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Just Dance 2020 | Recensione

Come ogni anno dal lontano 2009, Ubisoft ripropone Just Dance 2020, il notissimo simulatore di ballo. Vediamo cosa è cambiato, e cosa no, nella recensione.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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In sintesi

Come ogni anno dal lontano 2009, Ubisoft ripropone Just Dance 2020, il notissimo simulatore di ballo che ogni aspirante Roberto Bolle o Carla Fracci deve necessariamente possedere in casa. Il gioco si offre sia in versione base che in versione ad abbonamento Unlimited, dotata di ben 500 brani ballabili.

Come ogni anno dal lontano 2009, Ubisoft ripropone Just Dance 2020, il notissimo simulatore di ballo che ogni aspirante Roberto Bolle o Carla Fracci deve necessariamente possedere in casa. Per l’occasione ho avuto modo di provare la versione Switch, senza dubbio la più congeniale per sfruttare le dinamiche del gameplay senza esborsi hardware. Una curiosità: Just Dance 2020 è stato definito nei giorni scorsi la "pietra tombale" di Wii, sebbene ufficialmente solo Ubisoft abbia annunciato di chiudere definitivamente la pubblicazione sulla vecchia console Nintendo. Potete comunque approfondire sempre qui su Tom's Hardware.

Nuovo Just Dance 2020, ma stessa musica

Il prodotto, avviso subito, si adagia moltissimo sugli allori del non avere rivali, offrendo dinamiche speculari alla versione 2019. Certo, potrebbe sembrare difficile rinnovare un gameplay che sostanzialmente si basa sulla danza e la socialità, eppure credo che qualche passo avanti sarebbe potuto essere fatto. L’introduzione di un alter ego, magari con annesse componenti estetiche e pseudo ruolistiche, un accenno in stile “carriera” (elemento questo oramai imprescindibile in tutti i titoli a cadenza annuale quali FIFA, PES o i vari racing), qualche sfida single player più variegata e strampalata. Nulla di tutto questo è presente in Just Dance 2020, che semplicemente svolge - bene - il compitino e continua a intrattenere con un gigantesco bagaglio di tracce (ma solo con Unlimited, ne parlerò meglio in seguito) e un’accattivante scelta artistica.

La parte single player, come ho già accennato, è rimasta immutata. Si balla da soli o in compagnia, principalmente per il gusto di accumulare punti e di farsi umiliare dal proprio pubblico casalingo, che non manca mai di sottolineare quanto si sia inadatti alla danza. Il gioco, nonostante offra la coloratissima - ma identica al 2019 - guida video fatta di pupazzetti e stelline, si basa esclusivamente sul movimento del controller. Una scelta sia tecnicamente obbligata, che ottima per chi, come il sottoscritto, si muove come un cavallo in una cristalleria. Tutti possono cimentarsi nella danza e raggranellare punteggi decenti, il che aumenta notevolmente la godibilità del titolo. Le coreografie (e la loro curva di difficoltà) sono molto simpatiche, oltreché ben studiate per il brano dedicato: la prestazione con il main theme di Pacman, per esempio, mi ha fatto capire quanto possa essere impegnativo vivere solo lungo due assi di movimento.

Dal punto di vista multiplayer il gioco si apre a possibilità più varie, almeno dal lato competitivo. Se non siete avvezzi a ospitare frequentemente amici a casa, o se sentite la necessità di battere qualcuno, le sfide online sono ciò che fa per voi. Il World Dance Floor permette di usufruire sia di alcuni eventi particolari (almeno, così promette Ubisoft, per quanto riguarda la mia esperienza non sono riuscito a “beccarli”), sia di poter ballare brani della libreria Unlimited, anche se per periodi di tempo limitati. A concludere le piccole novità di gameplay ci sono il ritorno della modalità coop, con la quale accumulare punteggio assieme al proprio partner di ballo, e la modalità Sweat, che fornisce un utile contacalorie.

Un abbonamento salato

Dal punto di vista tecnico, si sa, Just Dance non si presta a particolari critiche o complimenti. Il titolo è rimasto praticamente immutato e come ho già avuto modo di sottolineare, si inizia a sentire la mancanza di una più profonda compenetrazione tra giocatore e ballerino. Insomma, le animazioni sono indubbiamente divertenti e colorate, ma sono anche viste e riviste: sarebbe forse il caso di inserire un avatar che non funga solo da immagine profilo, ma che si tuffi letteralmente nel mondo di gioco. Comunque, il videogame mantiene i suoi soliti standard dal punto di vista delle responsività dei pad: i Joy-Con sono una meraviglia in quanto a reattività e corrispondenza tra movimento e riproduzione in termini di punteggio.

Il vero tasto dolente, a mio modesto avviso, arriva quando si tratta di parlare di vile denaro. La formula è quella del gioco base (che arriva nei negozi con un prezzo di 60 euro o qualcosina di meno in alcuni rivenditori), contenente solo 43 brani. Certo, alcuni di questi se giocati 5 volte sbloccano versioni alternative, ma rimane un’offerta piuttosto scarna. L’alternativa è abbonarsi alla versione Unlimited, che costa 4 euro al mese, 10 al trimestre o 25 l’anno (glisso sugli esagerati 3 euro per 24 ore). Non si tratta di prezzi assurdi di per sé, ma certo sommati alla necessaria spesa iniziale fanno storcere il naso. Per ora non sono previste altre modalità, quali l’accumulo di punti giocando o ottenendo determinati punteggi, il che forse sarebbe stata una soluzione alternativa simpatica e gradevole per digerire meglio questa formula abbonamento. La versione Unlimited dà accesso a ben 500 brani, rendendosi di fatto imprescindibile per tutti gli appassionati del brand.

Voto Recensione di Just Dance 2020


6.8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Edizione Switch perfetta con i Joy-Con.

  • - Perfetto per le serate in compagnia.

  • - Versione Unlimited davvero corposa

Contro

  • - Nessuna volontà di rinnovarsi.

  • - L'abbonamento, pur se facoltativo, dà fastidio.

  • - Poche modalità di gioco.

Commento

Just Dance 2020 è indubbiamente un prodotto sufficiente. Nonostante questo, anche se si avvicina al fantomatico 7 in pagella, il titolo Ubisoft rivela un certo lassismo, dovuto alla mancanza di concorrenza e all'aver conquistato una nicchia di pubblico affezionata. Questo però influisce su un titolo che ripropone animazioni e coreografie già viste, senza alcun tentativo di innovare o proporre contenuti diversi e capaci di portare freschezza al brand. La questione economica, infine, può rappresentare uno scoglio non indifferente per chi, dopo un piccolo investimento di quasi 60 euro, si ritrova con il dover scegliere tra una quarantina di brani o un abbonamento mensile completo.

Informazioni sul prodotto

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