Gli adattamenti videoludici di opere cinematografiche o fumettistiche non hanno una storia esattamente felice e lo stesso (se non peggio) si può dire dei film ispirati ai videogiochi. Solo in tempi più recenti stiamo assistendo a un assottigliarsi del confine tra i due medium e di conseguenza la qualità dei tie-in si sta mediamente sollevando.
Quando Star Wars: Knights of the Old Republic (KotOR) è uscito nel lontano 2003 si rivelò una delle eccezioni più clamorose in un periodo in cui riuscire a creare un prodotto soddisfacente di questo genere era un'impresa davvero rara. Non solo, ma riuscì a elevare lo standard dei tie-in a un livello straordinario, tanto che per molti ancora oggi rappresenta il miglior videogioco dedicato a Star Wars mai creato.
Non sorprendono dunque le frequenti richieste degli appassionati per un secondo sequel o un rifacimento dell'originale originariamente sviluppato da BioWare, né i frequenti rumor a riguardo. A quanto pare queste voci di speranza non sono state ignorate da Lucasfilm, che durante l'ultimo PlayStation Showcase ha annunciato ufficialmente il remake in collaborazione con Aspyr.
C'è chi è rimasto deluso dal fatto che non sia BioWare a curare il remake, ma è evidente che il team canadese è molto occupato con Dragon Age 4 e il prossimo Mass Effect. Inoltre, a ben vedere, la BioWare di oggi non ha comunque molto in comune con quella di quasi venti anni fa; basti pensare all'assenza di Casey Hudson e Drew Karpyshyn, rispettivamente director e sceneggiatore di KotOR. La scelta di Aspyr potrebbe sembrare azzardata, dato che finora è stato uno studio specializzato in porting per console, PC e Mac, ma bisogna considerare che proprio lo scorso febbraio è stata acquistata da Embracer Group (ex THQ Nordic) e che tale acquisizione porterà molto probabilmente i finanziamenti necessari per dargli l'occasione di fare un salto di qualità.
Durante l'annuncio del remake di Star Wars: Knights of the Old Republic è stato precisato che non si tratterà di una remaster o di un compitino meramente grafico, ma di una ricostruzione da zero del titolo originale. Nonostante le critiche spesso sterili di alcuni giocatori nei confronti dei remake, una riedizione di KotOR potrebbe essere sì la realizzazione di un sogno per i tantissimi fan che l'hanno reclamata, ma non solo.
Dopo la fine (e per molti la delusione) della terza trilogia cinematografica, Star Wars sta trovando nuova linfa vitale da nuove soluzioni narrative, non solo da fumetti e libri (che ci sono sempre stati), ma in particolar modo dalle serie TV su Disney+ come The Mandalorian e la prossima Obi-Wan Kenobi. Linee narrative trasversali all'opera principale che sempre di più approfondiscono il suo universo e i suoi personaggi.
Nonostante fosse ambientato migliaia di anni prima delle vicende de La Minaccia Fantasma, Knights of the Old Republic e il suo seguito The Sith Lords portarono con sé un bagaglio di lore impressionante, indagando la natura della Forza e il rapporto tra Jedi e Sith in modo profondo, ma mostrandoci anche il passato di alcuni pianeti iconici come Tatooine e Kashyyyk; non meno interessanti erano anche i nuovi pianeti come Taris con le sue gang criminali e i suoi risvolti sociopolitici, o il pianeta di origine dei Sith: Korriban. Sappiamo che i videogiochi della Vecchia Repubblica, assieme a molte opere del cosiddetto Universo Espanso, sono stati tirati fuori dal canone di Star Wars da Disney e categorizzate come "Legends". Eppure ne abbiamo ritrovato diversi elementi nelle recenti produzioni, come Taris, il gioco di carte Pazaak e la specie acquatica dei Selkath.
Certo, oltre ai riferimenti ci sono anche delle incompatibilità tra l'Universo Espanso e i nuovi progetti, quindi forse aspettarsi un rientro secco di KotOR nel canone è troppo semplicistico. Ma se alcuni elementi sono stati ripresi e adattati al nuovo canone significa che sono comunque ritenuti validi e potenzialmente sfruttabili. Con l'uscita e si spera il successo di questo remake anche tra nuovi giocatori, Disney potrebbe rivalutare la presa dell'Universo Espanso sul pubblico e riavvicinarlo al canone in qualche modo.
