Avete presente quando cercate qualcosa e alla fine vi ritrovate a vagare tra vecchi ricordi che vi fanno tornare in mente bellissimi momenti passati? È più o meno quello che è accaduto a me proprio di recente, quando mi sono ritrovato a tu per tu con la "mia" Amiga 500. Ci tengo particolarmente a mettere tra virgolette "mia", perché a conti fatti, pur avendola riacquistata da pochissimo da un privato, è sempre stata di mio fratello - decisamente più anziano di me -, persona che mi ha aiutato a conoscerla e comprenderla molto prima di altre piattaforme più popolari della mia generazione. Non per altro, io faccio parte dell'annata 1994, più vicina alla PlayStation che ad un home computer Commodore.
Di Amiga 500 ne abbiamo avute quattro in famiglia, la prima si ruppe durante un trasloco, mentre la seconda fu relegata in cantina (pessimo errore) e con l'umidità smise in funzionare; la terza ebbe i più classici dei problemi: si ruppe il floppy drive e la stessa cosa successe con quella recuperata un paio di anni fa, con la differenza che decisi di tenerla in vita e acquistare un emulatore floppy con USB, così da poter utilizzare tutte le ROM in possesso, che meritano senz'altro di essere conservate per preservare un po' di sana storia videoludica.
Senza nasconderci dietro ad un dito, in passato era più facile trovare giochi "copiati" che originali, questo perché i prezzi erano già piuttosto alti e di titoli ne uscivano davvero in quantità industriale. Non fraintendete, in famiglia eravamo pieni di giochi originali Amiga 500, ma c'erano chiaramente anche floppy non ufficiali, anche se erano la netta minoranza. Sta di fatto, che il mix di produzioni mi ha permesso di entrare in contatto con centinaia di esperienze meravigliose, che ancora oggi ricordo con estremo affetto.
Proprio grazie a questo salto nel passato ho deciso di raccontarvi quali sono stati i miei giochi preferiti su Amiga 500. Sottolineo "miei", perché è fondamentale ribadire che si tratta di un opinione personale, così da evitare possibili qui pro quo e poter discutere liberamente, senza arrabbiarsi per eventuali esclusioni di sorta. Io direi di partire, caricare il floppy e ascoltare il paradisiaco suono del caricamento.
It Came From The Desert
Considerate che quando ho iniziato a giocare su Amiga ero un bambino, avrò avuto forse sei anni e di conseguenza raramente giocavo in solitaria. I miei genitori erano contrari a mettermi davanti ad uno schermo a provare "giochi elettronici" già a quell'età e soprattutto volevano evitare che io giocassi o guardassi titoli violenti/horror.
Come ogni bimbo, non ascoltavo e capitava che mi mettessi accanto a mio fratello, mentre giocava a titoli decisamente poco adatti a me, uno di questi era proprio It Came From The Desert, senza ombra di dubbio la mia opera preferita della Cinemaware. Ai tempi l'azienda americana era una delle migliori al mondo e sfornava capolavori a profusione, basti pensare a Wings o banalmente a Rocket Ranger.
Però It Came From The Desert aveva atmosfera e soprattutto mi faceva morire dal ridere guardare mio fratello intento a scappare in sedia a rotelle dall'ospedale, mentre improbabile dottori lanciavano siringhe per fermarci o rallentarci. Dalla sua, le formiche giganti e il gameplay, misto tra avventura grafica e gioco d'azione, mi impressionò e ancora oggi ritengo che possa essere fattibile un reboot in salsa moderna e cinematografica.
Per chi conoscesse la proprietà intellettuale, parliamo di un gioco ispirato ai film horror degli anni '30: una città nel deserto della California, chiamata Lizard Breath, subisce un attacco da parte di un misterioso meteorite, che provoca l'evoluzione e l'ingigantimento delle formiche. Noi impersoniamo un geologo, incaricato di raccogliere le prove che possano dimostrare la presenza di questi esseri, così da avvisare la guardia nazionale e riuscire ad eliminarle. Il tutto non è così semplice, perché il gioco va a tempo ed è necessario ragionare con chi parlare e cosa fare in breve tempo.
Devo essere sincero: il secondo capitolo non lo apprezzai, forse perché la sua difficoltà era ben oltre la media, soprattutto per un bambino. Ma il primo merita senz'altro di essere ricordato e, chissà, magari anche di recuperarlo, visto che è presente su Steam nell'apposita collection Cinemaware.
Elvira: Mistress of the Dark
Sempre per la serie "giochi adatti ai bambini", un altro titolo che mi è rimasto impresso è senz'altro Elvira: Mistress of the Dark, che a quei tempi non apprezzavo per la gentil donzella, ma proprio per il gioco. Parlando con alcuni miei colleghi più datati, in pochi apprezzarono questo gioco all'epoca, eppure io, pur giocandolo adesso, lo trovo ancora piuttosto complicato.
