Konami | Provata la lineup del publisher giapponese

Siamo volati a Windsor per provare la lineup di Konami, tra cui Metal Gear Solid Collection Vol.1: ecco il nostro resoconto.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Nei dintorni di Ferragosto, in un periodo in cui il sole regna sovrano e le strade si riempiono di turisti, ci siamo diretti per un paio di giorni a Londra, con l’intento di scoprire in anteprima alcuni dei videogiochi che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi.  Un viaggio che ci ha permesso infatti, oltre che di visitare l'incantevole Windsor , anche di mettere le mani in anteprima su una selezione dei futuri titoli di Konami, tra cui l'attesissima Metal Gear Solid Master Collection Vol.1 in arrivo a fine ottobre.

Non di solo Solid Snake vive però il videogiocatore e, oltre alle immortali avventure del personaggio nato dalla mente del celeberrimo Hideo Kojima, abbiamo avuto modo di provare anche altre opere, come Super Bomberman R 2, il sorprendente Super Crazy Rhythm Castle e il visivamente splendido CYNGI All Guns Blazing. Un press tour, quindi, decisamente proficuo e di cui siamo finalmente pronti a parlarvi.

Metal Gear Solid Master Collection Vol.1

Non potevamo che iniziare la nostra rassegna dedicata alla futura lineup di Konami se non parlandovi di Metal Gear Solid Master Collection Vol.1,  ovvero la raccolta dei primi episodi della saga che arriverà sul mercato il prossimo 24 ottobre. La novità è che la collection, oltre che su PS5, Xbox Series, PC e Nintendo Switch come precedentemente annunciato, arriverà in tale data anche su PS4, permettendo così anche a tutti coloro che non hanno ancora abbracciato la next gen di godere di questa raccolta.

Ma cosa contiene esattamente al suo interno la Metal Gear Solid Master Collection Vol.1? Un bel po’ di titoli, ossia: Metal Gear, Metal Gear Snake’s Revenge, Metal Gear 2 Solid Snake, Metal Gear Solid con tanto di VR Missions/Special Missions e le versioni della HD Collection di Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3 Snake Eater. Considerando come siano incluse anche le differenti versioni regionali dei titoli, oltre che quelle per differenti console come quella NES per il primo Metal Gear, è evidente come la collection voglia essere particolarmente antologica, permettendo di scoprire nel dettaglio quelli che sono stati i primi episodi della leggendaria saga.

A rendere il pacchetto ancora più ghiotto è la presenza di screenplay e master book per praticamente ogni gioco e le digital graphic novel di Metal Gear Solid e Metal Gear Solid 2. I master book in particolare sembrano essere un vero e proprio valore aggiunto, dato che vanno a includere una notevole quantità di informazioni e dettagli, risultando così particolarmente preziosi per tutti coloro che vogliono immergersi completamente nella Metal Gear Solid Master Collection Vol.1. La presenza della soundtrack di Metal Gear Solid farà poi sicuramente felici i più appassionati. Tutti coloro che preordineranno il gioco otterranno infine anche tre tracce orchestrali addizionali completamente riarrangiate per l’occasione, ossia The best is yet to come, Can’t say goodbye to yesterday e Snake Eater. Lato contenutistico, insomma, è davvero difficile lamentarsi.

Sul piano dei giochi veri e propri le esperienze sono quelle di sempre. Abbiamo provato per un’oretta abbondante a Londra la Metal Gear Solid Master Collection Vol.1 su Nintendo Switch in modalità docked, senza riscontrare né rallentamenti né altri particolari artefatti grafici. Il tutto funziona infatti più che discretamente, con i controlli con joypad che rispondono bene anche sui titoli più anzianotti. Apprezzabile in particolare la possibilità di impostare la grafica della cornice e il suo posizionamento, ossia se centrale, a destra o a sinistra dello schermo, per i giochi non pensati per girare in 16:9. Sul piano del framerate, per quanto non ci è stato possibile averne una conferma definitiva, il titolo su Switch sembra girare più vicino ai 30 fps rispetto ai 60 frame della HD Collection su PS3 e Xbox 360.

Questo primo approccio con la Metal Gear Solid Master Collection Vol.1 ci ha insomma tutto sommato soddisfatto. Sia chiaro, nulla di sensazionale o di nuovo, ma piuttosto quella che sembra essere l’occasione perfetta per tutti coloro che vogliono immergersi per la prima volta in questa fantastica saga e farlo nel modo più completo possibile.

CYNGI All Guns Blazing

V’era un tempo in cui i shoot’em up regnavano sovrani nelle case di milioni di videogiocatori, oltre che ovviamente nelle sempre più compiante sale giochi. Un periodo storico che Konami e lo studio scozzese KeelWorks vogliono provare a riportare in auge con CYGNI All Guns Blazing, titolo shoot’em up in uscita su PC, PS5 e Xbox Series in una data ancora da definire.

