Il gaming ha sempre meno nuovi giocatori, cosa sta succedendo?

Quest'anno il gaming non ha attirato molti utenti a sé, nonostante ci siano state moltissime valide release: cosa sta succedendo?

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a cura di Francesca Malacario

È chiaro come il sole che la pandemia, per quanto possa aver ovviamente portato disgrazie inimmaginabili, ha anche giovato al settore videoludico. Nel 2020, infatti, per via del lockdown in molti Paesi del mondo, tante delle persone rinchiuse in casa hanno ben pensato di trovarsi un altro hobby per passare il tempo senza dover necessariamente uscire dalla propria abitazione, e tra questi uno dei più gettonati è stato sicuramente il gaming.

I dati parlano chiaro: nel 2020 il numero di videogiocatori complessivo è aumentato sensibilmente, e prendendo come spunto quelli americani, l'anno scorso sono passati dal 73% al 79%. Ciò è sicuramente dovuto anche al rilascio di titoli importanti come Cyberpunk 2077, The Last of Us 2 e Animal Crossing: New Horizons, quest'ultimo decisamente molto più amateur friendly degli altri che ha riscosso un enorme successo. Tutt'oggi l'opera è ancora tra le più giocate ed in costante aggiornamento, rendendola un'ottima opzione se si vuole passare del tempo in tranquillità.

Nonostante tutto ciò, quest'anno il numero di videogiocatori è andato a calare; sempre prendendo sotto mano i dati americani, la percentuale di nuovi giocatori è scesa dal 79% al 76%. A primo impatto potrebbe sembrare strano e addirittura preoccupante, soprattutto tenendo conto che anche nel 2021 sono stati rilasciati una miriade di titoli non meno interessanti dell'anno precedente, come Resident Evil Village, Call of Duty Vanguard e Monster Hunter Rise.

In realtà non c'è da preoccuparsi: dati del genere sono perfettamente normali, e molto probabilmente sono semplicemente dovuti al fatto che adesso la situazione della pandemia è sicuramente più gestibile di quanto lo fosse l'anno scorso. Ciò si traduce in gente che riprende le sue attività all'aperto, che quindi hanno meno tempo da dedicare al gaming, oppure più semplicemente si trattava di un hobby che non avevano intenzione di mantenere una volta che la situazione si fosse ripresa.

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