Il Signore degli Anelli | I dieci videogiochi migliori del franchise

Ecco un nostro approfondimento dedicato a Il Signore degli Anelli in occasione dell'uscita della quarta puntata degli Anelli del Potere

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a cura di Nicholas Mercurio

“Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli” recita un passo de Il Signore degli Anelli. A dirlo è Gandalf a Frodo ne La Compagnia dell’Anello, il primo libro ma anche il primo film della celeberrima trilogia prodotta da Peter Jackson ormai vent’anni fa per celebrare il capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien, il padre – a tutti gli effetti – del genere fantasy.

La recente uscita de Gli Anelli del Potere, un prequel ambientato molte ere prima degli accadimenti de “Il Signore degli Anelli”, racconta la Terra di Mezzo in un modo del tutto diverso rispetto al passato. Tratta, se non fosse chiaro, delle Appendici de “Il Signore degli Anelli”, ovvero di una lunga ed esaustiva spiegazione dell’universo di Arda creato dal filologo inglese.

Al loro interno sono raccontate la sconfitta di Morgoth e le origini di Sauron (conosciuto come Annatar, Adar, Thu e altri nomi noti solo agli elfi e ai Popoli Liberi della Terra di Mezzo), della venuta di Isildur ed Elendil, della caduta del Regno di Numenor e della creazione degli Anelli del Potere per mano di Celembrimbor, l’antico fabbro della Seconda Era, un personaggio che cambiò le sorti dell’Eregion e che abbiamo già conosciuto in uno dei recenti videogiochi sviluppati da Monolith.

Film, fumetti, videogiochi, libri e testi universitari sono stati dedicati al mondo di Arda, alimentando la fantasia di molte persone, che hanno addirittura creato delle comunità aperte a tutti come la Contea Gentile, una rappresentazione tutta abruzzese. Nel corso di questi vent’anni, tuttavia, sono state pubblicate opere videoludiche per cavalcare l’onda del successo della Trilogia di Peter Jackson, con alcune opere che hanno segnato una pagina importante dell’intero medium, e che sono ricordate ancora oggi con grande commozione da tutti gli appassionati.

Quali sono, però, le interpretazioni videoludiche meglio sviluppate? Quante di loro sono rimaste nell’immaginario collettivo? In questo nostro articolo vi spiegheremo le produzioni migliori in termini ludici e narrativi, lasciandoci travolgere inevitabilmente dal passato e dai bellissimi ricordi che ci hanno accompagnato durante tutto questo lungo periodo, dall’infanzia all’età adulta, come soltanto la Via, lunga e senza fine, può permettersi. D’altronde, dobbiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso, e quale momento migliore per ritornare ad Arda e nel mondo dello scrittore britannico, rivivendo scene, momenti e situazioni che, in un modo o nell’altro, ci hanno cambiato?

10) Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello – Uno stregone non è mai in ritardo, né in anticipo…

È fondamentale sottolineare che, ovviamente, Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello non è stato il primo adattamento videoludico sulle opere di Tolkien, bensì un videogioco che diede inizio a tutto anche su console, arrivando nel proverbiale momento giusto, proprio durante l’uscita del primo film al cinema. Sviluppato dal terzetto di sviluppatori Surreal Software, The Whole Experience e Pocket Studios, Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello fu pubblicato il 24 settembre 2002 su Game Boy Advance, PC, Xbox e PlayStation 2, proponendosi come un’avventura dinamica in cui era possibile impersonare Frodo Baggins, Gandalf e Aragorn rivivendo le battaglie affrontate dalla Compagnia dell’Anello in tutto l’arco narrativo.

Nonostante fosse un videogioco interessante, sicuramente il primo che proponeva dinamiche più action e con meno interfacce, correva da un avvenimento all’altro troppo frettolosamente, non approfondendo adeguatamente i protagonisti e i vari comprimari al suo interno. La critica maggiore che venne fatta al tempo fu proprio in relazione alla troppa carne al fuoco gettata nel braciere della quantità, dove il ritmo, esageratamente compassato, costrinse i giocatori a vivere un’esperienza frammentata e non molto piacevole. A essere stato memorabile, però, furono le varie ambientazioni come Hobbivile, la casa di Tom Bombadil a Vecchia Foresta, la Locanda del Puledro Impennato e il Bosco d’Oro di Lòrien.

9) Il Signore degli Anelli: L’Avventura di Aragorn – “Perché temi il passato?”

Pubblicato nel 2010 per PlayStation Portable, Wii, PlayStation 2, PlayStation 3 e Nintendo DS, Il Signore degli Anelli: L’Avventura di Aragorn fu una produzione che giunse in concomitanza con opere videoludiche di grande spessore, in un periodo incredibilmente felice per l’intero panorama.

