Come molti ricorderanno, nel dicembre 2015 Hideo Kojima ha annunciato che, in seguito alla separazione da Konami, sta per creare un proprio studio: Kojima Productions. Per quanto manchino molti dettagli, il creativo giapponese ha stretto un accordo con Sony e, in meno di quattro anni, ha dato vita a una nuova IP: Death Stranding, che sarà disponibile a partire dall'8 novembre 2019. Detto in questo modo, sembra una passeggiata, ma ovviamente non è così.
Tramite le pagine di Famitsu e come riportato da Kotaku Australia, Kojima ha spiegato quali sono state le difficoltà nel portare avanti il suo nuovo progetto. Per cominciare, arrivato all'età di 53 anni, la sua famiglia gli sconsigliava di aprire un proprio studio e di abbandonare Konami. Kojima afferma inoltre che non aveva da parte denaro sufficiente per poter finanziare in modo completamente autonomo il tipo di progetto che aveva in mente.
Kojima afferma inoltre che c'erano molti dubbi sulla riuscita del progetto, in quanto "Non c'è stato nemmeno un singolo game designer di fama mondiale che ha ottenuto successo dopo essersi messo in proprio." Si tratta di un'esagerazione, ma è vero che molti sviluppatori ben noti e amati dal pubblico hanno fallito una volta separatesi dal proprio studio. Va inoltre detto che, parlando della reazione del pubblico all'epoca, erano in molti ad aver apprezzato la scelta di Kojima di diventare indipendente: non si può certo affermare che tutto il mondo fosse contro di lui.
Detto ciò, Kojima rivela che in Giappone non è facile crearsi un proprio studio: "Anche quando sono andato in banca, non ho potuto ottenere un prestito. Hanno detto: 'Sappiamo che sei famoso, ma non hai mai raggiunto alcun vero risultato.' Questo è il tipo di nazione che è il Giappone." Pare però che un banchiere della più grande banca del Giappone fosse un grosso fan di Kojima: gli è quindi stato possibile ottenere un finanziamento.
Un punto fondamentale era anche la scelta degli uffici: il director voleva creare il proprio luogo di lavoro in un bell'edificio, per dare subito l'impressione di una società di successo e fare in modo che i mariti e le mogli dei suoi dipendenti non si sarebbero preoccupati troppo di vedere il proprio partner al lavoro in un progetto oggettivamente rischioso. Il problema è che Kojima in Giappone non è poi così famoso, non come un Hayao Miyazaki, per capirci, quindi molti proprietari terrieri non avevano familiarità con lui, il suo lavoro e la neonata Kojima Productions. Fortunatamente, anche in questo caso, è riuscito a trovare un suo fan che lo ha aiutato a trovare l'ufficio nel quale oramai lavora.
Anche solo iniziare lo sviluppo, quindi, è stato complesso, ma non si è arreso. Infine, Kojima afferma che ha avuto tutte queste opportunità grazie alla sua lunga carriera all'interno di Konami ed è quindi grato alla società.
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