumato tutte le produzioni realizzate da Miyazaki, non dovrebbe ignorarlo, a patto di non fare gli elitisti con gli aspetti più tecnici del combat system. Ha delle sbavature evidenti, così come le ispirazioni sono al limite del plagio, ma tutto funziona dannatamente bene e riesce sia a divertire che a intrattenere. Dal canto nostro ci auguriamo che NeoWiz continui su questa strada, senza sperimentare eccessivamente ma limitandosi a migliorare quanto offerto con Lies Of P nelle sue future produzioni. Le basi per realizzare dei futuri SoulsLike convincenti, e appaganti, ci sono tutte, ora spetta solo a loro saperle sfruttare a dovere.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Lies Of P - PlayStation 5

Lies Of P - PlayStation 5

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