Con la stagione estiva ormai conclusasi e l'inverno alle porte iniziamo a sentire la voglia di immergerci in atmosfere inquietanti, di sperimentare sensazioni di paura leggendo romanzi gotici o guardando film dell'orrore. Sinistri enigmi avvolti nelle nebbie di antiche magioni, vampiri arroccati in alte torri, demoni e creature di ogni tipo tornano piano piano ad abitare la nostra mente, ma anche a stimolare la nostra fantasia. È proprio la notte di Halloween a offrire l'occasione perfetta per lasciare libero sfogo alla nostra creatività, per vivere con gli amici serate all'insegna del brivido e del divertimento. Se state pensando di organizzare una serata a tema horror o state cercando il travestimento perfetto in vista della notte dei morti, su Disfrazzes potrete trovare vestiti di Halloween di ogni sorta, accessori per rendere indimenticabile il vostro personaggio e molto altro ancora.
L'attuale estetica del terrore che riempie di immagini la nostra fantasia è derivata dalla letteratura gotica ed è in seguito penetrata prima nel cinema, e infine anche nel mondo dei videogiochi; questo grazie soprattutto alle enormi possibilità che la componente audiovisiva mette a disposizione della creatività per rappresentare quanto nella letteratura gotica era lasciato alla fantasia del lettore.
L’industria videoludica ha prodotto negli anni capolavori assoluti dell’horror, in grado di provocare nei giocatori le più immersive esperienze nelle dimensioni del terrore e dell’inquietudine. Provare a stilare la classifica dei migliori 10 giochi horror PC di sempre è sicuramente arduo e gli esiti non potranno che essere divisivi data la natura soggettiva di ogni esperienza di gioco, ma ci proviamo lo stesso!
Silent Hill 2 (2001)
Il titolo di Konami ha lasciato un segno indelebile nella storia dei videogiochi horror (così profondo che da poco è uscito addirittura il remake!), definendo un prima e un dopo. Uscito nel 2001, ha conquistato da subito critica e pubblico: pur non presentando un gameplay innovativo per quanto riguarda le meccaniche di base, Silent Hill riusciva a creare un’atmosfera inquietante grazie all’uso sapiente della nebbia e degli effetti sonori, limitando fortemente l’utilizzo dei jump scare e lasciando che fosse l’esplorazione dell’ambiente ad accompagnare il giocatore alla progressiva scoperta dell’orrore.
Resident Evil 7: Biohazard (2017)
Lanciato nel 2017, il videogioco in questione ha avuto il grande merito di riportare la saga Capcom ai suoi antichi fasti, consegnando ai giocatori quello che è riconosciuto oggi all’unanimità come uno dei capolavori del genere. La scelta di ritornare alla prospettiva in prima persona e un’ambientazione claustrofobica, resa estremamente realistica da un motore grafico potente, contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante, in grado di schiacciare il giocatore in una morsa di orrore che non lascia un attimo di respiro
Outlast (2013)
Anche in questo cosa sono le atmosfere a garantire il successo di un altro classico del genere. Questa volta il giocatore dovrà vestire i panni di un giornalista investigativo che deve indagare sui terribili eventi svoltisi in un manicomio ora abbandonato. Il taglio giallo/thriller e l’assenza di combattimenti sono i tratti veramente innovativi di questo survival horror cupo e angosciante.
Alien: Isolation (2014)
Altro survival horror, questa volta tratto dalla celebre pellicola cinematografica targata Ridley Scott, ci trasporta a bordo della stazione spaziale Sevastopol, infestata da un letale xenomorfo. Pubblico e critica concordano nel considerare Alien: Isolation uno dei migliori adattamenti videoludici di sempre, capace com’è di riproporre le atmosfere originali della saga cinematografica, nell’orrore silenzioso dello spazio aperto.
Layers of Fear (2016)
Un artista ossessionato dal creare la sua opera d’arte perfetta decide di rinchiudersi in una vetusta dimora vittoriana. Esplorando la lugubre abitazione veniamo a conoscere frammenti sparsi della vita del pittore, in uno spazio che muta con gli sbalzi della sua psiche, fino all’ambigua rivelazione finale. È sicuramente la dimensione narrativa il punto di forza di questo videogioco, che ci trascina a fondo fra le pieghe più recondite di una mente disturbata, in un viaggio psicologico labirintico e ossessivo.
Amnesia: The Dark Descent (2010)
Anche in Amnesia, del 2010, il giocatore si trova a condividere il punto di vista parziale del protagonista, Daniel, un uomo che si risveglia nel castello di Brennenburg senza alcun ricordo del suo passato. Ci troviamo così a esplorare le cupe stanze del castello infestate da strane creature, costretti a muoverci nel buio per non attirare la loro attenzione, con il compito di ricostruire la nostra storia potendo fare affidamento sulla sanità mentale del protagonista come di una risorsa limitata.
Visage (2010)
Questo videogioco sfrutta tutte le potenzialità dell'Unreal Engine 4 per creare un'atmosfera visivamente impressionante. L'illuminazione dinamica, i dettagli realistici degli ambienti e gli effetti particellari contribuiscono a creare un'esperienza immersiva e inquietante. Il ritmo lento, unito a una trama complessa e articolata, regala al giocatore un’esperienza unica, per farlo sprofondare lentamente nel labirinto di una mente ossessionata.
Dead Space (2008)
Survival horror, sparatutto e risorse limitate, Dead Space è un mix letale di ingredienti per un’esperienza adrenalinica. Per sopravvivere a bordo della nave spaziale USG Ishimura, il protagonista Isaac Clarke dovrà dismembrare i necromorfi che la infestano partendo dalle loro estremità. Ma più di questa componente tattica sono lo spazio limitato nell’inventario, che spinge il giocatore a scegliere con cura quali oggetti portare con sè, e l’intelligenza adattiva dei temibili avversari i punti di forza di uno dei survival horror più riusciti di sempre.
Five Nights at Freddy’s (2014)
In questa classifica non poteva mancare Five Nights at Freddy’s, un fenomeno culturale che ha terrorizzato milioni di giocatori. Il gameplay è basato su poche azioni: controllare le telecamere, chiudere le porte e risparmiare energia. La semplicità di queste meccaniche contrasta con la complessità della situazione, creando un senso di impotenza e paura.
Pathologic 2 (2019)
Chiude la lista un altro survival horror, Pathologic 2, un gioco di nicchia per le esperienze di gioco uniche e estremamente impegnative. Ambientato in una piccola cittadina colpita da una misteriosa piaga, il secondo capitolo della saga Pathologic ci sprofonda in un’atmosfera lugubre e decadente, resa ancora più cupa dalla grafica stilizzata e dalle originali scelte cromatiche