Kingdom Come Deliverance 2 è semplicemente sorprendente | Provato
Siamo volati in Repubblica Ceca per provare in anteprima Kingdom Come Deliverance 2 di Warhorse Studios, seguito dell'action-rpg a tema medievale.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
Sono passati ben sei anni dalla release di Kingdom Come Deliverance. un videogioco di ruolo a tema medievale sviluppato da pochissime persone che riuscì però a colpire subito anche grazie al suo gameplay tendente alla simulazione e alla qualità decisamente importante a livello di scrittura.
Visto il successo e il silenzio di Warhorse Studios, era scontato che avremmo visto, prima o poi, un secondo capitolo, magari più grande e migliorato rispetto alla bella sorpresa del primo episodio. A conti fatti, possiamo tranquillamente rassicurarvi che non siamo stati delusi, anzi, al contrario siamo rimasti molto colpiti dagli enormi passi in avanti fatti dal team, che nel mentre è cresciuto tantissimo, assumendo anche molta più consapevolezza delle prossime capacità.
Nelle scorse settimane, infatti, abbiamo avuto il piacere di viaggiare in Repubblica Ceca, più precisamente nella città Patrimonio Unesco, Kutnà Hora, per provare Kingdom Come Deliverance 2 per ben quattro ore, sperimentando l'inizio del gioco e anche una parte centrale piuttosto interessante. In generale siamo usciti dall'anteprima in maniera molto soddisfatta, rasserenati da ciò che abbiamo visto e fiduciosi per un prodotto completo che potrebbe davvero sorprendere tutti nel 2025.
L'avventura di Henry
Per chi non lo sapesse, Kingdom Come: Deliverance è ambientato nel XV secolo nel Regno di Boemia, proprio al centro della guerra tra Venceslao e il fratellastro Sigismondo. Henry si ritrova quindi in mezzo a un conflitto che lui stesso però vuole vivere in prima persona.
Kingdom Come Deliverance 2 parte praticamente appena dopo gli avvenimenti del primo capitolo che non sveleremo per coloro che non hanno avuto modo ancora di giocarlo. Dopo un breve prologo che funge da tutorial, l'attenzione si sposta infatti sul nostro protagonista, Henry, ancora in certa di vendetta dopo ciò che gli è accaduto in passato, ma ora più incline ai suoi doveri di fedele guardia del corpo di Hans Capon, amico/rivale decisamente più favorevole ai piacere della vita che alle battaglie.
Henry ha il compito di scortare Hans per la consegna di un messaggio fondamentale per la fine della guerra. Inutile sottolineare che il tutto va a rapidamente a rotoli nel momento in cui decidono di accamparsi a un falò per riposarsi, attaccati da un gruppo di banditi che tuttavia non riesce a eliminare Henry e Sir Capon, fuggiti perché intenti a farsi il bagno e ad avvicinare alcune giovani donne lì vicino.
Tra mille peripezie che non vogliamo svelarvi, tra cui un grave infortunio che azzera gran parte delle nostre abilità, Henry incomincia il suo nuovo viaggio.
Ovviamente vorremmo raccontarvi di più della storia, ma sarebbe un peccato per chi si approccerà al gioco. Di conseguenza preferiamo sottolineare le notevoli abilità di Warhorse nell'aver sapientemente creato un ponte di collegamento tra il primo capitolo e questo seguito, oltre che nelle tantissime migliorie apportate alla qualità narrativa.
Prima di tutto gli avvenimenti del predecessore vengono raccontati intorno al falò iniziale, dove Sir Capon ed Henry raccontano le loro avventure passate, permettendoci di scoprire o rivivere la storia passata e soprattutto effettuare delle scelte collegate ad alcune decisione prese nel primo capitolo. Il funzionamento non è molto diverso da alcuni action-rpg popolari, tra cui The Witcher 3 Wild Hunt. Insomma, non abbiamo la possibilità di "caricare" un salvataggio del gioco precedente, ma possiamo comunque decidere di continuare l'avventura in base alle scelte effettuate in passato.
Questo viene molto utile anche per chi non ha giocato Kingdom Come Deliverance, perché pone tutti sullo stesso livello, senza costringere i giocatori a recuperare il titolo passato. Lo studio, infatti, ha chiarito a più riprese che non è assolutamente necessario giocare al primo capitolo, anche in virtù delle enorme differenze ludiche presenti in questa nuova esperienza.
