Vi era una volta la saga di Left 4 Dead, opere di Valve capaci di trascinare nel proprio mondo migliaia di giocatori e imbrigliarli in alcune tra le esperienze cooperative più divertenti mai viste nel mondo dei videogiochi. Dal 2009 a oggi, nonostante il grandissimo successo della serie e i numerosi fan che ancora la amano, Left 4 Dead è però completamente uscito dai radar, senza ricevere nuovi capitoli o grossi contenuti aggiuntivi di sorta.
I fan di questo particolare genere, che vede squadre più o meno ampie di giocatori affrontare ondate sempre crescenti di zombie e amenità varie, hanno però fortunatamente trovato rifugio in Killing Floor, serie di Tripwire Interactive che, guarda te gli strani scherzi del destino, ha esordito nel medesimo anno del secondo capitolo della saga di Valve. Se per Left 4 Dead il 2009 ha rappresentato per ora l’epilogo di una bellissima storia, per Killing Floor è invece stato il punto di partenza di un qualcosa di ancora vivo più di 15 anni dopo.
Tra circa un mese, il 25 marzo 2025, arriverà infatti finalmente sul mercato a quasi dieci anni di distanza dal secondo episodio Killing Floor 3, terzo capitolo dell’opera di Tripwire Interactive. Grazie alla closed beta che si è tenuta nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima e vedere i passi avanti fatti nella guerra contro gli zed dal 2015 a oggi.
Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Un grande ritorno
Complice il grande successo dei precedenti episodi, Tripwire sembra non essere intenzionata a stravolgere la fortunata formula alla base della saga. Killing Floor 3 si evolve infatti intorno alle classiche ondate di abomini vari sempre più pressanti da sconfiggere in compagnia dei propri compagni d’arme. Certo, vi è qualche variazione, come nuovi avversari, abilità inedite e quant’altro, ma alla fine dei conti il succo dell’esperienza è quello di sempre. Il che, capiamoci bene, non è assolutamente un male.
Il cuore di Killing Floor 3 prevede quindi di scegliere una tra le sei classi disponibili e imbarcarsi in squadre fino a un massimo di sei giocatori per combattere le forze zed in sette diverse mappe. Durante la manciata di giorni di beta non siamo ovviamente riusciti a provare con mano tutto ciò che il gioco ha da offrire, ma le impressioni iniziali sono sicuramente buone.
Non deve trarre in inganno il numero di contenuti inferiore a quelli del secondo capitolo. Vero che ci sono meno classi, mappe e quant'altro, ma è anche vero che si sta confrontando un gioco che uscirà su PC, Xbox Series e PS5 tra un mese con uno invece già collaudato da praticamente dieci anni. Gli update e le aggiunte, come confermato dalla stessa Tripwire, arriveranno infatti nel corso del tempo, portando sempre più contenuti all’interno del gioco.
Il tutto in modo saggio e bilanciato, cercando di non sconvolgere gli equilibri del titolo. Una scelta che sinceramente riteniamo migliore rispetto a inondare fin dal day one Killing Floor 3 di troppa roba, andando a inficiare la qualità complessiva dell’esperienza. Per un giudizio complessivo sul tema è in ogni caso oltremodo troppo presto sbilanciarsi ora.
Sempre divertente
Tornando però all’esperienza che abbiamo potuto provare nel corso della beta, i nostri match si sono svolti sempre con il medesimo leitmotiv. Dopo una fase iniziale in un grosso hub centrale dove è possibile personalizzare classe, equipaggiamento e altro, si viene gettati nella partita vera e propria. I match, come precedentemente accennato, si svolgono in più round differenti, in cui i zed diventano sempre più numerosi, pericolosi e agguerriti, fino ad arrivare a un’ondata finale dove dovremmo fronteggiare uno o più boss.
Gli scenari che abbiamo avuto modo di provare si sono rivelati ben realizzati, ampi e articolati al punto giusto. Ondata dopo ondata si aprono infatti nuove zone della mappa, che le rendono più varia senza però farla diventare eccessivamente dispersiva. La presenza di funi per muoversi più velocemente e gli immancabili shop dove potenziarsi e ottenere nuovo equipaggiamento tra una wave e l’altra rendono poi il tutto ancor più ricco.
Nulla da dire in negativo, invece, sull’aspetto sparacchino dell’esperienza, che risulta oltremodo valido. Le varie amenità che ci assaliranno riescono infatti a far risplendere alla grande le varie bocche di fuoco a disposizione su Killing Floor 3, con l’agilità e le abilità speciali delle varie classi che riescono poi a dare un quid ulteriore al tutto. Nulla di rivoluzionario o di particolarmente nuovo, certo, ma fin da ora il gameplay sembra funzionare a dovere e restituire esattamente quello che ci si aspetterebbe di trovare in un titolo del genere.
Nuove armi e nuovi pericoli
Se la formula è quindi quella di sempre, seppur rivista e raffinata, sono comunque diverse le novità che Killing Floor 3 vuole apportare alla saga. Vi sono ad esempio nuove classi, come il Ranger, e anche diversi nemici sono inediti e in grado di dare maggior pepe agli scontri.
Un focus maggiore sembra poi essere stato riposto sul sistema di progressione, con ognuno delle varie tipologie di personaggio che dispone di svariati livelli d’esperienza e percorsi alternativi basati su differenti abilità. Pure le armi potranno essere modificate nel profondo con oltre un centinaio di upgrade, rendendole sulla carta capaci di affrontare anche la più insidiosa delle situazioni.
Un piccolo appunto che ci sentiamo di fare è infine sul piano tecnico. L’Unreal Engine 5 adottato da Killing Floor 3 è infatti sicuramente promettente, ma durante il nostro provato ci siamo scontrati in qualche rallentamento di troppo, anche a dettagli medio-bassi, e in un paio di crash che ci hanno riportati al desktop. Si tratta in ogni caso di una versione beta e siamo confidenti che Tripwire Interactive saprà sistemare le cose in vista del lancio ufficiale. Attenzione, però, perché al 25 marzo non manca poi così tanto.
Killing Floor 3: in conclusione
In una manciata di giorni di gioco non c’è purtroppo stato modo di sviscerare più nel dettaglio tutto ciò che il gioco ha da offrire, così come di testare a fondo il bilanciamento e gli equilibri di Killing Floor 3. Quello che possiamo dirvi è che ci siamo sicuramente divertiti, con tale esperienza che non può che beneficiare dall’essere giocata in compagnia di amici affiatati.