Il principale campionato cinese di League of Legends sarebbe dovuto ripartire il 5 febbraio prossimo dopo il Capodanno cinese di sabato 25 gennaio. L'epidemia del coronavirus, però, ha costretto l'organizzazione a rivedere tutti i piani e le scadenze del torneo. Non si terranno dunque i due incontri previsti per la seconda settimana del campionato e tutto rimarrà in sospeso sino a data da destinarsi dato che non sono stati forniti dettagli sulla ripresa del torneo.
A dare la notizia è stato l'account Twitter ufficiale della competizione di League of Legends che ha pubblicato un messaggio: «Abbiamo deciso di rimandare la seconda settimana del LPL sino a quando non saremo in grado di garantire la sicurezza e tutelare la salute dei giocatori e del pubblico - si legge nel messaggio - Ai nostri fan vogliamo dire che ci scusiamo sinceramente per quello che sta accadendo e condivideremo con voi tutte le informazione il prima possibile. Fate attenzione e grazie per il vostro supporto!».
Gli ultimi dati aggiornati, riportati dalla BBC, sull'epidemia coronavirus parlano di 56 morti e quasi duemila persone contagiate da quando il primo focolaio è stato trovato nella città cinese di Wuhan, inizialmente scoperto nel mese di dicembre. Nel territorio cinese le persone in viaggio vengono sottoposte a misurazione della temperatura e in molte città le stazioni ferroviarie sono state chiuse.
Proprio ieri avevamo raccontato di come il diffondersi dell'epidemia avesse causato un rinnovato interesse da parte degli utenti cinesi nel gioco per smartphone Plague Inc. che, a distanza di otto anni dalla sua uscita, nei giorni scorsi è diventata l'app più acquistata in Cina. Lo sviluppatore britannico Ndemic Creations, che in questi giorni ha anche ricevuto molte domande in merito al virus, ha pubblicato un messaggio ricordando che, per quanto fondato su basi realistiche, il gioco non rappresenta un modello scientifico affidabile di propagazione di un virus.