Il 2023 è stato un anno turbolento per l'industria dei videogiochi, segnato dalla perdita di oltre 16.000 posti di lavoro da parte degli sviluppatori. Tra i principali protagonisti di questi tagli troviamo Xbox, che ha iniziato l'anno con il licenziamento di 1.900 dipendenti di Activision Blizzard a gennaio e la chiusura di quattro studi a maggio: Tango Gameworks, Arkane Austin, Alpha Dog Games e Roundhouse Games.
La chiusura di Tango Gameworks è stata particolarmente sentita, poiché lo studio era ancora sotto i riflettori grazie al successo di Hi-Fi Rush, riconosciuto come un trionfo critico e commerciale secondo tutti gli indicatori di Microsoft. Queste mosse hanno trasmesso un messaggio chiaro agli sviluppatori: non è più sufficiente produrre giochi buoni e redditizi per garantire la sicurezza lavorativa.
In tale atmosfera tesa, durante gli showcase estivi dei videogiochi, PC Gamer ha incontrato Feargus Urquhart, CEO e fondatore di Obsidian Entertainment. Durante l'intervista, Urquhart ha espresso preoccupazione e disappunto per le recenti chiusure e i licenziamenti effettuati da Xbox, descrivendo questi eventi come alcuni dei giorni più bui che ha affrontato, paragonabili solo alla perdita dei suoi genitori.
Nonostante lo scoraggiamento generale, Urquhart rimane ottimista riguardo al futuro di Obsidian, acquistato da Xbox nel 2018. Con un solido portfolio di giochi di successo come Grounded e Pentiment, e con progetti in cantiere come Avowed e Outer Worlds 2, Urquhart crede nella capacità dello studio di continuare a lavorare su grandi titoli e di guardare con fiducia al futuro. Durante la conversazione, ha rivelato che, nonostante la situazione attuale, il supporto e la fiducia in Xbox come buon gestore rimangono fermi.
Le parole di Urquhart trasmettono una visione resiliente e la determinazione a proseguire sulla strada dell'eccellenza nei videogiochi, sottolineando l'importanza del dialogo tra i capi degli studi di Xbox, che si incontrano regolarmente per discutere del futuro e delle loro strategie.
Con un occhio sempre rivolto al futuro, il CEO di Obsidian si interroga su cosa succederà allo studio quando lui non sarà più alla guida. Nonostante la vendita dello studio, egli mantiene un legame profondo con il suo lavoro e spera che Obsidian possa continuare a prosperare anche dopo la sua gestione.