Difficilmente torneremo ai tempi di PS4 e Xbox One, con le console che si trovavano comodamente sotto casa e praticamente ovunque. Nonostante ciò, dopo l'aumento di prezzo e il lancio del nuovo modello, PS5 sta tornando a essere acquistabile senza troppe difficoltà. A riportarlo è Christopher Ding, di GamesIndustry.biz, che in un recentissimo tweet ha svelato come la console Sony stia diventando l'hardware più acquistato del 2022, proprio grazie alla procedura di reperimento, decisamente più semplice rispetto al 2020 e 2021.
"Gli stock di PS5 sono aumentati del 56% ad agosto 2022 (se confrontati con lo scorso luglio)", almeno nel Regno Unito. Questo significa che la console di Sony ha spodestato Switch dal trono della console più venduta quest'anno", si legge nel cinguettio lanciato dal giornalista. Non è ovviamente una novità: già da prima che la situazione relativa alle scorte venisse migliorata, la console vendeva benissimo e tantissimo, entrando nelle classifiche di vendita anche durante un periodo in cui era impossibile poterla acquistare con facilità.
Questi aumenti di stock e questi dati, inoltre, danno ragione al gruppo Ampere Analisty, che nel corso delle ultime settimane aveva pubblicato un interessante report, dove affermava che l'aumento di prezzo della console (che colpisce tutti i mercati tranne gli Stati Uniti d'America) non avrebbe avuto un impatto significativo nelle vendite. Il tweet di Ding sembra appunto confermare quell'analisi, che in realtà non aveva stupito più di tanto i giocatori.
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Ci sono diversi motivi per cui PS5 continuerà a vendere molto bene anche dopo l'aumento di prezzo e nonostante il problema di reperimento e il primo è ovviamente da ricercarsi nella fidelizzazione degli utenti. Fidelizzazione che è stato possibile grazie alla release di diverse IP diventate nel corso degli anni un vero e proprio must have da parte di tutti i giocatori, con brand come God of War, The Last of Us e Horizon che sono oramai nel cuore di tantissime persone. Una strategia che sta premiando il colosso nipponico, nonostante (almeno secondo alcuni) le sue recenti uscite pubbliche stiano danneggiando l'immagine comunicativa dell'azienda.