Di Indiana Jones e l'Antico Cerchio si è detto, praticamente, già tutto. Fra le recensione entusiaste, i complimenti fatti a MachineGames per le versione per console Xbox, gli apprezzamenti per la scalabilità del motore di gioco, l'entusiasmo per un comparto tecnico capace di stupire e le, immancabili, critiche per la prima versione per PC, che soffriva di qualche problemino di troppo nei giorni precedenti al lancio ufficiale, oramai l'ultima avventura del celebre archeologo è nota a tutti e non dovrebbe fare più notizia. Se non per il fatto che, il prossimo 17 aprile giungerà, finalmente, anche sulle console di casa Sony, permettendo a tutti di poter godere dell'ultima, e universalmente apprezzata, fatica di MachineGames.
Per quanto concerne l'analisi del gioco nella sua totalità, vi lasciamo alla nostra precedente recensione, visto che questa versione per PS5 non cambia nulla in termini contenutistici. Per chi fosse arrivato tardi alla festa, vi basti sapere che il team di sviluppo del celebre robot di Wolfenstein, è riuscito a realizzare una produzione che riesce a essere un concentrato di avventura (tanta) e azione (poca ma ben gestita), capace di restituire quella essenza che, per decadi, i fan di Indiana Jones hanno fatto fatica a ritrovare nelle opere cinematografiche più recenti.
Come successo con le celebri avventure grafiche targate LucasArts, l'Antico Cerchio mostra chiaramente una conoscenza, e una passione, da parte del tema di sviluppo, di tutti quegli aspetti che hanno reso la prima trilogia di Indiana Jones un cult cinematografico di dimensioni tali da rendere il celebre archeologo, magistralmente interpretato da Harrison Ford, un'icona della Pop Culture. Aspetti che MachineGames è riuscita a riprodurre fedelmente, carpendone l'essenza e tramutandola in quello che, a mani basse, si è rivelato essere il miglior "adventure game" dello scorso 2024.
Una produzione che ora arriva in pompa magna anche su PS5, e PS5 Pro, in una veste riveduta e corretta per abbracciare al meglio tutte le tecnologie offerte dalle due ammiragli di Sony. Cominciamo subito con il dirvi che abbiamo testato Indiana Jones e l'Antico Cerchio su PS5 Pro, dove non sono presenti diverse modalità grafiche. Gli sviluppatori, difatti, hanno optato per utilizzare l'hardware della nuova console mid-gen di Sony per realizzare un'unica modalità grafica che presenti una risoluzione di 4K e un frame rate ancorato a 60 FPS, bilanciando l'utilizzo di tecnologie di upscaling, dettagli grafici e utilizzo del ray-tracing dietro le quinte, lasciando al giocatore solo l'incombenza di avviare il gioco e godersi la nuova avventura di Indy nella sua veste migliore possibile su PS5 Pro.
Bisogna fare, però, un pelo di chiarezza. Leggere 4K 60 FPS, non vuol dire che tutto giri senza sfruttare alcuna tecnologia di upscaling. È evidente fin dai primi momenti di gioco che, Indiana Jones e l'Antico Cerchio, pur mostrandosi molto più nitido nella sua visione d'insieme, rispetto alla controparte per Xbox Series X (e ci mancherebbe altro aggiungeremmo), presenta alcuni dettagli che mostrano l'utilizzo di tecnologie di upscaling e un attento bilanciamento, "di default", delle impostazioni grafiche.
Le ombre, se guadate con attenzione, tradiscono una risoluzione molto bassa in molteplici situazioni (specialmente quelle ricolme di dettagli e adornate da un'illuminazione parecchio abbondante), così come sono soventi gli effetti di "pop-up" degli elementi più piccoli delle ambientazioni ricolme di elementi a schermo (come una fitta vegetazione ricolma di foglie o scenari chiusi, ma ampi, pieni di oggetti di dimensioni contenute), in quei contesti in cui si decide di far correre a perdifiato Indy e di farlo rallentare bruscamente.
