Judgment, anteprima dei nuovi occhi di Kamurocho

Judgment e il suo protagonista Takayuki Yagami, ci raccontano un’altra faccia del quartiere delle luci di Tokyo.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Quando il team Ryu ga Gotoku Studio responsabile della serie Yakuza mostrò per la prima volta il suo nuovo progetto, eravamo tutti certi che si trattasse di un nuovo Yakuza, magari un nuovo ciclo di avventure dopo la fine messa in scena da Yakuza 6. Invece, con grande sorpresa di tutti gli appassionati della saga, si trattava di Judgment, una nuova proprietà intellettuale che ci metteva nei panni di un avvocato.

Eppure, il mitico quartiere di Kamurocho è ancora la madre degli eventi con quell’ambientazione tanto cara a tutti i fan dell’azienda SEGA, con quella coloratissima simulazione della vita che avviene nelle sue strade, con tutte quelle luci… e ombre. Le stesse ombre della delinquenza, di quella Yakuza che ha caratterizzato la fortunata serie di questo team di sviluppo, ma stavolta avremo la possibilità di vivere una nuova storia, con un nuovo protagonista che, una volta, lavorava per la legge: l’avvocato Takayuki Yagami, con il volto del famoso attore della televisione giapponese Takuya Kimura. Quindi niente più Yakuza?

Sarebbe impossibile immaginare la vita del quartiere a luci rosse di Tokyo senza la criminalità organizzata della Yakuza, che ancora una volta sarà parte integrante di questa nuova storia, che introduce alla nota formula di gioco degli inediti tratti investigativi.

Il quartiere a luci rosse sotto la lente di ingrandimento.

Dopo avervi detto che il nostro protagonista è l’avvocato Takayuki Yagami, magari avrete pensato subito ad una simulazione di avvocato difensore – un po’ come avviene con la mitica serie di Ace Attorney di Capcom. E invece no. Yagami abbandona subito il suo distintivo di avvocato difensore e lo studio Genda, dopo aver ottenuto un verdetto di non colpevolezza per un uomo, che solo poche ore dopo uccise brutalmente la sua fidanzata bruciandola con tutta la casa.

Un errore di giudizio sul suo cliente, che gli costò una reputazione fino allora invidiata da tutto il mondo della giurisprudenza di Tokyo, ma soprattutto gli provocò una ferita insanabile con sé stesso e con la sua vocazione, ripiegando tre anni dopo sul mestiere dell’investigatore privato. Per Yagami, si tratta di una scelta che non lo obblighi eticamente a sentirsi responsabile per i suoi clienti, diventa meramente un mercenario al servizio di chiunque richieda i suoi servizi di investigazione, supportati per altro dal suo assistente Masaharu Kaito, un ex membro della Yakuza.

Ma la guerra tra le bande rivali di Tojo e Kansai non è mai cessata, e sembra che stia lasciando una misteriosa scia di sangue per mano di un Serial Killer intenzionato a decimare gli uomini della Yakuza.

Così ci ritroviamo subito per le strade di Kamurocho, quelle vie, quei neon e tutta quella vita che avevamo lasciato nei capitoli di Yakuza, è ancora tutto lì praticamente immutato, solo che stavolta l’approccio è molto differente. Yagami pedina i soggetti interessati dai casi che gli affidano, si muove lentamente, si nasconde dietro gli angoli se l’indicatore di sospetto si riempie e dobbiamo sparire dagli sguardi della persona che stiamo pedinando. In tutto il primo capitolo della storia, abbiamo avuto modo di conoscere tutte le tecniche investigative di Yagami, dal pedinamento, alla ricerca di dettagli in una particolare scena zoomando con un puntatore a forma di lente di ingrandimento. Se siamo alla ricerca di un soggetto in particolare, avremo un preciso identikit da rispettare e una check list con tutti i tratti distintivi del suo aspetto.

Nel rispetto delle migliori avventure, durante i dialoghi avremo la possibilità di scegliere le frasi più azzeccate per sbloccare la scena migliore e ottenere in questo caso più monete di gioco. Yagami crea dei diversivi, può scassinare serrature, si traveste e utilizza perfino un drone con un’apposita app del suo smartphone, con delle sessioni di volo molto ben riuscite per catturare immagini impossibili, ma avremo anche delle corse aggiuntive e upgrade dedicati al piccolo velivolo. In Judgment vi trasformerete in veri e propri investigatori, ma con una leggerezza che non smorza affatto i ritmi adrenalinici del gioco. Un aspetto che approfondiremo meglio in sede di recensione.

Ma si mena ancora? Sì, come sempre.

Yagami viene supportato all’occorrenza dall’ex-yakuza Kaito – un tipo che predilige calci e pugni per ottenere risultati, ma anche il nostro protagonista non è uno che va per il sottile. Infatti, se siete degli affezionati della natura da picchiaduro che contraddistingue i titoli del team Ryu ga Gotoku Studio, non avrete nulla da temere.

Anche se Yagami non è uno yakuza, picchia con due diversi stili: lo stile Gru indicato dalla colorazione blu nella barra energetica, viene utilizzato per affrontare più di un nemico alla volta sfruttando la rapidità dei colpi di Yagami, mentre lo stile Tigre sfrutta la potenza dei colpi da sferrare prettamente ad un solo avversario in uno scontro 1 vs 1. Entrambi i due stili di lotta sono scambiabili con la semplice pressione del tasto GIU’ del D-pad, permettendo lo switch tra i due metodi di lotta a seconda della necessità su strada. L’intero sistema di combattimento pone le sue basi su due stili semplici ed elementari, con combo che una volta acquisite vi daranno sempre più ragione anche negli scontri più concitati, mentre con la pressione di “triangolo” per i colpi più potenti che generano le EX Action e con la pressione del “cerchio” per le prese e per raccogliere gli oggetti da utilizzare come armi improprie, completano un combattimento essenziale e spettacolare al tempo stesso.

A proposito di spettacolo, in Judgment si può assistere all’utilizzo di un Dragon Engine ancor più raffinato e foto realistico, soprattutto per quanto riguarda i volti dei personaggi ricreati alla perfezione e distinguibili dai volti degli attori veri solo per i modelli applicati nelle chiome dei capelli. Il motore di gioco di pone come perfetto vettore per una storia che si preannuncia ancora più drammatica e impegnativa di quanto visto fin ora con la serie di Yakuza, a prova del fatto che con un determinato format di gioco ben consolidato è possibile adattare e raccontare sempre nuove storie come quella di Judgment. Inoltre, per la prima volta da questa produzione SEGA, il titolo è doppiato in giapponese e inglese, e interamente localizzato in italiano, una novità d’eccezione che permetterà a tutti di godere pienamente delle meravigliose – e lunghissime scene di intermezzo, di Judgment. Insomma, gli ingredienti per far felici vecchi e nuovi fan ci sono tutti, e mentre noi lo stiamo giocando in queste ore, vi diamo appuntamento tra qualche giorno per la recensione completa.

Judgment è in uscita in esclusiva per PS4 il prossimo 25 giugno 2019. Le edizioni fisiche di Judgment includono una copertina reversibile con l'originale copertina giapponese per il gioco, insieme a un adesivo del Ryu ga Gotoku Studio. Invece, i giocatori che acquisteranno l'edizione digitale di Judgment riceveranno un tema statico con protagonista Takayuki Yagami. Inoltre, tutti i preordini digitali garantiranno l'accesso anticipato al gioco completo il 21 giugno.

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