La chiusura di Game Informer non ha lasciato indifferente l'industria videoludica

Il cuore spezzato e la rabbia: le emozioni contrastanti di fronte a una perdita dolorosa o un'ingiustizia subita.

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a cura di Andrea Maiellano

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La storica rivista di videogiochi Game Informer ha chiuso i battenti dopo 33 anni di attività, lasciando un vuoto nel panorama dell'informazione videoludica. L'annuncio improvviso da parte di GameStop, proprietaria della testata, ha colto di sorpresa l'intera industria.

Game Informer era diventata negli anni un punto di riferimento per appassionati e addetti ai lavori, con le sue iconiche copertine e i suoi approfondimenti. La notizia della chiusura ha suscitato numerose reazioni da parte di figure di spicco del settore.

Game Informer era diventata un punto di riferimento per appassionati e addetti ai lavori.

Neil Druckmann, direttore creativo di Naughty Dog, ha espresso il suo rammarico: È triste vedere la scomparsa di un pilastro della nostra industria. Il vostro lavoro mancherà".

Anche l'account ufficiale di Konami ha voluto rendere omaggio alla rivista: "Non smetteremo mai di ricordare con affetto l'attesa del prossimo numero in arrivo per posta. Il vostro impatto e la vostra eredità rimarranno per sempre.

Molti ricordano con nostalgia le splendide copertine di Game Informer, spesso caratterizzate da artwork originali creati appositamente. Kit Ellis, ex dipendente Nintendo, ha evidenziato come il team di Game Informer abbia spinto Nintendo a realizzare una copertina straordinaria per The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Michał Nowakowski, co-CEO di CD Projekt Red, ha rievocato l'entusiasmo per la copertina dedicata a The Witcher 3: "Game Informer c'era fin dai primi giorni dell'industria ed è difficile immaginare che non ci sarà più".

La chiusura ha colpito duramente i dipendenti attuali ed ex di Game Informer. Alex Van Aden, ex produttore video, ha dichiarato: "Sono affranto, era il mio lavoro dei sogni". Kyle Hilliard, ex direttore dei contenuti, ha rivelato che erano al 70% della realizzazione del prossimo numero, che avrebbe avuto una "grande copertina".

Liana Ruppert, ex collaboratrice, ha espresso il suo dolore per la perdita di anni di lavoro: "Alcuni dei miei migliori articoli erano lì, e ora sono... spariti". Andy McNamara, ex caporedattore per 29 anni, ha condiviso il suo sgomento: "Mi spezza il cuore vederla finire".

Andrew Reiner, altro ex caporedattore, si è detto "affranto e arrabbiato", ricordando i momenti straordinari vissuti con il team di "persone tra le più talentuose e gentili" che abbia mai incontrato.

Molti si chiedono il motivo di questa improvvisa decisione da parte di GameStop. Il messaggio di chiusura, secondo quanto riportato da Kotaku, non sarebbe stato scritto dallo staff di Game Informer.

Jason Schreier di Bloomberg ha osservato che ChatGPT è stato in grado di generare un messaggio molto simile a quello effettivamente pubblicato, sollevando dubbi sulle modalità della comunicazione scelta per una notizia così importante.

La chiusura di Game Informer segna la fine di un'era per il giornalismo videoludico. La rivista lascia un'eredità importante, fatta di passione, professionalità e dedizione che ha accompagnato generazioni di videogiocatori per oltre tre decenni.

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