LEGO Horizon Adventures | Provato

Ve lo sareste mai aspettati che Guerrilla avrebbe svilupatto un videogioco LEGO? Eccolo e si chiama LEGO Horizon Adventures! Ma com'è?

Avatar di Raffaele Giasi

a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

La prima cosa da considerare di LEGO Horizon Adventures (preordinabile su Amazon) è che questo non è un gioco di TT Games, ma si tratta di un'esperienza che Sony si è costruita in casa, grazie al lavoro congiunto di Guerrilla Games e Studio Gobo. I primi, ovviamente, sono tra i pilastri dei PlayStation Studios, oltre che gli originali cratori di Aloy e del suo affascinante universo, i secondo sono un team poco noto, ma molto competente, che funge spesso da team di supporto per lo sviluppo di titoli terzi, tant'è che vantano nel proprio curriculum anche robe come Hogwarts Legacy (che è bene) e Redfall (che è male). Quindi non proprio dei mestieranti senza arte né parte.

Al netto di questo, la specifica rispetto all'assenza di TT Games è fondamentale, perché così non si rischia di guastare (troppo) il proprio giudizio verso il titolo che, se confrontato anche solo con il recente LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, potrebbe sembrare un netto passo indietro. Chiarito questo, ci si può godere un po' di più questo curiosissimo videogame che, a quanto pare, è stato fortemente voluto da Guerrilla, e che abbiamo avuto modo di provare con mano direttamente su invito di PlayStation, in una prova a porte chiuse che altro non è stata – ci dicono – una versione estesa della build che qualcuno aveva già provato alla Summer Next Fest.

La lingua dei LEGO

LEGO Horizon Adventures è, in buona sostanza, un platform coop, tutto incentrato su di uno stile leggero e divertito, che non si prende sul serio neanche per un attimo, pur volendo restare in qualche modo fedele a quella che è la trama di Horizon: Zero Dawn di cui, almeno per quel che abbiamo potuto vedere nella nostra oretta di gameplay (o poco meno), questo gioco a base di mattoncini riprende abbastanza fedelmente i punti salienti, pur edulcorandoli in favore di una platea ideale che, evidentemente, è molto più giovane di quella a cui era proposto il gioco originale.

Già qui, lo dico serenamente, si basava buona parte della mia curiosità, specie pensando al fatto che Horizon, che ne apprezziate o meno la trama, ha comunque dei momenti molto cupi, e dei temi importanti, come quello della morte, non proprio adatti ad un pubblico di giovanissimi. In tal senso, Guerrilla e Gobo hanno lavorato abbastanza bene, rendendo anche momenti importanti accessibili a tutti, anche grazie a quel tono narrativo che è ormai universalmente appartenente ai prodotti LEGO, caratterizzatisi, tra videogame e film, come prodotti umoristici, scanzonati, e dalla battuta sempre pronta. Ovviamente, toccherà poi vedere quanto il tutto sia efficace sul lungo termine, ma la nostra prova ci ha portato quasi alla fine del primo (di 4) capitoli, divisi in più livelli, e per il momento il tono ci è sembrato particolarmente indovinato, in un mix apprezzabile di serietà e sprezzante ironia, che per altro ben si sposa, secondo il giudizio di chi vi scrive, ad un personaggio come quello di Aloy.

Fai esplodere quell'hot dog!

La cosa che forse ci ha convinti un po' meno è invece il gameplay, che giocoforza è impossibile non valutare per sottrazione rispetto a quella che è la lunga storia dei giochi LEGO a cui siamo abituati. Questo è anche il motivo della premessa di questo articolo, per cui se si considerasse il lavoro di TT Games, questo LEGO Horizons potrebbe uscirne molto depotenziato, e questo anche al netto di alcune buone idee del tutto inedite per questo genere di giochi. Per questo, il suggerimento di massima è di non considerare, né associare, questo gioco alla restante produzione LEGO videoludica, o si rischia di restarne un po' delusi, almeno per quanto riguarda quel che abbiamo avuto modo di provare che, per altro, non includeva scontri con macchine particolarmente grossi, né alcuna boss fight (sempre che ce ne siano nel gioco finale).

LEGO Horizons Adventures risulta, insomma, ad ora un po' troppo sempliciotto e ripetitivo, immaginato com'è, evidentemente, per un pubblico molto casual e giovane. Non volendo prendere in considerazione per forza il resto della pletora di videogame LEGO, è comunque evidente che il gameplay di questo platform sia fortemente influenzato da una scuola sin troppo vecchia, con alcune facilonerie che si trasformano in una certa ripetitività di fondo. Non aiuta, in questo senso, anche una rigida e schemativa divisione in livelli, in cui sono divisi i mondi di gioco, che se da un lato aiuta il profilo narrativo a restare in linea con la direzione della trama dello Zero Dawn originale, dall'altro mette il giocatore su di un unico binario, in grado di tirare solo dritto, e con ben poche deviazioni in termini di esplorazione, il che rende l'esperienza poco stimolante.

