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a cura di Alessandra Borgonovo

Vegeta, Sanji, Sabo, Blackbeard, Gon, Hisoka. Il nuovo trailer di Jump Force ha messo in campo ben sei nuovi personaggi e confermato l'introduzione nel roster di Hunter x Hunter, una serie che in una sola occasione è uscita dai confini nipponici in formato videoludico con J-Stars Victory Vs nel 2015. È Dragon Ball contro One Piece contro Naruto contro Bleach contro Hunter x Hunter contro Death Note (?), in un immenso crossover che vede il classico binomio buono/cattivo in lotta per salvare i rispettivi universi prossimi al collasso. Un grande omaggio per il cinquantesimo anniversario della rivista giapponese Shonen Jump, dove tutte queste storie hanno esordito prima di avere una loro versione tankōbon, che vede a confronto eroi e antagonisti in una serie di scontri 3vs3 caratterizzati da un ritmo incredibilmente veloce e dalla forte spettacolarità. Il video alla gamescom ha messo in luce perfino la possibilità di creare un proprio personaggio e affiancarlo in questa lotta per i mondi.

L'idea alla base di Jump Force è molto semplice: chi è il più forte? Il fandom in qualunque ambito, non per forza manga ma anche fumetti americani, si pone da sempre la domanda e se è legittimo ipotizzare un vincitore fra Batman e Superman, allora lo stesso vale per Naruto e Frieza. Jump Force ci mette a disposizione la situazione ideale per rispondere finalmente all'annoso quesito. Certo, alla fine tutto si riduce all'abilità del giocatore ma la scommessa è sempre valida. Crossover così grossi sono piuttosto rari perché richiedono un sacco di licenze, perciò il nuovo titolo di Bandai Namco è forse l'occasione migliore perché tutte le nostre fantasie prendano realtà. Controller alla mano, le cose partono semplici: dal roster di dodici personaggi disponibili alla gamescom ho messo insieme la mia squadra di tre fra Goku, Vegeta, Frieza, Luffy, Zoro, Blackbeard, Naruto, Sasuke, Ichigo, Rukia, Gon e Hisoka, scelto gli avversari e infine deciso in quale delle quattro arene si sarebbe combattuto.

Jump force preparazione

Il combattimento segue la legge "easy to learn, hard to master", mettendo dunque a disposizione un sistema approcciabile da chiunque, fatto di combo semplici e un accesso rapido alle mosse più forti e iconiche dei nostri beniamini: premete il grilletto destro e al contempo X per scatenare, nei panni di Goku, la celebre Kamehameha scagliando l'avversario dall'altra parte dell'arena. Oppure riempite l'indicatore di potenza mettendo a segno una serie di colpi per sfruttare la vostra super forma, che nel caso di Goku prevede ovviamente la trasformazione in super sayan, mentre Zoro ad esempio sfrutterà le spade, Rufy i poteri Gam Gam e via discendo, sbloccando così una devastante mossa finale che avrà tutto il sapore delle serie animate consumate quando eravamo bambini - ma anche adesso, se dobbiamo dirla tutta.

Jump force bleach

Se a livello superficiale è tutto molto facile da gestire e non nega il gioco a chi non è molto portato con i picchiaduro, l'insieme di combo, parate, prese, schivate e le opzioni di movimento rapido lascia intravedere una complessità di fondo che ricorda molto da vicino l'ottimo Dragon Ball FighterZ - soprattutto adesso che, a distanza di solo un paio di mesi dalla prima build, il combattimento ha fatto dei notevoli passi avanti. Non tanto in termini di velocità e fluidità, già percepite nella demo E3, quanto nel senso di impatto trasmesso da ogni colpo: se prima sembravano tutti leggeri e privi di significato, ora se ne sente davvero il peso in particolare quando si mettono a segno attacchi pesanti o esplosioni di energia su larga scala. Non c'è alcun dubbio che i meccanismi di gioco renderanno il giusto merito all'estensione e al potere di questi colpi esagerati.

Il movimento è completamente libero nell'ambiente in 3D, c'è solo una leggera stasi quando si usa un attacco speciale ma potrebbe anche trattarsi di un assestamento della mira, il che suggerisce un certo grado di tolleranza quando ci si affida a queste mosse, senza preoccuparsi troppo di mirare con precisione. A frastornare è la prospettiva in continuo cambiamento, pur avendo sempre sotto tiro l'avversario, perché a seconda della situazione la telecamera si sposta rendendo a volte difficile capire chi stia aggredendo chi ma bastano poche partite per entrare nel giusto ordine di idee e far sì di concentrarsi sulla strategia d'attacco. Strategia che dipende da una scelta bilanciata del proprio team, come già Dragon Ball FighterZ ci ha insegnato. Sotto l'aspetto grafico c'è poco da eccepire, i personaggi paiono quasi emergere dallo schermo e le ambientazioni sono piacevolmente diverse.

Jump force luogo

Durante l'E3 abbiamo calcato le scene di Times Square e del Cervino, con la gamescom sono state aggiunte Hong Kong e la prima ambientazione fittizia: il pianeta Namek, completo della navicella di Goku firmata Capsule Corp. L'unico appunto che ci sentiamo di fare è la scarsa vitalità degli scenari, che pur mostrandosi in tutta la loro vividezza risultano spogli al punto che sarebbe facile scordarsi dove si sta combattendo, uno spreco per delle ambientazioni tanto grandiose. Riguardo al sound design, le voci e i suoni dovuti al combattimento sono intensi e autentici, mentre la colonna sonora non va oltre un accompagnamento mediocre. Da ultimo abbiamo però deciso di tenere quello che a nostro avviso è l'aspetto peggiore di tutto il sistema: i tre combattenti condividono la stessa barra di energia, il che si traduce in scontri potenzialmente troppo brevi e dai quali è difficile far emergere tutto l'incredibile potenziale che i personaggi hanno in serbo. È una limitazione di cui non capiamo il senso e speriamo possa essere modificata in fase di sviluppo: non ci rimane che incrociare le dita e aspettare una nuova build, magari proprio nel corso del prossimo Tokyo Game Show a settembre.


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