Punto di forza dell’intera produzione, fin da questo nostro primissimo provato, è sicuramente l’impianto audio visivo. La resa dei colpi e delle esplosioni è infatti di primissimo livello e riesce a dare un quid non indifferente all’esperienza complessiva. Sfrecciare tra navicelle avversarie, colpi e quant’altro è infatti un qualcosa in CYGNI All Guns Blazing di assolutamente notevole, con gli effetti a schermo che si moltiplicano uno sopra l’altro risultando in un vero e proprio spettacolo per gli occhi.

I filmati presenti tra i vari livelli, almeno quelli che abbiamo potuto visionare, sono poi realizzati allo stato dell’arte, grazie soprattutto al grande know-how di KeelWorks in quello che è il mondo dell’animazione. Molto raramente, anche in titoli dotati di budget ben maggiori, abbiamo infatti potuto ammirare cutscenes di tale fattura, sia a livello di direzione artistica che proprio a livello realizzativo. Assolutamente pregevole è poi anche il fatto che gli scenari dei vari livelli vengano utilizzati anche a livello narrativo, mostrando su di essi le battaglie che avvengono contemporaneamente alle nostre scorribande. Da non dimenticare è infine la presenza di una colonna sonora orchestrale, un quid non da poco in qualsiasi produzione.

Insomma, quanto visto sul piano audio visivo di CYGNI All Guns Blazing ci ha davvero soddisfatto, ma pad alla mano com’è l’opera prima di KeelWorks? Buona, ma con qualche riserva. Al netto di qualche piccolo freeze, comunque fisiologico per un titolo che non ha ancora una data di lancio definita, c’è infatti qualche aspetto che non ci ha pienamente convinto. Il livello di sfida, per esempio, pare essere tarato un po’ troppo verso l’alto anche alle difficoltà più basse, sebbene CYNGI prometta di essere un gioco pensato per essere accessibile ai neofiti del genere. D’altro canto, alcune meccaniche potrebbero invece far storcere il naso ai puristi dei shoot’em up.

KeelWorks ha infatti sviluppato l’intero impianto di gioco intorno alla raccolta di energia, rilasciata di tanto in tanto dagli avversari sconfitti, che può essere utilizzata sia come scudo che per sferrare potenti attacchi. Tale meccanica, per quanto interessante sulla carta, si traduce però spesso e volentieri quasi in una giustificazione per essere colpiti ripetutamente. In CYGNI All Guns Blazing è infatti praticamente impossibile portare a compimento qualche livello senza mai essere toccati dagli attacchi avversari, rendendo di conseguenza praticamente utopiche run perfette.

Innegabile in ogni caso il fatto che ci siamo comunque divertiti nel nostro hands-on, con le boss battle in particolare che ci hanno convinto sia per varietà che per pattern e design dei nemici affrontati. CYGNI All Guns Blazing sembra insomma essere un buon gioco che ha però ancora bisogno di essere rifinito prima di poter affrontare il mercato. Se volete saperne qualcosa di più potete trovare ulteriori informazioni nella nostra intervista con Meher Kalenderian, Founder e CEO di KeelWorks.

Super Bomberman R 2

Quest’anno ricorrono i primi 40 anni di vita della leggendaria saga di Bomberman, con il celebre personaggio di Konami che è oramai diventato una vera e propria icona del mondo videoludico. Un avvenimento che il publisher nipponico vuole celebrare alla grande con Super Bomberman R 2, seguito diretto del titolo del 2017 in uscita il prossimo 14 settembre su praticamente ogni piattaforma disponibile sul mercato.

Proprio per rendere onore alla storia del personaggio, Super Bomberman R 2 si preannuncia essere il titolo con il maggior numero di contenuti della storia della serie. Un qualcosa, che dopo aver provato per circa un ora il gioco in quel di Windsor , possiamo ritenere veritiero. Al netto di una nuova modalità storia che non ci è stato concesso provare, Super Bomberman R 2 sembra essere infatti una vera e propria cornucopia di modalità e divertimento, sia a singolo giocatore che in cooperativa o competitiva.

Oltre al ritorno di modalità come le battaglie standard, Grand Prix, dove concorrere per ottenere quanti più cristalli possibile, e Battle 64, una sorta di immancabile battle royale, fa inoltre il suo esordio in Super Bomberman R 2 l’opzione di gioco Castle, probabilmente la più complessa e articolata presente nel titolo. In essa fino a 16 giocatori si scontrano in modo asimmetrico, con due difensori contro fino a quattordici attaccanti. Obiettivo di tale modalità è per gli assalitori quello di aprire tre differenti scrigni, mentre per i difensori quello di evitarlo facendo scadere il tempo a disposizione degli attaccanti. Il tutto con una miriade di trappole, ostacoli e quant’altro a rendere l’impresa del team in attacco ancor più complessa.