A narrare le vicende di Aragorn figlio di Arathòrn era Samvise Gamgee, uno hobbit che non ha sicuramente bisogno di presentazioni e che, considerando la sua importanza, potrebbe strappare ben più di qualche sorriso agli appassionati dell’intero franchise. Parla delle avventure del Ramingo del Nord, erede al trono di Gondor, in cui è possibile impersonare Gandalf come secondo personaggio giocabile, viaggiando da una parte all’altra della Terra di Mezzo anche in multigiocatore locale.

Inoltre, è possibile impersonare Frodo Gamgee, il primogenito di Sam, partecipando alle attività all’interno della Contea, vivendola come non era mai stato pensato prima. Fu una produzione accolta positivamente dalla critica e dal pubblico, perché permise di approfondire in maniera più attenta il personaggio di Aragorn. “Scruteranno il suo arrivo dalla Torre Bianca, ma lui non tornerà”.

8) Il Signore degli Anelli: La Conquista – Fa che questa sia l’ora in cui sguainiamo le spade insieme!

A differenza delle due precedenti produzioni, Il Signore degli Anelli: La Conquista catturava gli elementi tipici che hanno reso celebre Star Wars: Battlefront nel mondo de Il Signore degli Anelli. Ampie battaglie, torri e aree da conquistare, nemici brutali da sconfiggere e scene memorabili dei film che ci hanno coinvolto dall’inizio alla fine.

Era impossibile, insomma, restare indifferenti mentre si caricavano gli orchi nella campagna del bene con i Rohirrim, combattendo la battaglia del Fosso di Helm, mentre attaccavamo la Contea, Imladris (Gran Burrone) e i territori dell’Eregion con le armate di Isengard al completo. Un’opera che seppe raccontare le battaglie e le conquiste all’interno della Terza di Mezzo in un modo del tutto unico. Pubblicato il 9 gennaio 2009 per PlayStation 3, Xbox 360, PC e Nintendo DS, Il Signore degli Anelli: La Conquista fu un videogioco che seppe divertirci. Se un’idea simile venisse pensata in futuro, ovviamente dovrebbe proporre una struttura di gioco profonda e delineata con intelligenza.

7) Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord – Non è una miniera; è una tomba

Pubblicato il 26 ottobre 2011, Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord giunse proprio in concomitanza con l’arrivo al cinema de Lo Hobbit – Un viaggio Inaspettato, che raccontava le avventure antecedenti di Bilbo Baggins e del ritrovamento dell’Anello del Potere. Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord fu la seconda opera che raccontò la Guerra dell’Anello nelle regioni settentrionali della Terra di Mezzo.

Impersonavamo personaggi inediti come il Dunédain Eradan, il nano di Erebor Farin e l’elfa di Lothlòrien Andriel, in un’avventura che seguiva i momenti più delicati durante l’espansione di Dol-Guldur e il tentativo di conquista da parte delle forze dello spietato Agandaur dei reami dei nani e degli elfi, gli unici a opporsi contro il dominio assoluto di uno dei generali più crudeli della storia di Arda, dietro solo a Morgoth e allo stesso Sauron. Le dinamiche di gioco, per quanto divertenti, risultavano tuttavia ripetitive e la progressione generale perdeva di mordente facilmente, anche se, a conti fatti, è stata una produzione che ha saputo raccontare una storia del tutto inedita.

6) Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo II – Far Over the misty Mountains Cold

Un altro videogioco che ha raccontato la guerra nel nord della Terra di Mezzo è stato Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo II. Pubblicato il 6 dicembre 2004, l’opera di Eletronic Arts è ancora ricordato come uno dei videogiochi strategici meglio realizzati sulle opere di Tolkien.

Ambientato tra l’Eregion, le Montagne Nebbiose, Erebor fino a giungere e ai margini di Bosco Atro, in questo strategico si aggiungono le tre fazioni degli elfi, dei nani e dei Goblin, nelle classiche campagne del bene e del male che possiamo approcciare come preferiamo. Un’aggiunta molto gradita per l’epoca fu quella dedicata alla Guerra dell’Anello, dove l’immensa mappa della Terra di Mezzo era suddivisa in aree da difendere e conquistare come se fosse una classica partita a Risiko.

La modalità campagna della produzione, in effetti, offrì oltretutto la possibilità di godere di una storia profonda e ben scritta. Possiamo usare i personaggi delle opere classiche come Gandalf, Legolas e Aragorn, e pure i malvagi generali degli eserciti di Isengard come Lurtz. L’aggiunta che abbiamo gradito maggiormente, tuttavia, fu l’inserimento di re Dain Piediferro, il cugino di Thorin Scudodiquercia e la possibilità di giocare con Gloin, il padre di Gimli.