Per ovviare a ciò, e rendere le cose un attimo più stimolanti, c'è per fortuna una buona varietà di macchine, prese di peso dal gioco originale, e che dispongono ancora di una serie di punti deboli da identificare utilizzando il focus, che qui non mette il gameplay in modalità rallentata, ma serve comunque per evidenziare punti di interesse a schermo, oltre che i punti deboli delle macchine da spaccare a colpi di frecce.

A corredo, ci sono poi attacchi elementali che si possono inanellare facendo passare le proprie frecce, ad esempio, attraverso le fiamme, o piccole gadget ad uso multiplo, che permettono ad Aloy di fare cose che, normalmente, non potrebbe fare: tipo evocare un chiosco degli hot dog dal quale escono panini esplosivi. Sul serio!

Hot dog a parte...

Per il resto, non si sono potute, purtroppo, apprezzare particolari meccaniche che ci si aspetterebbe in un gioco LEGO, come quella di poter esplorare nuove zone dei livelli montando particolari costrutti (anche qui è tutto un po' lineare), né si è palesata una qualche rigiocabilità, anche solo dei primi livelli, tuttavia abbiamo potuto saggiare, almeno in parte, quello che è l'albero di abilità a disposizione della nostra eroina (e del suo player 2), che permette al giocatore di esplorare alcuni potenziamenti in termini di danni e non solo, il che crea anche una certa aderenza con il gioco originale, per quanto, anche qui, giustamente edulcorata e limitata.

Almeno abbiamo potuto testare una trovata davvero molto carina che, a nostro avviso, fa segnare un punto a favore di questo LEGO Horizon Adventures rispetto ai classici giochi LEGO di TT Games, ovvero la possibilità di interagire con un campo base, in cui poter pian piano “montare” le strutture utili al prosieguo del gioco, che potranno poi essere personalizzate più o meno liberamente dal giocatore. Il villaggio Nora è qui un HUB del gioco, un po' come se ne vedevano anche nei vecchi giochi LEGO, con la differenza che esso è personalizzabile, per quanto limitato nell'esplorazione. Una scelta molto sfiziosa che, oltre a proporre al giocatore un HUB funzionale, colorato e personalizzabile, mette anche in linea il gioco con quella che è l'esperienza d'approccio più comune che si ha con i LEGO durante l'infanzia: prendi un set, smontalo, e mescolano con il resto dei set che hai a casa. Carino, per quanto limitato ad un mero orpello estetico.

Questi sì che sono mattoncini!

Se dal punto di vista del gameplay LEGO Horizon ha, insomma, poco da offrire per chi, come me, si avvia verso i 40, dal punto di vista tecnico la produzione Sony è tutt'altra storia. Parliamo, infatti, di un titolo tecnicamente squisito, caratterizzato da una resa dei mattoncini LEGO ai limiti del fotorealismo. I modelli sono bellissimi, così come bellissime sono le ambientazioni ed i colori, al punto da farvi desiderare con prepotenza di acquistare un set LEGO qualsiasi all'istante. E giacché, come dice il detto, “il diavolo è nei dettagli”, Guerrilla e Gobo hanno infarcito il loro gioco con una serie di chicche, come i segni di giuntura delle plastiche pressofuse sulle minifigure, o la presenza di certi movimenti un po' “scattosi”, volutamente inseriti per scelta artistica, ed atti a riprendere quella che è la limitata posabilità delle vere minifigure.

Sono piccoli colpi di genio, che vanno invece in controtendenza rispetto agli attuali giochi LEGO, dove le parti in mattoncino sono mescolate con elementi reali. Horizon Adventure, invece, sceglie di essere un vero e proprio diorama LEGO in movimento, al punto che se qualcuno ci dicesse che è stato realizzato interamente in stop motion forse ci crederemmo. E fa tanto, sia al fan LEGO che al colpo d'occhio in generale.

Tirando le somme

LEGO Horizon Adventures è un titolo interessante, che va però preso in considerazione per quello che è: la testa di ponte per l'arrivo di titoli PlayStation su altre piattaforme che non siano il PC (arriverà in contemporanea su Nintendo Switch, non sottovalutiamolo!) e, soprattutto, un titolo pensato per giocatori giovanissimi. Apertamente rivolto a loro, e con tutti i pregi e i difetti che potrebbe riscontrare un qualsiasi giocatore ben più maturo. Al netto di questo si prospetta come un'esperienza ben confezionata e sicuramente deliziosa, che comunque non vediamo l'ora di scoprire per intero, quando poi verrà il momento di mettere mano alla recensione.

Leggi altri articoli