Alla prova dei fatti, per quanto dotata di un buon potenziale, l’opzione Castle ci è sembrata un po’ troppo confusionaria e pregna di situazioni dalla difficile lettura. La grande quantità di elementi a schermo ci ha infatti spesso e volentieri confuso nelle nostre partite di prova, rendendo l’esperienza complessiva lontana dall’essere pulita e divertente quanto quelle delle altre modalità. La presenza di un editor, che consentirà di creare mappe in totale libertà, potrebbe in tal senso rivelarsi particolarmente preziosa, consentendo di creare scenari che meglio si adattino a Castle.

Presenti in ogni caso numerose modalità di personalizzazione per le varie modalità, che consentono di andare a impostare nel dettaglio le varie opzioni di gioco, rendendo così Super Bomberman R 2 ancor più versatile. Come dimenticare poi la presenza di una miriade di differenti personaggi ispirati alle più celebri saghe Konami, tra le quali ad esempio Castlevania o Silent Hill, oltre che la presenza del simpatico personaggio di Fall Guys.

Super Bomberman R 2 ci è sembrato insomma in questo hands-on esattamente quello che vuole essere: una grande festa per i 40 anni della saga, nella quale celebrare nel modo più ampio possibile tutto ciò che Bomberman ha significato e ancora significa a livello videoludico. E poco importa se non tutto sembra essere rifinito nel modo giusto: a una partita a Bomberman non si dice infatti mai di no. Siete pronti a sfidare i vostri amici?

Super Crazy Rhythm Castle

Non neghiamo assolutamente come, prima di provarlo con mano, Super Crazy Rhythm Castle ci fosse sembrato il titolo più debole della line-up di questo evento Konami. Tra mostri sacri come Metal Gear Solid e Bomberman e promettenti titoli come CYGNI All Guns Blazing, il rhythm game di Second Impact Games non ci sembrava infatti avere il medesimo appeal. Beh, dopo averlo provato con mano non possiamo fare altro che ammettere di esserci sbagliati e parlarvi di Super Crazy Rhythm Castle come di una piacevolissima sorpresa.

Pensato soprattutto per essere giocato in compagnia di amici, Super Crazy Rhythm Castle si è infatti rivelato essere un titolo tanto divertente quanto, come suggerisce il nome stesso, completamente fuori di testa. Nei panni di improbabili eroi, quali una strana chimera, un piccolo robot o un simpatico passerotto, saremo chiamati a reclamare la corona di re Ferdinand, sovrano indiscusso del Rhythm Castle. Il tutto attraverso una serie di minigiochi musicali e, ovviamente, numerose situazioni assolutamente strampalate.

Nel corso della nostra prova ci siamo ad esempio trovati a eseguire un misterioso rituale di evocazione con tanto di broccoli e scatole di fagioli o, ancora, a prenderci a pallonate cercando di seguire il ritmo di qualche canzone. Come in Overcooked ogni missione, pur basandosi sul medesimo gameplay di base ossia il premere i tasti corretti a tempo, differisce dalle altre per qualche meccanica più o meno grande. Un qualcosa che riesce a ridurre notevolmente il rischio di diventare dopo poco tempo ripetitivo. Il tutto è ovviamente da valutare nella versione completa del gioco, ma per quanto visto finora c’è da stare tranquilli.

A fare da corredo alla storia, vi sono poi una manciata di modalità cooperative e competitive in cui sfidare i propri amici. Ed è proprio in esse che Super Crazy Rhythm Castle ha saputo dare il meglio di sé, regalandoci risate e divertimento come successo con pochi altri giochi recentemente. Un qualcosa di tanto semplice e immediato quanto estremamente efficace.

Assolutamente da applausi le tracce che abbiamo potuto ascoltare, tutte create ad hoc per l’occasione e appartenenti ai più svariati generi, passando dal pop fino ad arrivare al punk. Una selezione musicale, con le tracce che nella versione complessiva saranno ben 30, che pare insomma essere davvero in grado di fare i fuochi d’artificio e rappresentare un grande punto di forza di Super Crazy Rhythm Castle. Non neghiamo come molte di esse ci siano rimaste in testa e ci siamo ritrovati a canticchiarle nelle ore successive.

Non sarà insomma un titolo rivoluzionare né tantomeno un gioco in grado di avvicinarsi minimamente all’aura di capolavoro, ma è indubbio come la prossima fatica di Second Impact Games abbia tutte le carte in regola per divertire. E, alla fine dei conti, non è forse quello che conta davvero per un videogioco?

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