Dal punto di vista della scrittura e della regia, già il livello del primo episodio, sviluppato da pochissime persone, colpì moltissimo per le sue qualità. Dopotutto all'interno del progetto ci sono sviluppatori e scrittori dal calibro di Daniel Vávra, già autore principale di Mafia. Non sorprende, quindi, che Kingdom Come Deliverance 2 appaia migliore, sia grazie agli anni in più per la sua produzione sia per il budget aggiuntivo e una quantità di developer drasticamente più elevata.
Ogni dialogo, ogni cenno, sembra tutto estremamente realistico: i personaggi vivono, parlano e agiscono come farebbero delle persone normali. Non si avverte quasi mai la recitazione, sembra tutto molto naturale e immediato, segno che l'opera è stata pensata con amore e con una precisione notevole sull'accuratezza storica.
Nelle quattro ore a nostra disposizione abbiamo vissuto momenti ironici, tristi, speranzosi, drammatici e chi più ne ha, più ne metta. Ma il tutto era ben contestualizzato, ben costruito e nulla ci è sembrato artificioso o impostato in malo modo. Insomma, nonostante si sia visto relativamente poco della storia, il modo in cui le prime ore ci sono state raccontate, pone già questo seguito su un livello abbastanza alto in termini produttivi.
Per darci prova che la qualità non si abbassi con il proseguo delle ore, Warhorse ci ha anche dato una dimostrazione di come le missioni possono essere concluse in diversi modi. Abbiamo infatti provato una quest ambientata a Kuttenberg, nella parte centrale del gioco.
Anche qui, senza raccontarvi di ciò che abbiamo giocato nel dettaglio, anche per non rovinarvi la decisione futura, è giusto che sappiate che la missione in questione poteva concludersi in almeno quattro o cinque modi diversi, ma soprattutto lo svolgimento cambiava tantissimo da una scelta all'altra, portandoci dal combattere a viso aperto sino a un torneo di spadaccini. Lo studio ceco, insomma, è consapevole di aver creato qualcosa di speciale e non ha avuto nessun timore nel mostrarlo.
Attenzione ai dettagli
Chiaramente le differenze sono tanto sulla scrittura e narrativa (che ricopre ancora un ruolo primario nell'esperienza generale) quanto sul gameplay e sull'ottimizzazione.
Il titolo è decisamente più fluido rispetto al passato, il team ha infatti svolto un lavoro di evoluzione della formula precedente e non di rivoluzione. I comandi sono stati snelliti e anche la scelta dei colpi con le armi bianche sono state ridotte per garantire scontri più immediati e meno cervellotici. Sia chiaro, sarà ancora fondamentale fare molta esperienza con le diverse armi, ma rispetto al passato si imparerà più facilmente e con meno frustrazione.
Anche i menu sono stati ripensati per essere più fruibili, così come alcuni sottocomandi che portavano a confondersi durante i combattimenti o l'esplorazione.
Anche la componente tecnico/grafica sembra essere molto curata. Fermo restando che non sappiamo nei dettagli con quale build PC abbiamo testato il titolo, va comunque sottolineato che non abbiamo riscontrato bug, crash o glitch nelle nostre quattro ore di provato.
Questo ovviamente può significa tutto o niente, ma se considerate in che condizioni versava il primo episodio durante la release nel 2018, potrete facilmente rendervi conto che questo impegno sul versante tecnico ci fa fare un bel sospiro di sollievo.
Anche visivamente ci sono migliorie chiaramente percettibili, anche grazie al potenziamento del Cry Engine e di un mondo di gioco più vasto e ricco di dettagli. Forse solo le animazioni facciali soffrono un po' e in generale non è forse il videogioco più impattante che abbiamo visto, ma si difende bene e appare comunque abbastanza solido nelle performance.
A dar un valore aggiunto non indifferente è la colonna sonora, semplicemente magnifica. Jan Valta sta davvero realizzando qualcosa di speciale a livello musicale e non vediamo l'ora di approcciare il gioco completo per poter godere al massimo di tutta la soundtrack che sta realizzando per questo ambizioso seguito.
Tirando le somme
Kingdom Come Deliverance 2 porta il realismo medievale su un nuovo livello ed è senza dubbio alcun uno di quei titoli da tenere sott'occhio per il 2025. Warhorse Studios ha capito perfettamente le criticità del primo capitolo e lavorato affinché possa essere uno dei giochi di ruolo di riferimento di questa generazione.
Dai dialoghi, alle ambientazioni fino alle animazioni e colonna sonora, ciò che abbiamo provato non solo rispecchia le premesse, ma le supera anche di gran lunga. L'11 Febbraio non è poi così distante e considerando quello che abbiamo giocato, ci sentiamo tranquilli nell'affermare che potremmo essere dinanzi a un'esperienza che con passi silenziosi, possa diventare una di quelle grandi sorprese inaspettate di inizio anno.