Horizon Forbidden West, è così che si vende la next-gen.

Ecco cosa succede quando 14 minuti di Horizon Forbidden West riescono a ricordarti cosa ti emozioni realmente nei videogiochi.

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a cura di Andrea Maiellano

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Centinaia di migliaia di utenti collegati nello stesso momento, sommando il canale ufficiale dell’evento e le numerose dirette sparse per tutto il mondo, e il canale YouTube ufficiale avrebbe contato nei giorni seguenti oltre 5 milioni di visualizzazioni. Tu, come tantissimi altri, sei parte di una di quelle dirette, pronto a osservare con curiosità e tante, troppe, aspettative, di vedere cosa verrà mostrato. Il countdown scorre ineluttabile, mancano ancora pochi minuti prima che inizi e tu realizzi che non si tratta di una finale di coppa né di un evento in mondovisione, è solo un tranquillo giovedì di maggio in cui Sony ha deciso di presentare al mondo intero un quarto d’ora di gameplay di Horizon Forbidden West.

Il countdown giunge al termine, lo schermo si fa scuro e comincia il canonico discorso di benvenuto. Parole che tu ascolti con disattenzione perché stai finendo di preparare la tua forma mentis per annotare mentalmente ogni aspetto di quello che vedrai per poi discuterne con gli utenti in chat. Comincia la diretta, le prime immagini sono impressionanti ma è quando Aloy comincia a muoversi in quegli ambienti sognanti che tutto comincia a prendere una piega inaspettata. Il tuo cervello comincia a scindersi in due parti: l’emisfero sinistro inizia a sbottonarsi e lasciarsi trasportare dalle immagini che appaiono a schermo, come un ragazzino affascinato da ogni cosa nuova; quello destro, invece, mantiene il contegno che si addice a un critico videoludico, continuando ad analizzare freddamente fotogramma dopo fotogramma. 

Ma è nell’esatto momento in cui Aloy si tuffa in acqua che il tuo emisfero sinistro prende il sopravvento. Quello che ti si para davanti agli occhi è indubbiamente impressionante e inizia a stampartisi sul volto un sorriso ebete. Lo stesso di quando vedesti la prima volta un T-Rex poligonale muoversi su uno sfondo nero, o di quando avviasti per la prima volta Metal Gear Solid 2, o anche di quando toccasti l’acqua per la prima volta in Bioshock. Quello sguardo inebetito, e mezzo emozionato, che ogni passaggio generazionale videoludico ti ha spalmato sul viso. Lo stesso di quando hai percorso i primi metri a cavallo in The Last Of Us Parte 2 poco meno di un anno fa e lo stesso che il serio e imperturbabile emisfero destro del tuo cervello ti impone di coprire con la mano appena noti la tua espressione nella live che scorre di fianco al trailer. 

Il gameplay di Horizon Forbidden West continua il suo corso e mentre il tuo emisfero destro annota tutto con perizia maniacale, per poter poi sfoggiare tutta la sua conoscenza del settore sciorinando imperfezioni e tediose analisi a un pubblico affamato di discussioni accese, il tuo emisfero sinistro e oramai partito per la tangente. Vorrebbe solo farti urlare BOOM BABY! ogni qualvolta un esplosione si palesa a schermo, un dinosauro meccanico invade la scena e in ogni frangente in cui il taglio registico delle scene scriptate del trailer, vuole competere con il Michael Bay dei giorni migliori. Ma non può farlo in quei momenti. Il tuo lato serio e composto lo redarguisce per non farlo eccitare eccessivamente di fronte a quell'insieme di esplosioni, effetti particellari e coreografie affascinanti.

Il trailer di Horzon Forbidden West giunge al termine e il tuo emisfero sinistro si è oramai quietato, è troppo impegnato a premere F5 sulla tastiera sperando di trovare ulteriori informazioni in merito a quello che ha visto su Twitter. Quello destro invece raccoglie le idee e si prepara a quel simposio formale fatto di constatazioni, cose che lo hanno convinto poco, aspetti interessanti e tutti quei punti di vista che già sai genereranno commenti al vetriolo il giorno dopo.

