Il simulatore di Sistema Operativo cambierà il modo in cui vedete il vostro computer

Il simulatore di sistema operativo You're the OS! potrebbe diventare la tua prossima ossessione

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Tutti parlando di Starfield ultimamente ma forse dovreste dare un’occhiata a You're the OS!, un browser game gratuito dove dovrete fare il sistema operativo. Proprio così, un simulatore di SO che potrebbe farvi diventare un po’ più empatici con il vostro amato PC. Basta un click per provarlo, anche da mobile.

You're the OS! è concettualmente molto semplice: ci sono un sacco di eventi I/O da gestire, spostando caselle dalla CPU all’area idle, e ci sono pagine che vanno spostate dalla RAM al disco e viceversa. Bisogna essere veloci e gestire le precedenze. In caso di errore l’utente si arrabbia e chiude l’app (rage quit), e dopo 10 di questi eventi decide di riavviare il PC, ed è game over.

La difficoltà continua ad aumentare, probabilmente perché l’utente è uno di quelli che continua ad aprire schede nel suo browser, e intanto vuole anche ascoltare musica (ma da un video che sta girando da qualche parte), e sta anche scaricando qualcosa e chissà cos’altro.

Un sacco di lavoro, è davvero una cosa che ti sfinisce.

Per forza poi la gente cerca di comprare computer sempre più potenti. Ma il gioco in sé è divertente: si tratta di cliccare velocemente senza farsi prendere dal panico, e di saper gestire lo stress.

Il creatore Pier-Luc Brault dice espressamente che il gioco "non è stato creato con l'intento di educare", ma potrebbe aiutare qualcuno a comprendere alcune basi di informatica, "a patto che sia chiaro che non si tratta di una rappresentazione esatta".

Di base avrete una CPU quad-core senza hyperthreading, e dovrete spostare a mano gli eventi in ognuno dei core. Questa azione crea pagine nella memoria, e per evitare che si riempia avrete la possibilità di spostare dei dati sul disco (paging), ovviamente a scapito delle prestazioni. Un vero computer è più complesso, ma in effetti aiuta a capire quanta fatica facciamo fare al nostro. Forse dopo averci giocato non vi arrabbierete tanto la prossima volta che sarà un po’ lento.

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