La polarizzazione ideologica che circonda i videogiochi ha colpito ancora, trasformando il lancio di Assassin's Creed Shadows in un campo di battaglia virtuale dove la qualità effettiva del prodotto sembra passare in secondo piano rispetto alle contese culturali. Da un lato ci sono le recensioni entusiaste lasciate su Steam da chi, effettivamente, lo sta giocando, mentre dall'altro assistiamo al solito, e altrettanto tristissimo, Review Bombing su Metacritic, dove si possono leggere una pletora di valutazioni negative, lasciate da utenti che, molto probabilmente, non hanno nemmeno impugnato il controller per provare la nuova avventura ambientata nel Giappone feudale. Il fenomeno solleva, ancora una volta, numerosi interrogativi sul divario tra la percezione pubblica e l'esperienza reale dei videogiocatori, evidenziando come le polemiche identitarie possano distorcere, al limite del ridicolo, il dibattito intorno ai prodotti culturali contemporanei.
Quando le ideologie oscurano il gameplay
Su Metacritic, dove chiunque può esprimere un giudizio senza necessariamente possedere il titolo, Assassin's Creed Shadows ha raggiunto un punteggio utenti di appena 5.8, trascinato verso il basso da una valanga di zero e uno. La causa principale di questo review bombing appare evidente leggendo i giudizi: la scelta di Ubisoft di includere un protagonista di colore nell'ambientazione giapponese ha scatenato le ire di chi grida all'inaccuratezza storica.
Le argomentazioni degli utenti critici seguono schemi prevedibili. Mus567 lamenta che il gioco "non rispetta una nazione" e paragona la situazione a Baghdad, sostenendo di non aver "mai visto neri a Baghdad" nella sua vita. Altri come Diamondtdo98 e Leesan assegnano voti minimi denunciando non solo la presenza di personaggi neri ma anche le relazioni omosessuali opzionali, arrivando persino a negare l'esistenza dell'omosessualità nel Giappone dell'epoca.
La natura politicizzata di queste recensioni negative emerge chiaramente dall'assenza di considerazioni sul gameplay, sulla narrativa o sugli aspetti tecnici, concentrandosi esclusivamente su elementi identitari e rappresentativi.
La realtà raccontata da chi gioca davvero
Il quadro cambia radicalmente su Steam, dove per recensire è necessario possedere effettivamente il gioco. La piattaforma di Valve registra oltre 7.000 recensioni per Assassin's Creed Shadows, con l'81% di valutazioni positive che gli conferiscono un giudizio complessivo "Molto positivo". Questo netto contrasto evidenzia come l'esperienza diretta di gioco stia generando soddisfazione tra i giocatori reali, al di là delle polemiche.
Il successo commerciale sembra dare ragione a Ubisoft: il titolo ha già superato i due milioni di giocatori, performance superiore rispetto ai precedenti capitoli Odyssey e Origins nello stesso periodo di lancio. Numeri che parlano chiaro nonostante le varie community continuino a ospitare dibattiti accesi più sulla rappresentazione culturale che sulle qualità ludiche del prodotto.
Il divario tra percezione e realtà videoludica
Questo fenomeno solleva interrogativi sulla validità dei sistemi di recensione aperti come quello di Metacritic, dove la facilità di accesso permette manipolazioni coordinate volte a danneggiare prodotti che non aderiscono a determinate visioni ideologiche. Steam, con il suo requisito di possesso, offre probabilmente un quadro più veritiero della qualità effettiva del gioco.
La differenza drastica tra le due piattaforme di valutazione riflette una problematica più ampia dell'industria videoludica contemporanea, dove le battaglie culturali rischiano di offuscare l'apprezzamento artistico e ludico dei prodotti. Mentre gli sviluppatori cercano di creare esperienze più inclusive e diversificate, una parte del pubblico sembra reagire con ostilità e pregiudizio, senza considerare il valore intrinseco dell'opera.
Il caso di Assassin's Creed Shadows dimostra come il successo reale di un videogioco possa divergere significativamente dalla sua ricezione pubblica polarizzata di "bolle social" ben definite, evidenziando la necessità di strumenti valutativi più affidabili per orientare i consumatori.
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