Elvira: Mistress of the Dark era un'avventura in prima persona che mischiava elementi d'avventura grafica con caratteristiche da gioco di ruolo. Il nostro alter ego poteva infatti migliorare l'abilità con la spada e creare incantesimi grazie a potenti combinazioni alchemiche. Il tutto era posizionato in un contesto feudale e da elementi erotici piuttosto marcati, cosa che mi resi conto solo con l'avanzare dell'età.
Vi chiederete che cosa mi sia rimasto impresso di questo videogioco dimenticato da tutti, beh senza ombra di dubbio la difficoltà e il fatto che nulla potesse guidare il giocatore. Immaginate un mondo senza internet e guide, finire Elvira era praticamente impossibile, e infatti la prima volta che mio fratello riuscì a concludere il gioco fu proprio agli inizi degli anni 2000, mentre io ci riuscì solo qualche anno dopo.
Oltre all'impegno, anche l'atmosfera horror e l'audio design particolarmente azzeccato, motivo che lo spinse ad entrare di diritto nella mia lista dei giochi più apprezzati di sempre.
Zak McKracken and the Alien Mindbenders
Tutti amano Monkey Island, me compreso, ma se mi doveste chiedere l'avventura che mi ha divertito di più quella è senza dubbio Zak McKracken and the Alien Mindbenders. Anche in questo caso, come quasi tutte le avventure Lucas dell'epoca, era impossibile terminarla senza una guida. Ricordo che mio fratello ce la fece sbattendoci la testa giorno e notte, mentre io continuai a ricominciarlo fino all'età di nove anni, continuandomi a bloccare sempre nella base su Marte. Per fortuna internet mi aiutò, riuscendo a completarlo nel 2006.
Di Zak McKracken ne parlai tantissimo tempo fa in uno dei miei primi pezzi per Tom's Hardware e mi è rimasto nel cuore per tutta una serie di situazioni esilaranti che continuavano a manifestarsi durante il gioco. Il pane nel marciapiede, la benzina senza la motosega e soprattutto il volo aereo con la hostess impazzita e l'uovo nel microonde.
Avventura straordinaria, che mi auguro un giorno venga riesumata per una bella remastered, in modo che tutti possano ritornare ad apprezzarla come merita.
Monkey Island
"Guarda, dietro di te! Una scimmia a tre teste!". Monkey Island è inevitabilmente uno dei giochi più belli che io abbia mai giocato e non solo su Amiga 500. Nonostante il seguito gli fu superiore, la prima avventura del temibile pirata Guybrush Threepwood è quella che rigioco più volentieri - anche perché ai tempi, seppur con puzzle decisamente assurdi, era anche quello più intuitivo.
Come dimenticarsi del combattimento a insulti, la carrucola con il pollo o "Chiedimi di LooM"? Per non parlare di Stan. Tra personaggi memorabili e situazioni assurde (la fuga dalla prigione dei cannibali... a dieta), Monkey Island rimane una delle avventure grafiche più belle di tutti i tempi, una vera pietra miliare destinata a rimanere nella storia del videogioco e di quello che rappresenta.
Another World
Un altro scontato, ma inevitabile presente in questa lista. Another World è uno dei videogiochi maggiormente pubblicati al mondo, uscito su praticamente qualsiasi cosa e una di quelle opere che ogni vero videogiocatore che si rispetti dovrebbe giocare almeno una volta. Action-Adventure con elementi platform, il bellissimo racconto di Éric Chahi era un'avventura avanti nel tempo: moderna e meravigliosa ancora oggi.
Dalla sua, l'atmosfera e tutta la componente artistica, fa ancora oggi scuola a numerose produzioni odierne. Uscì anche un seguito chiamato Heart of the Alien, che tuttavia non riuscì a ottenere lo stesso successo, rimanendo in uno di quei limbo di giochi dimenticati, un po' come i seguiti dei classici Disney che nessuno ricorda.
Speedball 2 Brutal Deluxe
Una volta le amicizie si rovinavano con Speedball 2 Brutal Deluxe, uno dei titoli sportivi più "violenti" mai realizzati - ma anche uno dei più divertenti. Lo scopo era semplice: segnare nella porta avversaria, fare punti e battere l'avversario con ogni mezzo necessario. Nel gioco era importante costruire una squadra robusta in grado di schiantare gli avversari in maniera alquanto simile al football americano, con la differenza della palla, d'acciaio e non di cuoio.
