Eurogamer.it è completamente scomparso, anni di lavoro persi nel nulla

Il celebre sito videoludico italiano chiude i battenti in maniera definitiva. Eurogamer.it scompare dal web, reindirizzando tutto su .net.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

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Un giorno senz'altro triste per il settore della critica videoludica italiana. Dopo la cessazione di pubblicazione degli articoli avvenuta ormai due anni fa, in queste ultime ore, senza alcun preavviso o comunicazione ufficiale, la storica testata italiana dedicata ai videogiochi è stata completamente cancellata, con tutti i suoi contenuti e il suo archivio. A riportarlo è un ex membro della redazione, Alessandro Baravalle.

Gli utenti che tentano di accedere al dominio italiano vengono automaticamente reindirizzati alla versione internazionale Eurogamer.net, cancellando con un click anni di lavoro giornalistico in lingua italiana. Questa mossa unilaterale da parte di Gamer Network non è soltanto sbagliata, ma rappresenta anche un colpo basso per tutti quelle persone che per anni hanno dato la loro anima e il loro tempo nella realtà editoriale.

La cancellazione di Eurogamer.it rappresenta più di una semplice chiusura di un sito web. Si tratta della rimozione di un intero archivio culturale che documentava l'evoluzione del medium videoludico. Tutte le recensioni, anteprime, interviste e approfondimenti accumulati in oltre un decennio sono stati improvvisamente resi inaccessibili, come se non fossero mai esistiti.

In questo momento non posso, da managing editor di GameDivision, non essere vicino ai colleghi che per anni ho avuto il piacere di conoscere, spesso condividendo opinioni e chiacchiere sul mercato dei videogiochi.

Mi permetto anche di sottolineare che la cancellazione di Eurogamer.it non rappresenta solo una perdita di contenuti, ma anche un'erosione dell'identità professionale di decine di giornalisti, editor e content creator che hanno contribuito alla testata nel corso degli anni. Il loro lavoro, ora inaccessibile, costituiva non solo un mezzo di sostentamento, ma anche una testimonianza tangibile delle loro competenze e della loro passione.

Come recuperare gli articoli su Eurogamer.it

Nel mentre è possibile recuperare gli articoli tramite Web Archive, non il metodo più comodo, ma almeno per chi vuole cercarli e rileggerli, potrà farlo. Peccato che centinaia di migliaia di utenti, non potranno più trovarli comodamente tramite il motore di ricerca.

