Indiana Jones e l'Antico Cerchio, un sogno per i fan? | Anteprima

Abbiamo avuto modo di scoprire più a fondo come funziona il gameplay di Indiana Jones e l'Antico Cerchio con un'anteprima hands-off.

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a cura di Giulia Serena

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Templi nascosti, frusta, tesori estremamente rari da scoprire, nazisti e la speranza di non incappare mai in serpenti. Questi sono gli elementi che hanno reso la saga di Indiana Jones iconica sin dal 1981, e che è chiaro saranno centrali anche in Indiana Jones e l'Antico Cerchio, nuovo titolo di genere action-adventure sviluppato da Machine Games e in uscita nel corso di quest'anno - già, ancora non sappiamo quando - su PC e Xbox Series X|S. 

L'opera, pubblicata da Bethesda e, ovviamente, supervisionata da LucasFilm, ci permetterà di vestire i panni proprio del leggendario Indiana Jones in un'avventura completamente nuova di zecca e sviluppata ad hoc. Sebbene non sappiamo ancora quando il gioco farà veramente capolino sul mercato (possiamo presupporre tra ottobre e dicembre), abbiamo avuto modo di scoprire più a fondo come funziona il gameplay grazie a un'anteprima hands-off di circa 25 minuti

Un'avventura in stile Indiana Jones

Prima di raccontarvi tutto ciò che sappiamo, però, è necessario raccontarvi di cosa parlerà Indiana Jones e l'Antico Cerchio: ambientato tra gli eventi di I predatori dell'arca perduta e L'ultima crociata, corre l'anno 1937 e forze oscure perlustrano il mondo alla ricerca di un antico segreto potere noto come l'Antico Cerchio. 

Le vicende hanno inizio quando un manufatto viene rubato da un museo, spingendo il nostro caro Indy a partire per scoprire il mistero dietro a questo furto apparentemente insignificante. Dai corridoi del Marshall College fino a Città del Vaticano, passando per l'Himalaya, le piramidi egiziane, i templi peruviani e molto altro, dovremo rincorrere le forze sinistre per svelare tutti i misteri di questa storia.

Ovviamente, quello che è certo è che nel corso della storia dovremo scontrarci più volte con i nazisti, storici nemici di Indiana Jones; a fargli capo in questa avventura sarà Emerick Voss, archeologo, per l'appunto, tedesco, in cerca di artefatti antichi. Il tutto, però, va ben oltre i semplici adepti di Hitler, bensì confluisce in una cospirazione a livello mondiale che Indy a cui dovrà fare a capo con l'aiuto di Gina. 

Quest'ultima, interpretata dalla nostra Alessandra Mastronardi (se avete vissuto nei primi anni 2000 probabilmente la ricorderete per I Cesaroni), è una giornalista investigativa italiana che fungerà da aiutante all'archeologo, accompagnandolo durante l'avventura. Per ora non sappiamo molto su di lei, se non che avrà un'importanza fondamentale nella storia di l'Antico Cerchio, probabilmente soprattutto durante la parte ambientata in Italia del gioco. 

Dai travestimenti alle frustate

Durante l'anteprima, infatti, abbiamo avuto modo di vedere alcune scene aventi luogo proprio nella Città del Vaticano, in cui dovremo mettere in pratica una meccanica molto interessante. Similarmente a quanto accade in Assassin's Creed, anche in l'Antico Cerchio Indiana Jones potrà travestirsi, passando così inosservato all'interno di ambienti altrimenti inaccessibili. 

In altri casi, invece, potremo sfruttare le abilità stealth del protagonista per non farci vedere, mentre in altri ancora potremo confrontare direttamente i nemici, sfruttando la pistola, la frusta, armi trovate in giro o... semplicemente la forza bruta. Avremo, quindi, a disposizione svariati approcci in ogni situazione, con l'obiettivo degli sviluppatori che è stato quello di creare un'avventura che rispettasse il più possibile lo stile classico di Indiana Jones. 

L'esplorazione è chiave

Chiaramente è presto per dire se Machine Games sia riuscita o meno nell'intento, ma sin dalla breve anteprima che abbiamo visto è lampante l'impegno infuso dal team. Per esempio, molti luoghi reali come i templi sono stati ricreati esattamente come potevano essere negli anni '30 grazie a studi approfonditi, mentre altre location sono state sviluppate a partire da zero, riempiendole di segreti da scoprire. 

Tra cripte, templi di civiltà antiche, piramidi ed edifici moderni, dunque, gli sviluppatori promettono tantissimi puzzle ambientali e curiosità nascoste, i quali si traducono in un vasto assortimento di missioni secondarie da svolgere. Seppure Indiana Jones e l'Antico Cerchio abbia una narrazione lineare, infatti, le mappe presenteranno spazi aperti, permettendo così di espandere l'avventura oltre alla storia principale.

A fungere da strumenti chiave per questa esplorazione, così per qualsiasi avventuriero che si rispetti, saranno una macchina fotografica, cruciale per scoprire i segreti dell'ambiente in cui ci troviamo, e un diario che funge da guida tramite un archivio di mappe, foto e lettere. Immancabile è poi l'iconica frusta di Indiana Jones, che oltre a tornare utile nei combattimenti ci servirà anche durante l'esplorazione. 

Purtroppo, tutto ciò dovremo viverlo in prima persona: una decisione sensata per Machine Games, un po' perché il team ha sempre sviluppato giochi in prima persona, un po' perché altrimenti si sarebbe rischiato troppo il confronto con Uncharted o Tomb Raider. L'approccio scelto per renderlo il più "Indiana Jones" possibile è stato quello di alternare la prima persona con la terza durante le cutscene, una soluzione che potrebbe funzionare ma che, almeno per quanto abbiamo visto, ci ha lasciato alcune perplessità con tagli troppo netti tra il gameplay e cutscene.  

Tirando le somme su Indiana Jones e l'Antico Cerchio

Insomma, per quanto sia molto presto per valutare Indiana Jones e l'Antico Cerchio, una cosa sembra essere certa: vivremo un'avventura in pieno stile Indiana Jones, ricca di misteri da svelare. Ciò su cui Machine Games deve concentrarsi - oltre a fissare il prima possibile una data di uscita - è rendere l'esperienza il più fedele possibile con i film, dando davvero ai giocatori l'opportunità di sentirsi degli esploratori tramite luoghi e segreti da scoprire e puzzle da decifrare.

La cosa peggiore che potrebbe succedere, infatti, sarebbe proprio trovarsi dinanzi a un'opera con puzzle banali e che non mettano in modo le rotelle del cervello, e dove le storie secondarie sono scarse o poco interessanti. Ovviamente, la nostra speranza è che l'opera si riveli essere il più riuscita possibile, e per scoprirlo non ci resta che attendere di provarlo per intero. 

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