Activision Blizzard continua ad essere sotto l'occhio del ciclone, e la situazione pare non aver intenzione di migliorare. Negli ultimi giorni emergono sempre più e più notizie al riguardo, e di recente è anche venuto fuori che gli stessi dirigenti dell'azienda banalizzavano le molestie che i dipendenti subivano. Anche il CEO Bobby Kotick sta subendo diverse ripercussioni da quando si è scoperto che era a conoscenza di ciò che accadeva all'interno del posto di lavoro, e le conseguenze per lui rischiano di spostarsi anche al di fuori della compagnia videoludica. Nonostante tutto, i lavoratori continuano a combattere per ricevere giustizia su questo scempio.
Da qualche mese è nato il gruppo ABK (A Better Workplace), formato da dipendenti del team di Activision Blizzard che si sono uniti per cercare di migliorare il futuro dell'industria videoludica e far sì che il lavoro al suo interno sia sicuro per chiunque. Nelle ultime ore, questi hanno preso l'iniziativa di indire uno sciopero a oltranza per continuare la loro protesta contro le ingiustizie di Activision Blizzard, e per dare sempre più voce a chi in tutti questi anni non l'ha avuta.
Questo è lo scopo principale di questo gruppo, e per quest'occasione ha anche cercato di includere più persone possibile, invitando altri personaggi di quest'industria a dire la loro sulla questione per spargere la voce il più possibile. L'ABK, inoltre, ha da poco indetto una raccolta fondi su Go Fund Me per dare un sostegno economico ai lavoratori impegnati nell'agitazione sindacale e ai dipendenti di Raven Software (gli sviluppatori dietro a Call of Duty) licenziati di recente in modo totalmente ingiusto.
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Ad oggi la raccolta fondi conta ben 300.000 dollari, e pare non aver intenzione di fermarsi. Alla fine si tratta indubbiamente di una causa buona, e ciò mette in evidenza l'enorme solidarietà nei confronti di chi ha subito delle ingiustizie da parte di Activision Blizzard, che pare stia soltanto peggiorando col tempo.