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21 Commenti

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Il sito era ormai morto da anni. Mi stupisce che i resti della versione italiana fossero ancora disponibili in rete.
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Bisognerà cominciare a pensare in modo meno naif di internet Archive alla preservazione dei siti, ad esempio obbligandoli all riversamento nella biblioteca di firenze se vogliono avere la tutela del copyright come si fa per i libri.
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Non si pensa mai al costo energetico e ambientale che la conservazione dei dati richiede. Anche tutte le nostra foto in cloud hanno un costo che non immaginiamo, serve materia su cui immagazzinare ed elettricità per farla funzionare. Personalmente sono per la riduzione della mole di dati generata e mettere un limite anche al consumo personale. Abbiamo giga di foto che non rigurderemo, serve un cambio di passo, quindi un sito che viene cancellato, per quanto possa comprendere la nota emotiva del giornalista, è solo un'opera dovuta.
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Non si pensa mai al costo energetico e ambientale che la conservazione dei dati richiede. Anche tutte le nostra foto in cloud hanno un costo che non immaginiamo, serve materia su cui immagazzinare ed elettricità per farla funzionare. Personalmente sono per la riduzione della mole di dati generata e mettere un limite anche al consumo personale. Abbiamo giga di foto che non rigurderemo, serve un cambio di passo, quindi un sito che viene cancellato, per quanto possa comprendere la nota emotiva del giornalista, è solo un'opera dovuta.
Anche se "morto", il sito generava comunque traffico e c'erano ancora le pubblicità, che generavano introiti. "Vecchio" non vuol dire inutile, anche se spesso il consumismo occidentale vuole farcelo credere per pompare le vendite: c'è magari qualcuno che vuole rivedersi un vecchio gioco, chi vuole conoscerlo per la prima volta (nuove generazioni), senza dimenticare che i giornalisti possono dimostrare il loro CV tramite le loro pubblicazioni... il discorso come vedi è molto più articolato di quanto si possa pensare.
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ringraziamo archive.org!
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Non si pensa mai al costo energetico e ambientale che la conservazione dei dati richiede. Anche tutte le nostra foto in cloud hanno un costo che non immaginiamo, serve materia su cui immagazzinare ed elettricità per farla funzionare. Personalmente sono per la riduzione della mole di dati generata e mettere un limite anche al consumo personale. Abbiamo giga di foto che non rigurderemo, serve un cambio di passo, quindi un sito che viene cancellato, per quanto possa comprendere la nota emotiva del giornalista, è solo un'opera dovuta.
c'è una bella differenza tra un sito, che può interessare o no, senza dubbio, ma è qualcosa che ha richiesto tempo e impegno, e contiene materiale utile, con un archivio di foto personali e che interessano solo alla persona che le ha scattate.
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Lasciar marcire un sito non è mai una buona idea: ti porti dietro aggiornamenti non effettuati = vulnerabilità esposte. Inoltre, un'infrastruttura di quella portata non è un sitarello su Aruba da 4 soldi, ma richiede qualcuno in grado di manutenerlo.
Detto ciò, SE è stato chiuso per questo motivo, come vertice in azienda avrei quantomeno proposto una "ghiacciaia" in archiviazione: tutte le pagine convertite in static HTML, da sbattere dentro una stupidissima CDN a cache infinita (leggasi: Cloudflare Cache) e avrebbero tenuto online un sito senza neanche pensarci più.
Ma spesso un sito NON è solo una questione tecnica: mi vengono in mente le decine di segnalazione di infrazione copyright per una copertina di un videogioco – che se poi hai ragione o meno lo devi dimostrare con avvocati e tribunale – messe a norma etc...
Insomma, avranno avuto le loro motivazioni, ma il modo per tenerlo online c'era. Che spreco.
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I prossimi a sparire sarete voi? Speriamo. La "critica" videoludica italiana va azzerata
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I prossimi a sparire sarete voi? Speriamo. La "critica" videoludica italiana va azzerata
Ti piacerebbe
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I prossimi a sparire sarete voi? Speriamo. La "critica" videoludica italiana va azzerata
Giusto. Meglio le bestialità fuori contesto e prive di competenza, come la tua.
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Non si pensa mai al costo energetico e ambientale che la conservazione dei dati richiede. Anche tutte le nostra foto in cloud hanno un costo che non immaginiamo, serve materia su cui immagazzinare ed elettricità per farla funzionare. Personalmente sono per la riduzione della mole di dati generata e mettere un limite anche al consumo personale. Abbiamo giga di foto che non rigurderemo, serve un cambio di passo, quindi un sito che viene cancellato, per quanto possa comprendere la nota emotiva del giornalista, è solo un'opera dovuta.
Se la perdita del lavoro di un professionista lo definisci 'nota emotiva', no: non credo tu comprenda granché dell'argomento.
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Se la perdita del lavoro di un professionista lo definisci 'nota emotiva', no: non credo tu comprenda granché dell'argomento.
Eh ma sai, il lavoro degli altri è senore considerato come un mezzo divertimento che non è il caso di pagare e se sparisce, pazienza
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I prossimi a sparire sarete voi? Speriamo. La "critica" videoludica italiana va azzerata
te l'ha prescritto il dottore di leggere questo articolo?
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Ve lo meritate tutti, dopo anni di voti comprati per la spazzatura.
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