Ken Levine, il regista di BioShock e BioShock Infinite, ha rivelato alcuni retroscena sulle difficoltà iniziali affrontate dalla serie, tra cui problemi di budget, basse aspettative di vendita e il rischio concreto di cancellazione.
In un'intervista rilasciata a Edge Magazine, Levine ha raccontato che molti degli sviluppatori originali si unirono a Irrational Games perché appassionati di System Shock 2, classico sparatutto "immersive sim". Tuttavia, Levine inizialmente si oppose all'idea di realizzare un gioco simile per timori finanziari: "Non possiamo fare quei giochi perché non vendono", avrebbe detto ai nuovi arrivati.
Alla fine il team riuscì a convincerlo e venne creato un prototipo economico da presentare agli editori. Come prevedibile per l'epoca, il progetto venne rifiutato perché "giochi come System Shock non fanno soldi". La svolta arrivò quando il team decise di presentare BioShock ai giornalisti, nell'ambito di un articolo retrospettivo su System Shock 2.
"Il giorno dopo, la gente vide l'articolo e iniziammo a ricevere telefonate", racconta Levine. "Credo abbia creato una percezione di domanda presso gli editori".
Take-Two, la società madre di Rockstar Games e 2K, acquisì i diritti di pubblicazione stanziando un budget modesto. In seguito rilevò Irrational Games investendo ulteriori fondi su BioShock. Nonostante ciò, il gioco del 2007 rischiò comunque la cancellazione per sforamenti di budget e tempistiche.
Fortunatamente il progetto non venne abbandonato. BioShock divenne un successo clamoroso, generando due sequel e vendendo oltre 41 milioni di copie. Attualmente Netflix sta lavorando a un adattamento cinematografico live-action, mentre un quarto capitolo della serie è in fase di sviluppo, senza però il coinvolgimento di Levine.