Un altro protagonista di cui ci siamo divertiti a vestire i panni è stato Glorifindel, un Alto Elfo amico di Gloin, il quale diventa a sua volta Eldandil (che in Quenya significa, appunto, amico degli elfi). È un titolo importante per chiunque lo riceva, perché permette di viaggiare nei reami dorati degli elfi e di essere accolti con benevolenza. Il Signore degli Anelli: La Battaglia per la Terra di Mezzo è stato un videogioco che, arrivando dopo Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, ebbe la capacità di coinvolgere il giocatore in un modo che era solo riuscito a fare Il Signore degli Anelli: La Terza Era.

5) Il Signore degli Anelli: Le Due Torri – Stanno portando gli Hobbit a Isengard!

In concomitanza con l’uscita della seconda pellicola del film di Peter Jackson dedicata alla Trilogia letteraria di Tolkien, Il Signore degli Anelli: Le Due Torri fu pubblicato nel 2003, un’annata che ci regalò ulteriori opere degne di nota riguardo al franchise, oltre a tante action figures dedicate al mondo di Arda, tra cui lo spietato Balrog e il gioco di carte collezionabili, oltre alle miniature da collezione.

Fu nettamente diverso rispetto a Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, perché l’avventura, che ricopriva l’intero arco narrativo del secondo libro, ci faceva impersonare Aragorn, Legolas e Gimli durante il tradimento di Saruman e la sua invasione di Rohan, una terra contesa e sferzata dagli Uruk-Hai, una razza di orchi più forti, veloci e addestrati meglio rispetto a qualunque altro orchetto di Mordor. L’avventura, appunto, iniziò proprio con l’attacco di Lurtz ai danni della Compagnia dell’Anello e con la morte di Boromir, che cercò di difendere Merry e Pipino, non riuscendo però a impedire che fossero rapiti dai servi di Saruman.

Estendendosi per tutto l’arco narrativo de Le Due Torri, le avventura di Aragorn, Legolas e Gimli sono state meravigliose da vivere in prima persona. Oltre a permettere di calarci nei panni dei tre eroi, giunti alla fine del viaggio, c’era anche l’opportunità di giocare come Isildur, brandendo Narsil, la leggendaria spada che appartenne a Elendil, lo stesso personaggio che abbiamo conosciuto più da vicino a Numenor nell’ultima puntata de Gli Anelli del Potere.

4) Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re – Metti da parte il ramingo, diventa ciò che sei nato per essere…

Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, pubblicato nel 2004, fu uno dei videogiochi più giocati su PlayStation, nonché il miglior videogioco dei tre dedicati all’intera Trilogia di Peter Jackson, che seppe accelerare il successo dell’ultima produzione cinematografica in maniera convincente e memorabile, dando modo ad Eletronics Arts di collezionare un videogioco unico. I diritti, sempre in mano al colosso americano, sono stati sfruttati a dovere nel terzo capitolo, proponendo un gameplay, tre linee narrative e un sistema di combattimento semplice e dinamico, con dei livelli di progressione che aumentavano le abilità dei nostri guerrieri.

In tal senso, è proprio su questo che Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re seppe presentare un ottimo grado di sfida, tanti personaggi sbloccabili come Frodo e Faramir. Quelli che era possibile usare, in tal senso, erano molti di più e c’era, di conseguenza, una scelta più oculata dei protagonisti.

Prendiamo in esempio Sam, che è stato un protagonista nel terzo film come lo è stato Frodo, e che ora, in pace nella Contea, è felice e contento della sua lunga vita. Il Ritorno del Re, oltre a presentare un numero di battaglie campali come l’offensiva dei non-morti ai campi del Pelennor davanti alle mura di Minas Tirith, oppure lo scontro tra le ultime forze rimaste e i reduci dell’assedio della Città Bianca al Cancello Nero. Senza ombra di dubbio, fu uno dei videogiochi dedicati a Il Signore degli Anelli che ricordiamo con maggiore affetto.

3) Il Signore degli Anelli: La Terza Era – Verso la rovina

Pubblicato un anno prima de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, Il Signore degli Anelli: La Terza Era ripercorreva il viaggio di una compagnia di avventurieri alla ricerca della Compagnia dell’Anello, per dare loro supporto e arrivare più fretta a Mordor. Rispetto alle altre produzione sopracitate, Il Signore degli Anelli: La Terza Era ebbe la grande capacità di interfacciarsi con i giocatori che arrivavano da Final Fantasy X, il capolavoro di Square Enix, celebre per il suo gameplay a turni che ha saputo regalare emozioni, replicato per l’occasione anche ne La Terza Era.

