Judgment, il mistero arriva finalmente anche su PC | Recensione
Judgment arriva finalmente dopo una lunga attesa anche su PC e lo fa in una versione tutto sommato soddisfacente.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Succede, nella vita di un redattore, di voler come prendere sotto la propria ala qualche titolo, complice qualche legame particolare che si viene a creare nel corso delle proprie ore di gioco. Uno di quelli che ha avuto la “fortuna” di entrare tra le mie simpatie è sicuramente Judgment, con il particolare spin-off di Yakuza che ha saputo decisamente conquistarmi grazie a un carisma travolgente e a tutta un’altra serie di pregi. Dopo avervi parlato poco più di un anno fa del lancio dell’opera su PS5 e Xbox Series, ho quindi preso al volo l’opportunità di rivivere ancora una volta la prima epopea di Takayuki Yagami, questa volta su PC.
Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Da avvocato a detective
Takayuki Yagami è un brillante avvocato, che nel corso della sua giovane carriera ha saputo distinguersi come particolarmente promettente. Un climax ascendente chiusosi però con un madornale errore alla sbarra, con Yagami che ha fatto scagionare come innocente un presunto assassino rivelatosi poi tale. Uno sbaglio che ha completamente destabilizzato le certezze del giovane avvocato, portandolo letteralmente sull’orlo di una crisi e a lasciare la propria professione.
Le vicende narrate da Judgment iniziano anni dopo questi eventi, con il tempo che non è ancora riuscito a sanare le ferite di Yagami. Troveremo infatti il nostro alter-ego digitale a sopravvivere nella tentacolare Kamurocho, location ispirata al quartiere a luci rosse di Tokyo Kabukicho, compiendo una serie di piccoli lavoretti come detective. Un leitmotiv che trova però una fine con la comparsa di un pericoloso serial killer tra le strade, con il suo sanguinolento modus operandi che riesce a smuovere qualcosa all’interno di Yagami.
Ed è proprio da questo incipit che entreremo in gioco noi, con Judgment che riesce a raccontare una storia narrativamente di altissimo valore, colma di colpi di scena, personaggi ben scritti e diversi momenti memorabili. Insomma, quella di Yagami è una vicenda che merita di essere vissuta, sia che si sia degli amanti dei Yakuza sia che non si abbia mai messo le mani su altri capitoli della celebre saga di SEGA.
Indagare e combattere
In Judgment ci metteremo quindi nei panni di un in parte scapestrato detective, con il gameplay del titolo che asseconda ovviamente questo nostro ruolo. Tra pedinamenti, esplorazioni con il drone, ricerca di indizi e quant’altro, l’opera di SEGA prova a farci immedesimare il più possibile nella vita di Yagami, non colpendo però sotto tale punto di vista particolarmente nel segno. Per quanto ben pensate e tra di loro varie, a lungo andare tali attività risultano infatti ripetitive e non sempre accattivanti.
Molto meglio, invece, le fasi di combattimento. Perché in Judgment, oltre a investigare e cercare indizi, c’è pure da alzare le mani e anche parecchio. Fortunatamente Yagami non è un semplice detective né tantomeno solo un avvocato complessato, bensì anche un fine conoscitore delle arti marziali. Il nostro alter-ego digitale ne è infatti un grande esperto, potendo usufruire di ben due differenti stili, uno pensato per gli avversari multipli, ossia quello della gru, e uno dedicato agli scontri uno contro uno, quello della tigre. Entrambi si contraddistinguono per essere tanto belli da giocare quanto da vedere, con i movimenti e gli assalti di Yagami che riescono a fare anche uso dell’ambiente, rendendo il tutto ancor più fluido e piacevole alla vista. Insomma, sotto questo punto di vista c’è decisamente di cui divertirsi.
Il vero punto forte di Judgment, ancor più dell’estremo carisma del protagonista e dell’avvincente avventura narrata, è però Kamurocho, ossia il setting dell’opera. Kamurocho è infatti un luogo avvolgente e ricreato nei minimi dettagli, nonché una cornucopia di anime e attività. Tra personaggi improbabili, missioni secondarie più interessanti dell’intera trama di altri titoli e una valangata di cose da fare, è infatti impossibile non farsi ammaliare da quella che è la location del gioco. Un luogo di perdizione, colmo di sale giochi, con tanto di arcade giocabili, bar e tutto quello che ci si aspetterebbe di trovare in un quartiere a luci rosse. Un quartiere che brilla soprattutto nella notte, grazie a neon e luci che rendono il tutto ancor più vivo. Se anche non foste interessati all’Odissea di Yagami, insomma, anche la sola Kamurocho val ben un giro di giostra.
Come gira Judgment su PC?
Ma, per venire al nocciolo della questione, com’è questa conversione di Judgment su PC? Assolutamente non male, anche se non siamo certo davanti a nulla di trascendentale. Assodata la grande bontà ludica del titolo è in ogni caso possibile ritenere decisamente riuscita anche la resa tecnica su PC. Con la configurazione presente a inizio recensione, infatti, siamo riusciti con dettagli alti in Quad HD a ottenere i 60 frame per secondi stabili, senza troppe fluttuazioni neanche nei momenti più concitati. Judgment su PC presenta in ogni caso anche la possibilità di impostare un framerate illimitato, perfetto per chi ha configurazioni più corrazzate o preferisce nettamente la fluidità alla resa grafica.
Degne di nota sono sicuramente le impostazioni grafiche che, oltre alle classiche risoluzioni e altri setting base, presentano anche delle opzioni non troppo scontate e mancanti in operazioni analoghe di porting. Riflessi in tempo reale, qualità delle ombre e nebbia volumetrica: questi sono ad esempio solo alcune delle opzioni grafiche presenti in Judgment su PC e che vanno a comporre un ventaglio tutto sommato variegato e sicuramente soddisfacente. Da non sottovalutare, poi, il supporto alla tecnologia AMD FSR, che su Judgment risulta ben implementata e riesce a rendere migliore il framerate del gioco senza sacrificare in maniera sensibile la qualità grafica complessiva del titolo. Ovvio, con dei fermi immagine a confronto la differenza è percepibile, per quanto tutto sommato risicata, ma in movimento è veramente difficile accorgersi di tali scostamenti.
Voto Recensione di Judgment
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Buon porting
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Il titolo è ancora ludicamente validissimo
Contro
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.. ma nulla di eccezionale