Seppur il primo episodio sia stato importante, il vero capolavoro di Bitmap Brothers rimane il secondo, anche grazie ad una serie di meccaniche in più e la possibilità di giocare con una squadra da nove giocatori invece che di cinque. Il titolo, per quanto mi riguarda, è ancora godibilissimo ad oggi e merita senz'altro di essere recuperato. Con gli amici è davvero uno spasso, e poi, che super colonna sonora che aveva!
Traps 'n' Treasures
Può essere che questo sia forse l'unico "sconosciuto" della lista. Pochissimi lo conoscono, almeno a quelli a cui io ne ho parlato. Traps 'n' Treasures era un Action-Adventure con elementi platform 2D, forse uno di giochi che già si avvicinava molto al concetto di "metroidvania".
Non facile, per nulla, ma assolutamente divertente nelle sue meccaniche ludiche. Il protagonista era un pirata di nome Jeremy Flynn, ritrovatosi su un'isola misteriosa dopo un naufragio. L'obbiettivo è salvare il proprio equipaggio e riuscire a fuggire con ricchezze e gloria.
Non so se sia recuperabile da qualche parte, anche perché parliamo di un gioco non particolarmente conosciuto. Ma vi consiglio di farvi comunque un'idea grazie ai video su YouTube.
Life & Death
Se uscisse oggi un gioco del genere, farebbe un successo clamoroso. Life & Death è il surgeon simulator più impressionante che io abbia giocato e non è un mistero il fatto che io non riuscì a fare un bel niente. In questo gioco bisognava diagnosticare il problema del paziente e capire se mandarlo sotto i ferri, e di conseguenza operarlo.
Già diagnosticare e capire la problematica non era affatto facile e alla fine si giungeva sempre al solito finale (la morte del paziente con relativa scenetta in cui i medici mangiavano la pizza), ma l'operazione era ancora più complessa, non solo per la difficoltà, ma anche per la precisione necessaria, che con le periferiche dell'Amiga 500 non era esattamente la cosa più comoda di questo mondo.
Uscì anche un secondo capitolo, dedicato alle operazioni al cervello, ancora più complicato.
International Karate+
Quando giocai io su Amiga i picchiaduro erano veramente tantissimi, ma io mi divertivo tremendamente con International Karate+, conosciuto con il nome di IK+. L'idea di sconfiggere una serie di avversari per cercare di ottenere, di volta in volta, una cintura migliore, riuscì a coinvolgermi tantissimo, anche grazie ad una varietà di minigiochi interessante per l'epoca.
Va detto che anche la colonna sonora e lo stile grafico mi aiutò molto a considerarlo uno dei giochi più divertenti che io ricordi su Amiga 500, anche se ero e sono ancora oggi consapevole della quantità di picchiaduro eccezioni che facevano parte della piattaforma, tra cui un certo Street Fighter 2.
Moonstone
Sotto sotto è possibile considerare Moonstone come il Dark Souls dell'Amiga. Era molto difficile e battere tutti i cavalieri non era un'impresa da poco, anche se devo essere sincero: non lo ho mai finito. Il guardiano finale lo ritenni imbattibile ai tempi (ero comunque molto piccolo) e non presi in considerazione l'idea di riprenderlo negli anni successivi.
Per chi se lo stesse chiedendo, in Moonstone impersonavamo un cavaliere, intento ad esplorare un mondo di gioco piuttosto ampio per riportare una pietra chiamata Moonstone, a Stonehenge. L'esperienza era molto simile ai picchiaduro a scorrimento, con elementi da gioco di ruolo.
Moonstone è un gioco che ancora oggi è molto chiacchierato e preso come ispirazione da numerosi prodotti moderni, uno dei quali Alaloth: Champions of The Four Kingdoms, l'italianissimo gioco di Gamera Interactive. Se volete buttarci un occhio e provarlo, potete giocarlo su PC tramite la piattaforma GOG.
Tutto qui?
Ovviamente no, ci sono stati tantissimi altri giochi che mi hanno regalato bellissimi momenti, ma sarebbe davvero impossibile elencarli tutti. Tra i giochi Simulmondo, Cinemware, Bitmap Brothers e tanti altri, ce ne sarebbero davvero tantissimi di cui parlare e discutere.
Ora la palla passa a voi. La community su Tom's è molto affezionata al retrogame e in particolar modo alla Commodore, di conseguenza voglio sapere quali sono stati i vostri videogiochi indimenticabili: da Shadow of the Beast a Italian Fascination, fino a passare per Chaos Engine. Non vedo l'ora di leggere i vostri ricordi e le vostre liste.
Se amate il retrogaming non possiamo che consigliarvi di provare Evercade, una console portatile pensata per salvaguardare il passato del videogioco.