E mentre già ti figuri gli insulti che arriveranno nelle ore seguenti per quello che dirai, porti a termine la giornata lavorativa e ti dirigi verso casa. La strada calma ti fa pensare ancora e ancora a quanto hai visto… cavolo Horizon Forbidden West è proprio bello a vedersi. Ti riporta alla mente la stessa next gen mostrata da The Last Of Us Parte 2, quel sentore di novità, di progresso che sai benissimo essere oramai dissociato da una macchina specifica ma che comunque non puoi non associare a PlayStation 5. Sarà un processo mentale ma sei sicuro che in quel preciso momento, chiunque abbia visto muoversi Horizon Forbidden West, abbia si pensato che è un miracolo tecnico che quel ben di dio possa girare anche su PS4 ma allo stesso tempo ha mostrato in maniera chiara cosa gli sviluppatori possano realizzare fin da ora con un progetto cross-gen, anche senza chiamarsi Naughty Dog. Quindi si. Sarà anche un titolo che gira su più macchine ma è un chiaro esempio di dove ci porterà questa nuova generazione videoludica e tu finalmente hai di nuovo quel sorriso sognante che volevi avere costantemente fin dallo scorso novembre.

Torni a casa e la prima cosa che fai è accasciarti sul divano e accendere la tua PS5 per sentire chi c’è on-line del tuo clan di Destiny. Bastano quattro chiacchiere per capire che il tema portante della nottata sarà Horizon Forbidden West. Dai un’occhiata fugace alla timeline di un qualsiasi social network e vedi spuntare Aloy praticamente ovunque. La si può chiamare bolla social se si preferisce… ma in quel momento chiunque fosse appassionato al videogioco come medium, stava parlando di quanto mostrato da Sony e in quel momento realizzi il bello di questa passione comune.

Di come ogni annuncio di una certa caratura, al netto dei detrattori, delle ovvie analisi, delle discussioni animate e di tutto quello che ne consegue, alla fine generi quella che viene chiamata community. Di come non esistano in quel momento sassi che spariscono, ambienti statici, ricerca di innovazione e aspettative non rispettate… tu, come tanti altri milioni di giocatori, vuoi solo immergerti in quell’universo il prima possibile e divertirti all’interno di esso. E non c’è “giornalismo videoludico” che tenga… il divertimento e l’emozione che si prova di fronte a qualcosa di imponente, e affascinante, non sono governabili da un’analisi oggettiva e mai lo saranno.

Sono passate tre ore dallo State Of Play e tu hai parlato di Horizon Forbidden West con gli utenti, con gli amici, con i colleghi e con chiunque respirasse e fosse online a quell’ora di notte. La sveglia, puntuale come la morte, ti ricorda che è ora di smetterla, di darti un contegno e andare a dormire e tu di riflesso rispondi a quell’attimo di serietà sdraiandoti a letto e guardando un’ultima volta quel trailer.

Continui a ripeterti come un mantra che forse sarà una delle recensioni più complesse che dovrai scrivere e che sicuramente non accontenterai tutti come da prassi ma in quel momento l’iconico fedora con scritto “press” sul fogliettino appuntato alla fascia che lo circonda è lontano e d’altro canto tu sei quello che ha dato 9 a The Medium per motivi dettati principalmente dal tuo cuore videoludico, quindi ti pregusti solo il momento in cui potrai tornare a casa, infilare un bacco di ferro in un Deinonychus di metallo e, urlando Yippie-Ki-Yay, cavalcare quelle lande selvagge. Il trailer termina per l’ennesima volta, l’ultima per oggi e chiudendo gli occhi ti viene da pensare una sola cosa: brava Sony... così si vende la next-gen.

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