Questioni di lore a parte, cogliamo l’occasione per formulare qualche aspettativa sul gioco in sé. Il fatto che Knights of the Old Republic sia un capolavoro non vuol dire che non sia migliorabile, e questo remake è l'occasione perfetta per rivederne alcuni aspetti che ovviamente sentono una certa età, sia a livello organizzativo che di game design.
Tanto per cominciare si potrebbero incrementare la customizzazione del protagonista aggiungendo una varietà di opzioni di personalizzazione che abbiamo avuto modo di vedere nei titoli moderni. Anche se canonicamente umano, non sarebbe male darci la possibilità di assegnargli una delle tante razze che popolano la galassia.
Anche considerando che il titolo uscirà per PlayStation 5, è sicuramente necessaria una nuova mappatura dei comandi. Aspyr ha già avuto a che fare con questioni di adattabilità nelle conversioni per console attuali di Star Wars Episode I: Racer e Star Wars: Republic Commando, ma riuscire a ideare un sistema che allo stesso tempo non guasti ma anzi migliori l'esperienza anche su PC sarà una bella sfida.
Anche l'intelligenza artificiale dei compagni di squadra gioverebbe di una rielaborazione mirata. Magari tramite l'aggiunta di opzioni tattiche ormai abbastanza comuni in diversi giochi moderni.
Ma la questione più importante che gli sviluppatori dovranno affrontare riguarderà la formula di gioco, ovvero se lasciare invariata la natura di RPG occidentale a turni o se fare un passo in più e renderlo un action-RPG. È vero che Final Fantasy VII Remake ha dimostrato efficacemente che è possibile creare una via di mezzo tra combattimenti a turni e tempo reale, ma si tratta di un titolo abbastanza diverso. Sicuramente buona parte della qualità di questo remake si giocherà su tale decisione di Lucasfilm Games e Aspyr.
Gameplay a parte, anche la componente narrativa di Knights of the Old Republic potrebbe essere migliorata ulteriormente. Non stiamo ovviamente parlando di cambiare la storia (potete abbassare i forconi), ma piuttosto di renderla più ricca e riempire qualche buco lasciato in passato. Sarebbe soprattutto interessante rendere più vario e diversificato lo svolgersi degli eventi a seconda delle nostre azioni. Nel titolo originale avevamo sì la possibilità di compiere delle scelte narrative, ma diversi sviluppi della trama finivano per verificarsi a prescindere dalle nostre iniziative. Spesso inoltre le scelte disponibili erano per lo più polarizzanti, create per farci imboccare il sentiero della Luce o del Lato Oscuro. Anche gli archi narrativi dei personaggi alleati erano in qualche modo fissati. Ispirandosi ai titoli BioWare più moderni, sarebbe interessante inserire più opzioni di dialogo e una varietà più ampia di conseguenze e ramificazioni della trama.
Al di là delle possibili implementazioni, l'aspetto più importante che Aspyr dovrà imbrigliare è la trasposizione dell’anima stessa e dell’atmosfera che avevano reso Knights of the Old Republic così unico e appassionante. Ryan Treadwell, lead producer di Aspyr, sembrerebbe in linea con questo scopo e ha precisato che il remake cercherà di rispettare il titolo originale quanto possibile, a partire dalla storia e i personaggi. A tal proposito è stato confermato il ritorno dei doppiatori storici, tra cui Jennifer Hale che interpreterà i dialoghi di Bastila.
https://www.youtube.com/watch?v=lL-RfE-ioJ8La posta in gioco è alta, ma se questo remake si rivelerà un successo potrebbe aprire le porta a una prospettiva importante, ovvero un remake anche per il sequel The Sith Lords, con un lavoro mirato a sistemarne gli elementi storti e incompleti che ne azzopparono il successo anni fa, e ricevere finalmente un'incarnazione degna del suo potenziale.
Per il momento non ci resta che osservare da lontano i lavori su questo attesissimo titolo. Vi ricordiamo che il remake di Star Wars: Knights of the Old Republic uscirà (non sappiamo ancora quando) in esclusiva temporale per PlayStation 5 per poi approdare anche su PC in un secondo momento.