Risarcimento record per uno YouTuber, ecco cosa è accaduto

Billy Mitchell: il re dei videogiochi non particolarmente amato e noto per i suoi record su Donkey Kong, ha vinto una causa incredibile.

Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Billy Mitchell, il detentore di record nei giochi Donkey Kong e Pac-Man ha ottenuto un risarcimento di 230.000 dollari in una causa per diffamazione contro lo youtuber Karl Jobst, accusato di aver diffuso informazioni false riguardanti le conseguenze di una precedente battaglia legale di Mitchell. Il giudice Ken Barlow della Corte Distrettuale di Brisbane ha stabilito che Jobst aveva mostrato una "spregiudicata indifferenza verso la verità" nelle sue affermazioni.

La vicenda si inserisce in un contesto di controversie che circondano Mitchell da quasi un decennio. Celebre per le sue apparizioni in diversi documentari, tra cui "King of Kong" del 2007, Mitchell è diventato un personaggio polarizzante nel 2018, quando è stato accusato di aver utilizzato l'emulatore open-source MAME invece dell'hardware arcade originale per alcuni dei suoi punteggi record in Donkey Kong. Queste accuse portarono Twin Galaxies, sito di riferimento per i record di retrogaming, a revocare tutti i suoi primati, seguito un giorno dopo da Guinness World Records.

Determinato a ripulire il suo nome, Mitchell ha intrapreso diverse azioni legali che hanno gradualmente ribaltato la situazione. Guinness ha ripristinato i suoi record nel 2020 dopo un'indagine interna, mentre Twin Galaxies ha fatto lo stesso nel 2024 a seguito di una causa legale conclusasi con un accordo tra le parti.

Al centro della recente controversia c'è un video pubblicato nel 2021 da Jobst, youtuber australiano del Queensland, intitolato "The Biggest Conmen in Video Game History Strike Again!". In questo contenuto, che ha superato le 500.000 visualizzazioni, Jobst sosteneva che una delle cause intentate da Mitchell contro lo youtuber Benjamin Smith (noto come Apollo Legend) avesse portato a un accordo che prevedeva il pagamento di una ingente somma da parte di Smith, lasciandolo in difficoltà economiche e contribuendo al suo suicidio nel 2020. Il video conteneva inoltre l'accusa che Mitchell avesse "espresso gioia al pensiero" della morte di Smith.

Le indagini del tribunale hanno però rivelato uno scenario completamente diverso. L'accordo tra Mitchell e Smith del 2020 non prevedeva alcun trasferimento di denaro, ma solo l'obbligo per Smith di rimuovere video e post sui social media relativi a Mitchell, cederne i diritti d'autore e astenersi dal pubblicare ulteriori contenuti su di lui, pena una multa di 25.000 dollari per ogni violazione.

Jobst aveva inizialmente affermato che Smith era stato condannato a pagare un milione di dollari a Mitchell. Ha modificato il video più volte mentre era online, una prima volta dopo che Mitchell aveva manifestato l'intenzione di fare causa, e nuovamente dopo che il fratello di Smith aveva confermato che non era stato scambiato denaro nell'accordo.

Particolarmente rilevanti per la decisione del giudice sono state alcune dichiarazioni di Jobst in un'intervista, dove affermava che "Billy Mitchell deve essere distrutto in tribunale [...] Io sono l'ultima possibilità per il pubblico di punire Billy." Queste parole hanno evidenziato l'animosità personale dello youtuber, che secondo il giudice "sembra vedersi come un crociato contro Mitchell - una delle ultime persone citate in giudizio da Mitchell e l'unica che non ha ceduto."

Il giudice ha riconosciuto a Mitchell un risarcimento di 350.000 dollari australiani (circa 230.000 dollari americani), di cui 300.000 per danni non economici e 50.000 per danni aggravati. Barlow ha specificato che avrebbe potuto assegnare un importo maggiore per i danni aggravati, ma si è attenuto alla somma richiesta dallo stesso Mitchell.

Le reazioni delle parti coinvolte non si sono fatte attendere. Mitchell ha celebrato la vittoria su X con un laconico "Niente come l'odore della vittoria nell'aria della sera". Di tutt'altro tenore il messaggio di Jobst, che ha ammesso la sconfitta: "Ho perso. Il giudice ha trovato Billy un testimone credibile e ha creduto alla sua intera testimonianza. Da quel momento in poi, sfortunatamente, non c'era davvero nulla che potesse salvarmi. Ora ovviamente considererò le mie opzioni."

Questa sentenza segna un'importante vittoria legale per Mitchell, che continua a dividere la community del gaming tra sostenitori e detrattori. Il giudice ha comunque precisato che non era suo compito determinare la verità riguardo alle accuse di barare nei record di videogiochi mosse contro Mitchell, limitandosi a valutare la natura diffamatoria delle affermazioni di Jobst sulla questione specifica del suicidio di Smith.

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.