Sono dettagli, sia chiaro, che in molte occasioni non verranno percepiti da nessuno, se non da quei giocatori dediti all'antica arte del "cercare l'ago nel pagliaio", ma visto che la versione PS5 Pro di Indiana Jones e l'Antico Cerchio è quella che, esclusivamente in ambiente console, si mostra come la più "bella", in termini meramente tecnici, è giusto indicarvelo.
Per quanto riguarda i caricamenti, sono ridotti all'osso anche in questa versione, risultando leggermente, e si tratta di millisecondi, più veloci rispetto alla controparte per console Microsoft. Il ray-tracing, nella versione per PS5 Pro, è stato implementato in maniera oculata, e convincente, per garantire il mantenimento delle ottime performance che l'ultima produzione di MachineGames riesce a garantire dall'inizio alla fine dell'avventura.
Per chi si fosse chiesto se fosse necessario un account Microsoft per accedere al gioco, state tranquilli. Indiana Jones e l'Antico Cerchio non obbliga ad avere un account dell'azienda di Redmond, ma vi permette comunque di connettervi al vostro account Microsoft per sbloccare gli obbiettivi simultaneamente anche sul vostro profilo Xbox. Da quello che abbiamo potuto notare, ma non vi assicuriamo che la situazione non cambi in seguito a una patch futura, una volta connessi al nostro profilo Microsoft, i salvataggi non sono stati sincronizzati, richiedendoci di ricominciare l'avventura dal principio.
Venendo, invece, all'elefante nella stanza, per quanto venga venduto in edizione fisica, Indiana Jones e l'Antico Cerchio non contiene l'intero gioco sul disco della versione retail. La copia fisica presenta 20GB di contenuti, risulta indispensabile per avviare il gioco, ma richiede un download obbligatorio per poter installare correttamente il titolo sulla vostra console (per la cronaca le dimensioni del gioco sono di poco superiori ai 120GB). Quindi se lo avete aspettato su console PlayStation per garantirvi una copia fisica ä tutti gli effetti", ci dispiace deludervi ma sarete comunque costretti ad avere una connessione a internet per avviare Indiana Jones e l'Antico Cerchio la prima volta. Una cosa che abbiamo apprezzato, però, è l'installazione "selettiva" delle lingue di gioco. Il titolo caricherà "di default"la lingua di sistema, se disponibile, per quanto concerne dialoghi e testi, lasciando all'utente la possibilità di decidere se installare, successivamente, altre localizzazioni per cambiare lingua (operazione che nel nostro caso, dopo aver installato la lingua inglese per il gioco, ha richiesto il cambio della lingua di sistema per venire riconosciuta).
Infine, per quanto concerne l'implementazione del Dualsense di PlayStation 5, Indiana Jones e l'Antico Cerchio è stato realizzato con la dovuta perizia. Il feedback aptico è incredibilmente accurato e restituisce le sensazioni di ogni singola azione a schermo (riuscendo a far trasparire perfino le differenti tipologie di terreno calcate da Indy); il Led del controller cambia colore durante le varie fasi di gioco (in combattimento sarà giallo, se la salute diminuisce diventerà rosso e quando ci si cura diventa verde), mentre tutte le impostazioni per gestire zona morta degli stick, sensibilità dei grilletti e la mappatura dei comandi, rimangono invariate rispetto alla versione per PC e console Xbox.
In definitiva c'è ben poco da appuntare alla conversione per PS5 Pro di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, Microsoft, e nello specifico MachineGames, ha posto molta più cura in questo posting di molte software house di terze parti che hanno realizzato, nel corso degli scorsi anni, titoli esclusivi per l'ammiraglia di Sony. Ogni caratteristica hardware viene sfruttata a dovere, al netto del microfono integrato e del giroscopio del Dualsense, e la resa grafica, almeno per quanto riguarda PS5 Pro, è davvero convincente e realizzata con la dovuta cura. Ovvio, se lo avete già giocato su console Microsoft, o ancora meglio su PC, contenutisticamente non troverete alcuna differenza che vi possa motivare a compiere "un altro giro di giostra a prezzo pieno", ma se avete solo una PS5, o ancor meglio una PS5 Pro, e stavate spasimando per mettere le mani sull'ultima avventura di Indy, l'attesa è stata sicuramente premiata.
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