Il Signore degli Anelli: La Terza Era è, infatti, la produzione più profonda tra le tante che abbiamo citato perché è stata costruita in modo eccellente, anche se presentava una narrazione fin troppo lineare, fedele fino al midollo ai tre adattamenti cinematografici. Il momento migliore, che ricordiamo con gioia, fu la preparazione per la battaglia al Fosso di Helm, in cui spesso ci siamo persi a esplorare la fortezza da una parte all’altra, esplorando in maniera approfondita il bastione e le mura che si affacciano verso l’orizzonte. Durante i combattimenti, inoltre, abbiamo combattuto al fianco di Legolas, Gimli e Aragorn, difendendo Gandalf dal Balrog nelle Miniere di Moria e giungendo in luoghi lontani. Fu un’operazione intelligente che permessi a tanti appassionati di conoscere meglio il mondo di Tolkien e i film di Peter Jackson.

2) La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra  – Bianche sponde sotto a una lesta aurora…

Pubblicato nel 2017 come seguito diretto de La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, il videogioco di Monolith rappresenta la massima espansione dell’universo di Tolkien sotto ogni suo aspetto. È ovviamente da intendersi come un prequel, considerando gli avvenimenti in opera e la conquista da parte degli orchi di Minas Ithil, la prossima dimora dei Nazgul, gli oscuri servitori di Sauron. Un tempo uomini, servono l’Oscuro Signore senza esitare, corrotti e senza speranza.

In questo videogioco impersoniamo Talion, già protagonista de L’Ombra di Mordor, un ex ramingo di Gondor che, costretto a combattere per salvare la sua famiglia, si ritrova tra l’aldilà e il mondo di Arda, esiliato dalla morte come Celembrimbor, il fabbro della Seconda Era che forgiò gli antichi Anelli del Potere per gli elfi, i nani e gli uomini, facendosi sedurre da Sauron, conosciuto al tempo come Annatar, tramutandosi da elfo per ingannare chiunque, persino la stessa Galadriel, la più saggia e potente tra gli elfi.

L’Ombra della Guerra, a differenza de L’Ombra di Mordor, espande il sistema nemesis, un’implementazione perfettamente riuscita che ha avuto la capacità di proporre un gameplay unico nel suo genere. È il videogioco che vede Talion sempre più combattuto tra la luce e l’oscurità. Senza farvi spoiler, sappiate che il racconto de L’Ombra della Guerra è ancora più triste del predecessore.

1) La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor - La morte ti ha esiliato

Giunti a questo punto, possiamo dire effettivamente di essere laddove osano le aquile, in una prima posizione assolutamente scontata ma assolutamente inevitabile. La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, prequel de l’Ombra della Guerra, è stato il videogioco migliore sul mondo della Terra di Mezzo perché ha proposto un racconto inedito, inserendo uno dei personaggi più importanti della Seconda Era.

Stiamo parlando di Celembrimbor, un elfo che, come accennavamo prima, era conosciuto per la sua abilità nel forgiare metalli di ogni genere, inserendo magie runiche antiche quanto i due alberi di Valinor, un tempo portatori di pace e luce in Arda prima che Morgoth desse loro fuoco. Celembrimbor, ormai diviso tra due mondi, incontra Talion quando quest’ultimo giunge al cospetto della morte subito dopo la conquista degli orchetti di Mordor spuntati all’improvviso dal sottosuolo, in attesa di colpire.

È qui che la storia di Talion, un tempo un grande ramingo, racconta un contesto unico nel suo genere, in cui abbiamo letteralmente camminato a Mordor, costretto gli Uruk a compiere gesti, a indagare su comandanti e a prendere il controllo della Terra Oscura. Mordor è brutale, spoglia e priva di luce, e l’unica fonte proviene dal Monte Fato, risvegliatosi dal sonno eterno subito dopo il ritorno di Sauron.

La Via prosegue senza fine…

Abbiamo parlato dei principali videogiochi de Il Signore degli Anelli in occasione dell’uscita de “Gli Anelli del Potere”, facendo una lunga lista di produzioni che, in un modo o nell’altro, hanno raccontato a modo loro la Terra di Mezzo, Arda e tutti quei luoghi che hanno coinvolto ed emozionato un numero incalcolabile di giocatori.

D’altronde, è proprio come nelle grandi storie, in quelle che contano davvero, solo che non vogliamo sapere il finale per paura di arrivarci. Perché, d'altronde, come potrebbe esserci un finale allegro? Sappiamo, però, che sono in produzioni parecchi videogiochi dedicati al mondo de Il Signore degli Anelli. Uno su tutti, ad esempio, riguarda Gollum, la spregevole creatura un tempo hobbit che forse è giunto il momento di approfondire con molta più attenzione. L’Anello è tornato. Casa è alle spalle, il mondo è davanti.

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